Sunday, January 14, 2007

Ridiamo per non piangere...

Fonte: Corriere Online

Conigli giganti contro la fame in Nord Corea
L'ultima trovata di Kim Jong Il: importare ed allevare i maxi esemplari da 8-10 chili «creati» da un pensionato tedesco
Karl Szmolinsky e uno dei suoi super congili (dal web)PYONGYANG (Corea del Nord) – «Il popolo non ha riso da mangiare? Date loro carne di coniglio!» Parodiando una frase attribuita a Maria Antonietta ai tempi della Rivoluzione Francese, si può così riassumere l’ennesimo, strampalato tentativo della Corea del Nord per porre fine o almeno arginare i gravi problemi di denutrizione che affliggono gran parte della sua popolazione.
L’ALLEVATORE DEI RECORD – Come rivela il quotidiano tedesco Der Spiegel, bisogna recarsi a Eberswalde, nella Germania orientale, per trovare l’uomo che potrebbe alleviare le sofferenze dei nordcoreani. Lì vive infatti Karl Szmolinsky, un pensionato 67enne che alleva giganteschi conigli grigi. Il suo «campione», Robert, un «mostro» di 10,5kg delle dimensioni di un cane di grossa taglia, gli aveva fatto vincere lo scorso febbraio un premio, riservato al più grande coniglio tedesco. Le immagini del primatista avevano fatto il giro del mondo ed erano arrivate fino a Pyongyang. Qualcuno là (forse proprio Kim Jong-Il), fece due calcoli e ordinò al personale diplomatico di stanza a Berlino di contattare Szmolinsky. L’allevatore ha rivelato di aver già inviato in Corea del Nord 12 conigli giganti (di cui 8 femmine), già sistemati in un allevamento, e di essere stato ufficialmente invitato nel «regno eremita» per aprile, per visionare la fattoria e offrire i suoi consigli in loco.
LA SPECIE – I conigli allevati da Szmolinsky possono fornire sette chili di carne l’uno, e dispensare cibo ad almeno otto persone. Ogni femmina è in grado di partorire 60 cuccioli all’anno. Informatosi sulle condizioni di malnutrizione del popolo nordcoreano, Szmolinsky ha dichiarato di aver volutamente venduto i primi 12 esemplari sottocosto (80 anziché 200 euro l’uno). Il problema però, sollevato dallo stesso allevatore, è che costano una fortuna in mangime (grano, carote e altro). Insomma, per promuovere un «salvifico» allevamento si potrebbe paradossalmente arrivare a tagliare le verdure distribuite al popolo attraverso la tessera annonaria. In un Paese in cui (stando alle dichiarazioni di profughi ed esperti) molta gente si riduce a mangiare l’erba dei prati e le cortecce degli alberi (solo l’elite politico-militare se la passa bene) la terapia potrebbe rivelarsi peggiore del male, almeno nelle sue prime fasi.
Il GHIOTTO KIM JONG-IL – Chissà se l’idea di allevare maxi conigli è imputabile al ghiotto Kim Jong-Il («l’unico uomo grasso di Pynogyang», secondo il giornalista americano esperto di affari coreani Michael Breen), peraltro già foriero di «consigli» volti ad aumentare l’efficienza alimentare del Paese che la dicono tutta sullo stato delle cose: ad esempio, defecare in appositi contenitori per poi utilizzare il tutto come fertilizzante. E’ possibile che i conigli siano davvero destinati alla popolazione, e non ai proverbiali vizi gastronomici del dittatore, più orientati verso il sushi, l’aragosta, i vini e cognac francesi (di cui in teoria si è dovuto privare in virtù di appositi embarghi Onu e giapponese, all’indomani dei test atomici dello scorso 9 ottobre).
BILANCIO PAZZO – Per ridurre il deficit alimentare nordcoreano, comunque, basterebbe dare una bella sistemata al bilancio dello stato, su cui per ben un terzo gravano le spese militari (l’Italia non arriva al 3%, tanto per intenderci). Lo scorso 10 gennaio, inoltre, l’Istituto coreano per la politica economica internazionale di stanza a Seul ha rivelato – come riportato dall’agenzia AsiaNews – che nel 2004 le spese per la propaganda avevano raggiunto ben il 38,5% del budget statale, e sono state impiegate per la costruzione di 30mila statue di Kim Jon-Il e del padre Kim Il-Sung. Dati non recentissimi (del resto la Corea del Nord è quasi impenetrabile all’informazione), ma fortemente indicativi; non c’è ragione di pensare che si siano ridotti nel 2005 e nel 2006, complici i sontuosi festeggiamenti per il 60mo anniversario della guerra vinta contro il Giappone e le campagne propagandistiche pro test missilistici e atomici.

1 Comments:

At 9:59 PM, Anonymous Anonymous said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

 

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