Wednesday, February 28, 2007


SHAM 69
"If The Kids Are United"
For once in my life I've got something to say I wanna say it now for now is today A love has been given so why not enjoy So let's all grab and let's all enjoy
If the kids are united then we'll never be divided If the kids are united then we'll never be divided
Just take a look around you What do you see Kids with feelings like you and me Understand him, he'll understand you For you are him, and he is you
If the kids are united then we'll never be divided If the kids are united then we'll never be divided If the kids are united then we'll never be divided If the kids are united then we'll never be divided
I don't want to be rejected I don't want to be denied Then its not my misfortune That I've opened up your eyes Freedom is given Speak how you feel I have no freedom How do you feel They can lie to my face But not to my heart If we all stand together It will just be the start
If the kids are united then we'll never be divided If the kids are united then we'll never be divided


Quasi quasi ritorno ad essere vegetariano...
Foto: Repubblica Online

Tuesday, February 27, 2007

Che poi anche annoiarsi seralmente nei bar ha un suo senso, l'importante è d'altronde il bicchiere fra le mani.
Aveva ragione Burroughs, non c'è niente di peggio da fare che restare immobili.
Sigh!


朋克(punk)文化是一種起源於1970年代次文化。最早源起於音樂界,但逐漸轉換成一種整合音樂、服裝與個人意識主張的廣義文化風格。
今天我們所见到的朋克文化始于1970年代,最初的時候它是一種音樂上的叛逆運動,主旨是在抗拒反對一些包括
前衛搖滾(progressive rock)、重金属(heavy metal)在內,已經既存的流行音樂形式。在朋克文化的訴求中,這些流行音樂的歌手們早已因為過分英雄崇拜式的偶像塑造,而與他們的歌迷們疏離太遠。朋克文化的追随者以地下音樂(underground)、極簡搖滾(minimalist rock)等音樂形式為基礎,发展出他们自己反乌托邦风格的音樂。在朋克搖滾領域,性手槍(Sex Pistols)與雷蒙合唱團(The Ramones)是朋克音樂啟蒙時期較為人所熟悉的代表性樂團。
渐渐的,朋克变得更加多样化并且更少最低限要求主义,这是随着象
The Clash这样的乐队融入了如skarockabilly甚或hip-hop这样的其他地下音乐影响而发生的,但是音乐所散发的讯息还是一样的;它带有颠覆性、叛逆性以及无政府主义。它取材于诸如面对社会的问题、下层阶级的被压迫等等这样的主题。朋克文化是对社会的一个讯息,也就是,不是所有人都过得很好、不是所有人都一样。
英国的朋克文化在1980年代1990年代弥漫到了北美,在那里人们创造了一种新的音乐风格,称为硬核朋克(硬核、hardcore)、因为比欧洲的同类音乐更快和更富进攻性的节奏而著称。从这一新流派产生的风格包括滑板朋克(skate punk)和straight edge(直线边缘)。
从朋克的开始时起,主流唱片公司就试图从地下朋克文化获利。很多时候这遇到了许多阻力,因为朋克的
伦理在于音乐的纯洁性,而朋克常常觉得这受到了唱片公司牟利动机的威胁。
1980年代晚期开始,美国西北太平洋地区(Pacific Northwest)的朋克音乐作为"油漬搖滾(grunge)"上市。成功的油漬搖滾乐队,例如涅磐(Nirvana)和Pearl Jam在他们的音乐中展示出大量朋克风格的影响。这些早期的商业成功导致了另一朋克风格在主流中的成功,它被称为强力流行乐或者流行朋克。流行朋克的乐队的例子有Green DayOffspring.
很多初期朋克
亚文化的追随者觉得朋克的商业化带来幻灭的感觉。他们声称朋克按照定义就应该是不流行的(把"流行朋克"视为自相矛盾),所以应该保持这个状态,因为它给主流文化带来了所需的挑战。

From: Wikipedia
Picture: Beijing, May 2006


Cosa ci fai dell'hotel a cinque stelle quando in cielo le stelle sono milioni di milioni io a Roma sembro/sembra aver risolto tutto che abbia a che fare con fastidiose burokrazie guastafeste, l'appuntamento è ancora tra il 18 e il 31 marzo, un giorno alla Facoltà di Studi Orientali, il giorno in cui entrerò a pieno titoli nella classe dei disoccupati nullafacenti schiavi solo della propria libertà. E tanto per restare sempre stoicamente lontano dalle ottiche di mercato ho presentato domanda per prender una borsa di studio per frequentare alla Facoltà di Economia dell'Università di Macerata un master di quattro mesi sulle tecniche di esportazione in Cina. "E ora Turigliatto resisti!!".
Bene. La voglia di fuga ed evasione sale che minuto dopo minuto è sempre più difficile reprimerla (un po' come quando devi fare la cacca ma sai che non potrai per le prossime due ore). Jack m'ha mandato una mail sulla Bolivia che se mi arriva qualcos'altro di simile impazzisco seduta stante e mi mangio tutto il computer tastiera e webcam comprese. Manca poco Daniele fatti forza. Tra l'altro appena termino con tesi e insegnamento di cinese desideravo un viaggio sacco a pelo in spalla a piedi in solitaria (se qualche pazzo/a si volesse unire è sempre benvenuto/a) Macerata-Livorno, con eventuali brevissimi soggiorni e bevute da amici a che ne so Perugia Arezzo Firenze Pisa.
Bene. Quell'immancabile angoscia per il futuro (oramai sensazione piacevole) che mi tengo stretta tutte le sere sotto le coperte prima di coricarmi -sarai mia anche stanotte troia-.
Bene. Per ora non voglia far nulla se non andare al bagno, cenare, leggere una ventina di pagine, spararmi tre film non stop per tutta la notte con una copertina di lana filtrata sulle ginoccha e dell'orzo all'olio d'oliva tra le dita del calcagno sinistro. E supercazzola a destra.
Ricordandovi/mi che la storia del punk '77/'84 in Europa è molto molto più (per non dire altro) che solo creste e jeans strappati e ricordandovi/mi che il potere dev'essere operaio (o ubriaco? o pantofolaio? o perugino? o semplicemente combattutto?!) vi abbraccio e saluto come sempre ma stasera un po' più "vibrante" del solito
e soprattutto...

VERAMENTE CARAMMELLA
PITAGORASUICHI!! HAIIIIII


Foto: Xiao Yin

«Turigliatto resisti», firmato Ken Loach


Fonte: Corriere Online


Migliaia di mail di solidarietà. Anche Noam Chomsky e i comitati No-Tav tifano per il senatore ribelle: «No all'espulsione»
L'elenco è lungo: c'è il regista militante e il linguista anti-establishment. Mentre a Palazzo Madama e dintorni la sua popolarità segna sotto zero Franco Turigliatto può contare su tanti amici (meglio, compagni), anche famosi. È imponente la macchina della solidarietà che si è messa in moto a favore del senatore ribelle di Rifondazione comunista, con un piede ormai fuori dal partito dopo il dissenso manifestato sulla politica estera dell'Unione.Altro che traditore. Sono già oltre 2000 le mail di solidarietà giunte
al sito di Sinistra critica, la componente trotzkista del Prc a cui fa riferimento Turigliatto e tra queste spiccano firme prestigiose: da Ken Loach a Noam Chomsky. E ancora lo scrittore Tariq Alì, padre Zanotelli, il filosofo Gianni Vattimo, Giorgio Cremaschi, Luca Casarini, Piero Bernocchi e i comitati No-Tav. Ci sono anche colleghi del Prc (a partire da Salvatore Cannavò, Gigi Malabarba e Flavia D'Angeli). Tutti in coro per gridare no all'espulsione da Rifondazione e sostenere l'alfiere del «pacifismo senza se e senza ma». «Onorevole e galantumo» lo definisce il sito dei valsusini estendendo la solidarietà anche all'altro irriducibile Fernando Rossi, del Pdci.«Le solidarietà provengono - sottolinea una nota di Sinistra critica - ovviamente dall'interno di Rifondazione comunista ma anche da comitati di lotta, da esponenti sindacali, intellettuali, da autorevoli esponenti internazionali e da tantissimi cittadini e cittadine orgogliosi e orgogliose per un atto di coerenza politica e morale». Martedì sul Manifesto apparirà un'inserzione a pagamento con la lista completa delle adesioni.

Sunday, February 25, 2007

AriViva il corpo dei Marines!!



Fonte: Unità Online


Mai senza le bombe a grappolo. Gli Stati Uniti hanno respinto la proposta di metterle al bando dal 2008 come chiesto a Oslo da 46 Paesi di tutto il mondo. «Queste munizioni continueranno a far parte dell'arsenale statunitense e saranno usate rispettando appropriate regole di ingaggio» ha spiegato freddamente il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Sean McCormack. Nonostante il diniego Usa, a cui non piacciono eccessivamente i trattati internazionali, dalla Norvegia un primo, storico, passo verso l’abolizione delle cluster bombs, le micidiali «bombe a grappolo» responsabili della morte e della mutilazione di migliaia di civili in tutto il mondo. Dal summit che si è svolto a Oslo dal 20 al 23 febbraio è infatti scaturita una dichiarazione di intenti, firmata da 46 dei 48 Paesi partecipanti, che impegna entro il 2008 gli Stati a concludere un nuovo trattato che proibisca «la produzione, la vendita e lo stoccaggio» degli ordigni cluster, artefici di «danni inaccettabili» ai civili. «È un grande passo in avanti e siamo molto soddisfatti», ha dichiarato Raymond Johansen, segretario di Stato norvegese agli Affari Esteri. Tra gli Stati partecipanti, solo Giappone, Polonia e Romania hanno rifiutato di sottoscrivere l’accordo, poiché preso al di fuori del contesto delle grandi organizzazioni internazionali, e in assenza di Paesi-chiave come Israele e Stati Uniti. Johansen ha espresso tuttavia la propria soddisfazione per il fatto che, contrariamente a ogni aspettativa, anche Gran Bretagna e Francia abbiano hanno deciso di unirsi alla mozione. La Francia, in particolare, aveva annunciato all’apertura dei lavori la sua disponibilità a impegnarsi, ma unicamente nell’ambito della Conferenza sulla Convenzione sulle armi convenzionali (CCAC) delle Nazioni Unite. Si dice «incoraggiato» dalla risoluzione di Oslo anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che, secondo quanto riportato da un comunicato diffuso sabato dal suo portavoce, «accoglie con favore ogni progresso per ridurre e, infine, far scomparire gli orrendi effetti umanitari di queste armi». Ban ha poi ricordato il forum multilaterale dei Paesi membri attualmente in corso per arrivare a una Convenzione sulle armi disumane. «Entrambi i processi hanno lo stesso obiettivo umanitario, in queste circostanze non dovrebbero essere visti come concorrenti tra loro, ma complementari nel rafforzarsi a vicenda», conclude il comunicato. Soddisfazione anche da parte della presidente della commissione Difesa della Camera italiana, Roberta Pinotti (Ds), che ha ricordato l’impegno in questo senso già assunto dall’organo da lei presieduto, con una risoluzione, approvata lo scorso 16 gennaio, che chiede al governo italiano di impegnarsi nella messa al bando delle munizioni a grappolo, inserendole nella normativa (la 375/97) che proibisce l’uso, la produzione e lo stoccaggio delle mine antipersona. Le «bombe a grappolo» sono così chiamate per la presenza, al loro interno, di migliaia di micro-ordigni che, al momento dell’esplosione, si disperdono su un ampio perimetro e non possono essere controllate, rischiando di esplodere anche anni più tardi trasformandosi, in pratica, in mine antiuomo. Impiegate in quasi tutti i conflitti della storia recente, dal Vietnam all’Afghanistan, dall’Iraq alla Bosnia-Erzegovina, fino all’ultimo, recente, utilizzo da parte degli israeliani in Libano, si calcola che abbiano ucciso negli ultimi trent’anni almeno 11mila civili, che rappresentano, secondo l’ultimo rapporto di Handicap International, il 98% delle loro vittime.

Saturday, February 24, 2007

Il Carnevale di Poggio Mirteto

Viva la libertà e abbasso il Vaticano!!

su segnalazione di un amico:
http://www.carnevalone.it/storia.html

Poggio Mirteto è un comune di 5000 abitanti della Sabina, nella provincia di Rieti, a circa 50 Km a nord di Roma nella valle del Tevere, sorge a 250 m.s.lm. su un colle alle falde del monte S. Cosimo a pochi chilometri dal fiume.
Tra le manifestazioni, oltre alle tradizionali feste religiose tra cui la più importante è quella del patrono (San Gaetano 7 agosto) e alle altre attività estive, riveste particolare interesse il carnevale.Il Poggiano infatti (irriverentemente detto "pallonaro", nel senso di "chi le spara grosse", dai vicini) trova congeniale al proprio carattere lo spirito godereccio e festaiolo del carnevale tanto che festeggia prima il "Carnevalone Poggiano" (Carnevalone, mica un carnevale normale), e poi nel bel mezzo della Quaresima si ripete con il "Carnevalone Liberato", in ricordo dell'autoliberazioe del paese dallo Stato Pontificio.
Fonte: Wikipedia

Friday, February 23, 2007

Questo può far scandalo da noi, ma in Cina è prassi quotidiana


Fonte: Asia News


MALAYSIA - INDONESIA

I migranti non potranno mai uscire dal quartiere dove lavoranoLo prevede una proposta di legge del governo malaysiano, che dice di voler frenare il crimine. I datori di lavoro saranno autorizzati a segregare i dipendenti. C’è timore che ciò favorisca abusi sessuali o psichici specie contro i collaboratori domestici, in gran parte indonesiani.
Jakarta – La Malaysia vuole introdurre una legge per proibire ai lavoratori migranti di allontanarsi dal luogo di lavoro o dal quartiere. Lo denuncia la ong per la tutela dei diritti Human Rights Watch, che auspica un intervento del governo dell'Indonesia, luogo di provenienza della maggior parte dei migranti.
In Malaysia si stimano essere 2,5 milioni di lavoratori migranti (almeno 700 mila senza permesso di soggiorno) che lavorano nei campi, nelle opere edili e nelle case. La nuova legge (che Datuk Seri Radzi Sheikh Ahmad, ministro degli Interni, vuole presentare a marzo) impedirebbe loro di allontanarsi dal luogo del lavoro. A vigilare sono chiamati i datori di lavoro, ritenuti responsabili per i movimenti dei dipendenti e si teme che ciò possa anche favorire abusi e sfruttamenti di vario tipo.
Il governo giustifica la proposta con l’esigenza di combattere il crimine. Tan Chai Ho, vice ministro agli Interni, ha detto ieri che l’aumento di delitti è anche dovuto all’arrivo di molti migranti e ha annunciato il divieto d’ingresso per chi ha precedenti criminali.
Tra i migranti ci sono circa 300 mila collaboratori domestici (soprattutto indonesiani) che lavorano anche 16-18 ore al giorno, 7 giorni settimanali, per meno di 25 centesimi di dollaro l’ora. La legge non riconosce loro tutela. Hanno presentato migliaia di denunce per abusi sessuali o psichici.
Per trovare lavoro spesso è necessario rivolgersi a intermediari, che chiedono alti compensi e prima costringono i migranti a passare mesi in “centri di formazione” superaffollati.
Nisha Varia, esperto di Hrw, ritiene “allarmante che la Malaysia possa anche solo prendere in considerazione una legge che autorizza i datori di lavoro a chiudere in casa i lavoratori”.
Indonesia e Malaysia nel maggio 2006 hanno sottoscritto un Memorandum di intenti per regolare la situazione dei migranti lavoratori domestici, che prevede anche l’istituzione di un contratto standard e la tutela per il mancato pagamento del salario. Ma consente ai datori di lavoro di farsi consegnare e trattenere il passaporto, proibisce ai lavoratori di sposarsi e non prevede un salario minimo, un orario di lavoro e un controllo sulle agenzie per l’occupazione.
Varia osserva che “il lavoro migrante è utile per entrambi gli Stati, poiché fornisce un importante servizio alla Malaysia e consente ai lavoratori indonesiani di trovare lavoro. Ma, nonostante tale fenomeno sia diffuso da tempo, i due Paesi ancora non assicurano ai migranti la protezione di diritti fondamentali”.

Viva il corpo dei Marines!

Fonte: Il Giornale Online



Fort Campbell - Un soldato statunitense che si è dichiarato colpevole di aver violentato e poi ucciso una ragazza irachena di 14 anni e di aver ucciso tutta la sua famiglia è stato condannato a 100 anni di carcere militare. Lo ha dichiarato ieri un portavoce dell'esercito Usa. Il sergente Paul Cortez, di 24 anni, è stato anche cacciato con disonore dall'esercito come parte di un patteggiamento fatto con la pubblica accusa prima che il suo caso fosse discusso dai giudici della corte marziale. L'accordo ha evitato a Cortez, nato a Barstow in California, di essere condannato a morte.
Il giudice militare, colonnello Stephen R. Henley, ha dichiarato Cortez colpevole di quattro omicidi, stupro e violazione di proprietà privata. In base al patteggiamento, Cortez ha accettato di testimoniare contro altri tre soldati che ancora devono essere giudicati nell'ambito dello stesso caso. Durante il processo, Cortez ha raccontato con qualche scoppio emotivo come, nel marzo 2006, insieme ai suoi compagni d'armi aveva bevuto whiskey e giocato a carte progettando di assalire una famiglia di Mahmudiya, un villaggio a sud di Bagdad. Dopo il delitto, il gruppo di militari aveva usato del kerosene per bruciare il corpo della ragazza nel tentativo di nascondere il reato. Cortez ha raccontato che, insieme a James Barker, dichiaratosi colpevole e anche lui cacciato dall'esercito, e a Steven Green, scelsero le loro vittime solo perché ritenute un "obiettivo facile" in quanto nella famiglia c'era solamente un uomo. Secondo Cortez, una volta entrati in casa, Green, che si sospetta sia la mente del delitto, prese la madre, il padre e la sorellina piccola della ragazza e li chiuse in una stanza, mentre lui e Barker trascinarono la ragazza, Abeer Qassim al-Janabi, in salotto e cominciarono a violentarla a turno. Green, che è stato accusato da civile e aspetta di essere processato in una prigione del Kentucky, sparò alla famiglia della ragazza e poi raggiunse gli altri per violentarla. Barker è stato condannato a 90 anni. Altri due soldati coinvolti nel caso sono Jesse Spielman e Bryan Howard.

Thursday, February 22, 2007


“致富光荣”吗?!不!

Dell'ultimo trip, dell'ultima sfiga


Mi ci voleva proprio questa scorrazzata frettolosa e densissima per il centro-nord Italia. Completata la missione a Vicenza, siamo dunque partiti in treno per Venezia con Stefano (ragazzo di Sara, simpatica tipa laureata in cinese che ho conosciuto durante il tirocinio a Canton) e Pietro, gentili e tranquillissimi studenti di Belluno. Venezia era una bolgia di persone e maschere, atmosfera surreale, luci e colori riflessi nell'acqua inquinata dei canali, i ponti sempre romanticissimi, fatta eccezione per quelli con un americano ubriaco sopra intento a vomitare. Passiamo a riposarci a casa di Stefano, poi a cena a casa di amiche loro. Siamo distrutti di stanchezza, Yu muore su un letto, io tra un bicchiere e l'altro discuto con i ragazzi presenti alla cena. 2-3 ragazze si mascherano, io e qualcunaltro ci scarabocchiamo la faccia, butto Yu giù dal letto e usciamo tutti a far casino e ubriacarci per le strade e le piazze di Venezia stracolme di giovani, allegria, concertini, sound, artisti, vin brulè e spritz. Torniamo a casa tardissimo. Svenimento: mattina. Mi alzo presto e vado a beccarmi con mia sorella e il suo fidanzato, venuti in macchina il giorno prima per godersi anche loro il carnevale di Venezia. Passeggiamo spensieratamente, vin brulè d'accompagnamento, piazza San Marco dove era impossibile sputare per terra tanta era la gente (140.000 turisti a Venezia quel giorno). Lascio mia sorella e il marito, con Yu e tre bottiglie di vino torniamo a casa di Stefano. Tè insieme, la sera organizziamo un megacenone in casa, usciamo per andare a un concerto reggae in un centro sociale, poi finiamo a bere e ballare per strade e piazzette come la sera prima. La mattina salutiamo tutti: treno per Bologna. Faccio vedere il centro di Bologna e il cesso del McDonald's a Yu, ci becchiamo in Piazza Verdi con Viola per qualche birra, la sera treno per Firenze. Come da manuale scendo a Santa Maria Novella barcollante, abbracciato con Yu mi dirigo verso casa di Carlo & Company al grido di Yankee Go Home. Per strada incontriamo delle ragazze giapponesi che dipingono per terra stile madonnare. A casa di Carlo per un film in compagnia e l'ultimo sorso di birra. La mattina prendiamo un treno per Pisa. Accuso pesantemente i 3 giorni di vagabondaggio e sbronze a ritmi martellanti, la schiena e la testa a pezzi, nonostante tutto porto Yu al Campo dei Miracoli, mentre lei visita bancarelle e Duomo io stramazzo al suolo guardando il culo delle turiste giapponesi. No, non sono un porco, è solo che mi mancava Yu. Ci incontriamo con Luca, posiamo gli zaini a casa di Leo, poi Campari e vì in un circolo Arci, poi birre a go go per il centro di Pisa. Incontriamo altri amici di Luca, si decide di andare tutti al Carnevale di Viarreggio, a 20 minuti di treno. Armati di wisky e coca cola ciondoliamo allegri in 6-7 più 3-4 inglesi per le strade di Viareggio, anche queste piene di gente in maschera. Il tempo scorre veloce e con esso l'alcool in gola, mi ritrovo solo con Yu lontano da amici e festa in totale paranoia, dovevo raggiungere la stazione e prendere l'ultimo treno per Pisa, ma non capivo nulla, non riuscivo a parlare e ancora meno a camminare, per fortuna Yu mi salva il culo e mi porta a dei binari. Scavalchiamo il cancello, raggiungiamo la stazione tramite i binari, mi rincontro con gli altri e mi metto l'anima in pace. Serata finita in un pub di Pisa cantando con gli altri cori da stadio tipo "Forza forza Pisa alè, siamo tutti sconvolti, a noi piace bere birra, e fumare il cioccolato", l'immancabile "Yankee Go Home" e un paio di altre canzoni etiliche spagnole che non ricordo assolutamente. Moriamo a casa di Leo, il giorno dopo treno per casa, dopo 8 ore di attese e sonno arriviamo a Macerata.
Tutto splendido dunque, unica nota pesantemente negativa una telefonata che mi arriva la mattina di Pisa da Roma: segreteria della mia università, mi dicono che non mi posso laureare perchè ho scelto una tesi di una materia della quale non ho sostenuto esami durante il curriculum della specialistica (trattasi di Tibetologia). In paranoia totale, la gentilissima segretaria mi consiglia un paio di modi per ovviare il problema e laurearmi lo stesso a fine marzo. Scritto subito 3 e-mail chilometriche e in lacrime scongiurando due prof e il preside di salvarmi la vita, forse ce la faccio lo stesso, lunedì di nuovo a Roma per vedere cosa posso fare. Non avevo mai sentito questa legge, non ho mai avuto l'idea di una cosa del genere, ma la legge non ammette ignoranza, e dunque mea culpa totale. Cazzo di sfiga però, e soprattutto a un dio burocrate non credere mai...
Un abbraccio e un grazie particolare a Riccardo per il passaggio in auto per Ancona, Stefano e Sara per l'ospitalità, Viola, Carlo e Davide, Luca e Leo.

Tre discorsucci tanto per


Che cada il governo Prodi non fa poi tanto strano, difficile mettere d'accordo sinistra radicale e cattolici liberali, tanto più con una maggioranza risicata risicata, stai fresco a fare un governo di sinistra quando quasi un italiano su tre vota ancora Forza Italia...


Dell'università invece mi frustra l'idea che sia ancora un luogo dove il giovane posi il culo per 4-5 anni tanto per il gusto di godersi la vita lontano da lavoro e responsabilità, un "parcheggio" in attesa di "mettere la testa a posto", la sala di attesa dove spassarsela in discussioni con gli amici, spinelli, letture. La peggior cosa è che questa visione appartiene anche e soprattutto ai grandi, ai genitori, a quelli che non fanno, non hanno fatto e non faranno l'università: appare spesso assurdo ad un 40enne che un giovane abbia ancora voglia di studiare dopo essersi laureato, considerano dottorati e master una perdita di tempo (cosa che a volte sono, ma per altri motivi strutturali e di gestione). Non vado all'università per un titolo, ma per crescere e conoscere, perchè, a mio vedere, la vita (per quelli che se lo possono o potrebbero permettere) non è mangiare dormire scopare o peggio ancora produci consuma crepa ma un percorso anche e soprattutto spirituale, individuale, introspettivo. Non pago tasse esorbitanti per 4-5 anni per poi diventare burocrate portaborse schiavetto nell'industria del mercato globale. Non studio per trovare un lavoro, studio per conoscermi, alzarmi, per lo meno provarci, senza pretese di riuscita, senze pretese sul futuro. La scuola, l'università, la formazione non sono parcheggi o mercati dove si comprano titoli e diplomi, cioè, non dovrebbero esserlo. Va bene prendersi l'università (e la vita) con calma e senza angoscia, ma credo bisognerebbe affrontarla soprattutto con serietà e rispetto. Rispetto per sè, per gli altri e per le materie di studio. Claudio, che ora studia in America ("Yankee Go Home!!"), su questo forse può capirmi meglio di chiunque altro. E dico questo soprattutto perchè in Cina e in Italia ho iniziato a vedere che fine fanno quelli che per esempio hanno studiato lingue e civiltà orientali come me, o economia, marketing, architettura, legge. A vederla da fuori mi sembrerebbe di aver buttato al cesso i miei anni di formazione, confronto, sacrifici sui libri, notti in bianco, contestazioni, pensieri, discussioni. Vendersi e vendere il proprio cervello per due hamburger, una Bud e una donna delle pulizie filippina mi terrorizza forse più di ogni altra cosa.


Sto leggendo un romanzo sul punk. E un libro sull'educazione in Tibet. Ho appena finito di vedere su Raidue un'inchiesa/documentario sui trasporti in Italia; in particolare sulla condizione dei trasporti, degli autisti, dei passeggeri, dei mezzi. Provincia di Caserta: nei pullman pieni di gente, tolto qualche studente e lavoratore italiano il resto sono una miriade di lavoratori extracomunitari, soprattutto dall'Africa Nera, Nigeria e Senegal in primis. Quasi tutti lavorano in nero, uno su tre è irregolare. Tantissime le donne che per lo più battono nelle strade dalla mattina alla sera; gli uomini vanno a fare i muratori o i venditori ambulanti. Alle 6 di mattina la lotta per entrare nel pullman, se non sali a bordo non lavori. Il muratore in nero prende tra i 20 e i 30 euro al giorno. Quasi nessuno ha il biglietto per la corsa, raramente ci sono i controllori e se ci sono al massimo fanno scendere il povero extracomunitario. Gli autisti non erano pagati da due mesi, la ditta dei trasporti praticamente fallita.
Era una domanda che mi tormentava da qualche anno: perchè nei treni e nei pullman trovo sempre più stranieri che italiani...?! Lo capisci dalla lingua che non capisci, dalle caratteristiche somatiche, dal modo di vestire. Non che ci sia niente di male, è solo che non capisco. Dove vanno? Perchè? A far cosa? Tutti vagabondi? Impossibile. Loschi traffici? Forse qualcuno. Tolti alcuni zingari e europei dell'est che assaltano treni e pullman e cercano di scollettare distribuendo volantini dove dicono di aver una moglie in coma, tre bambini malati, il nonno alcolista e il gatto col tumore al fegato (penso soprattutto alla tratta Perugia-Foligno e Bologna-Parma), tolti questi tipi, che cazzo fanno e dove vanno gli altri? Perchè sono sempre in giro, sempre in movimento?! E, soprattutto, perchè gli italiani no o solo in quantità minore?

Wednesday, February 21, 2007

Wicenza!


A Vicenza è stata una bella e grandissima festa della pace. Nonostante gli allarmismi e i tentativi dei media di far restare i manifestanti a casa (dio benedica la strategia della diffusione grauita del terrore, altro che Bin Laden) per le strade di Vicenza il serpentone del corteo era lunghissimo, dicono che quando la testa è arrivata a destinazione la coda non fosse ancora partita; io non confermo perchè non so, ma posso testimoniare di essermi addormentato nei giardini davanti la stazione, essermi svegliato quando il corteo era già partito da mezz'ora, aver proseguito a passo spedito per tutto il tempo e non esser mai riuscito a beccare l'inizio del corteo. A giudicare dagli striscioni, c'era gente da tutta Italia, partiti, sindacati, organizzazioni varie, autonomi. Molti gruppi di anarchici, zero persone col volto coperto, zero black block, zero polizia. Tante bandiere della pace, qualche slogan in favore dei brigatisti recentemente arrestati. Parecchi i carri e i pulmini che sparavano musica e birra. Io e Yu abbiamo camminato e ballato dentro e parallelamente al corteo, lungo la strada ho incontrato qualche persona di Macerata. Verso la fine ho riconosciuto Oreste Scalzone, ex capo di Potere Operaio, fuggito in Francia per evitare 25 anni di carcere in Italia, recentemente rientrato nel territorio nazionale italiano; era tutto spettinato, sciarpa rossa al collo, andava di fretta, gli ho stretto la mano e detto "Ciao Oreste, bentornato in Italia". Dal megapalco ho ascoltato un paio di interventi, poi mi sono beccato con Stefano e Pietro, i ragazzi che mi hanno ospitato a Venezia, insieme abbiamo preso il treno senza biglietto, discusso di politica e gridato per l'ultima volta in quella occasione "Yankee Go Home!!!".


Fonte: Wikipedia


工会,或称劳工总会、工人联合会。工会原意是指基于共同利益而自发组织的团体。这个共同利益团体诸如为同一雇主工作的员工,在某一产业领域的个人。工会组织成立的主要意图,可以与雇主谈判工资薪水、工作时限和工作条件等等。
工会组织的产生源于
工业革命,当时越来越多的农民离开赖以为生的农业涌入城市,为城市的工厂雇主打工,而工资低廉而工作环境极为恶劣,在这种环境下,单个的被雇佣者无能为力对付强有力的雇主,从而诱发工潮的产生,导致工会组织的诞生。1900年代美國瓊斯夫人所領導的工會運動,就是一個很好的例子。
工会在很多国家,相当一段长的时间内属于
非法组织,对成立非法组织工会处以酷刑,甚至有的处以死刑,尽管如此,还是存在各种工会,并逐步获得政治权力,从而导致工会组织的合法化,也催生了各国劳工法工会法的诞生。

Friday, February 16, 2007

A volte (ma solo a volte purtroppo) basta solo un sorriso. Altre volte invece c'è bisogno di una paio di scarpe rosse col tacco.
"Sola. Voy a vivir sola"

Né Dio né Marx, né Bush né Kim


Fonte: Asia News Online


COREA DEL NORD

Grande festa per il compleanno di Kim Jong-il

Aumentate per l’occasione le razioni di cibo e i giorni di vacanza. Kim viene dipinto come “il generale vittorioso” che ha sconfitto gli Usa ai colloqui a 6. Ma vi sono dubbi sulla tenuta della sua dinastia.
La Corea del Nord è in preda a un’atmosfera di festa per il 65mo compleanno del “Caro Leader”. La festa è ancora più grande perché si assomma a quelle del Capodanno lunare e alla vittoria di fatto ottenuta da Pyongyang ai negoziati a 6, che hanno sdoganato nuovi aiuti alimentari ed energetici.
Le feste quest’anno dureranno 5 giorni a partire da oggi. Nel Paese segnato da carestie e miserie, ogni famiglia ha ricevuto un mese extra di razioni ce comprendono 500 grammi di olio da cucina, un kilo di zucchero, 5 uova e una bottiglia di grappa. Nel centro della capitale vi sono danze e manifestazioni con oltre 20 mila persone. Un gigantesco mosaico è stato approntato nelle vie principali e sul monte Myohyang campeggia la scritta “Il supremo generale Kim Jong-il”.
Auguri sono giunti da diverse parti del mondo, primi fra tutti quelli del russo Putin e del Partito comunista cinese.
Quest’anno vi è una ragione in più per festeggiare: lo scorso 13 febbraio è stato finalmente raggiunto un accordo nei “colloqui a 6”, in cui Pyongyang ha accettato di congelare parte dei suoi programmi nucleari in cambio di petrolio e altri aiuti. Gli Stati Uniti hanno anche promesso di cancellare la Nordcorea dalla lista dei “Paesi canaglia”.
Ma il compleanno del “Caro Leader” ha fatto emergere dubbi sulla volontà di Pyongyang di ubbidire all’accordo. Una lettera delle maggiori personalità dell’esercito e della società, pubblicata dall’agenzia ufficiale Kcna, promette a Kim Jong-il di mantenere “la preparazione alla guerra”. “Se i nemici oseranno innescare il fuoco della guerra, noi mobiliteremo tutto il nostro potenziale di lotta… e li schiacceremo senza pietà, realizzando il compito storico dell’unificazione nazionale”.
Un ex responsabile nordcoreano afferma che Kim Jong-il viene dipinto i questi giorni come “il generale che è emerso vittorioso nella lotta finale con gli Stati Uniti”. Yoo Ho-yeol, professore alla Korea University di Seoul aggiunge: “La Nordcorea sembra ormai giocare sul fatto che essa ha ormai ordigni nucleari e che può usarli a suo vantaggio”.
Molti analisti cominciano però a dubitare sulla tenuta dell’impero di Kim. Con ogni probabilità egli dovrebbe passare lo scettro dell’unica dinastia comunista ai suoi figli. Ma essi sono tropo giovani e incapaci. Il figlio primogenito, Kim Jong-nam, 35 anni, sembra preferire più una vita spensierata e consumista. Gli altri, Jong-chol, 23 anni, e Jong-woon, 20 anni, sono troppo giovani. Nessuno di loro ha rapporti forti con l’esercito, unica struttura stabile nel Paese disastrato.

Thursday, February 15, 2007

Nonostante tutto, tutti/e a Vicenza joder!!!


在意大利的美国军队他妈的!!深深地反对美国帝国主义!!星期六下午在Vicenza(意大利北边的一个城市)有大示威,为了妨碍在那边的美国军队所在地的扩大。
反对战争!反对军国主义!和平万岁!自由万岁!

Wednesday, February 14, 2007

La mitica sosta di un'ora alla stazione di Fabriano


Cina e volontariato


Fonte: Internazionale Online


"In Cina, dove la religione non è diffusa, il boom del volontariato lascia perplessi", dice il professor Ding Yuanzhu dell'Associazione dei giovani volontari cinesi. Le sue parole aprono il reportage che Nanfeng Chuang dedica al volontariato, diffuso in Cina dagli anni ottanta. Secondo le autorità, questa passione ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani. Ma con quale spirito? In stile cinese si tratta più di un investimento che di semplice carità. Il settimanale racconta la storia di due studenti – Xiong Keqiang e Zhang Xueling – che hanno accettato di lavorare come insegnanti elementari nelle campagne della provincia di Heilongjiang, nel nordest del paese. Dopo la laurea, la coppia ha firmato un contratto di lavoro volontario per sei anni. Oltre alla sicurezza di un impiego, il governo promette ai giovani vantaggi fiscali, un alto punteggio negli esami universitari e l'esenzione dalle tasse. Ogni anno i migliori studenti vengono premiati con la possibilità di partecipare a programmi di volontariato soprattutto nelle arretrate regioni occidentali: il 90 per cento rinnova il contratto. Una scelta ovvia, visto che cambiando mestiere si perdono i vantaggi accumulati e si rinuncia a un bonus di duemila euro.

Ostia puta!!!


Google mi ha obbligato a crearmi un suo account per poter continuare a scrivere su questo blog. Fascisti!
Ho consegnato la tesi a Roma, ora mi sento più tranquillo ma non proprio rilassato. Per ora godo. Sabato a Vicenza per manifestare contro l'ampliamento della base militare USA. La sera, manganellate e arresti permettendo, a Venezia con Yu, dove beccherò due amici di Belluno e niente pò pò di meno che mia sorella col fidanzato, tutti appasionatamente per il Carnevalone più famoso d'Italia. Poi previste anche tappe a Bologna e Pisa, il tutto entro venerdì, giorno in cui devo essere a Macerata per lavoro.
Concludo con un applauso alla sensualità orientale di questa attrice cinese al Festival di Berlino.
Alle comari di Tokyo non credere mai
Foto: Corriere Online


Thursday, February 08, 2007

Arte tibetana

Sarebbe meglio fare propria, per il momento,
la disciplina del non proferir parola.
E se parola fosse,
si spera che sia per narrare
la biografia dei venerabili.
Parlare delle proprie qualità
è la via più bassa che si possa percorrere.

Versi tratti da una poesia di Taranatha (1575-1634)

Quesito:

Sinologi, orientalisti, aspiranti tali, studenti, appasionati, curiosi, una domanda per voi... anzi, la domanda me la sono posta da solo, la risposta forse la possiamo cercare di tirare fuori insieme. Prendiamo la società (le diverse società) vista come relazione fra le persone. Prendiamo quella cinese nello specifico. Mi chiedevo se i rapporti siano più stretti in Cina o in Italia/mondo occidentale. Se cioè (tolti i vincoli familiari e di amicizia con la "a" maiuscola, dove basta pensare a Confucio e Mencio per trovare la risposta e le giustificazioni) i legami che si instaurano tra cinesi siano più o meno forti di quelli tra noi in Italia/mondo occidentale. Più praticamente parlando, potrei metterla come: "I cinesi si aiutano molto tra di loro? Si cagano tra sconosciuti o appena conosciuti? Quando gliene frega della società? Della collettività? Del bene di tutti? Cosa fanno per gli altri? Pensano agli altri?". Nel passato e nel presente, nella teoria e nella pratica penso che a livello familiare, parentale e di amicizia stretta i cinesi ci battano 10 a 0. Sono molto premurosi e attenti a cose che a molti di noi oggi come oggi fanno ridere. E il perchè lo troviamo appunto facilmente se andiamo a leggere Confucio e i classici, se pensiamo alla società contadina cinese tradizionale, alle gerarchie, all'impero, all'individuo come funzione e pedina nella società più che come individuo libero e sciolto, dotato di diritti e pensiero. Ma se usciamo da questa sfera e guardiamo più in generale ai rapporti tra i cinesi, li trovo molto freddi, egoisti, disinteressati, menefreghisti. In questo li trovo molto diversi da noi abitanti dei paesi attorno al Mediterraneo. Al massimo sono nazionalisti, cioè si sentono Han, vanno fieri della loro cultura millenaria, della scrittura e della Grande Muraglia, in questo senso ascoltano e aiutano più volentieri un altro cinese (al di là del problema di comunicazione dato dalla ligua) che un indiano o un romeno o un kenyota. Secondo me hanno poco (o meglio, meno che qua) il senso dell'altro, dell'aiuto reciproco, della solidarietà, della società come insieme di individui che pensano e scelgono da soli, vanno e fanno, possono aver bisogno di aiuto e consiglio, etc... Non penso alla Cina Popolare, non penso alla Cina del Partito Comunista, non penso alla Cina del dopo '49. Penso a quella classica, tradizionale, immobile, chiusa, sinocentrica, quella fino a prima dell'arrivo massiccio degli occidentali, quella prima del 1842, ma volendo diciamo fino a prima della caduta dell'Impero, 1911. Quella la vedo come detto sopra. Forse mi sbaglio ma a pensarci (cioè sulla base di quanto studiato in 5 anni di università e di quanto visto e vissuto 19 mesi in Cina) la vedo proprio così.
Per questo quando sentono parlare di sciopero, diritti, proteste, etnie minori, occupazioni, sciopero della fame, rispetto dell'ambiente, non è che non vogliono capire, non capiscono proprio. E come se si parlasse una lingua diversa. E non mi fa strano.
Mi rendo conto che la risposta a quanto chiedevo sopra richiede delle conoscenze e competenze storiche, sociologiche, economiche, psicologiche, filosofiche, sinologhe e generali che non ho assolutamente, e quindi resta pressochè impossibile tirarne fuori una conclusione. Però il dubbio mi rimane. E la curiosità pure. Joder!

La statua dell'arroganza


Invece di farci vedere le spettacolari immagini da far west di come hanno liberato i tre mercernari italiani sequestrati in Iraq gli americani si scusino per Sacco e Vanzetti, ci spieghino come sono andate le cose ad Ustica, paghino seriamente per la strage del Cermis, ci consegnino i responsabili dell'assassinio Calipari, soprattutto capiscano che la Guerra Fredda è finita decenni fa, che il muro di Berlino l'hanno buttato giù e l'Unione Sovietica è caduta già da un pezzo! Chiudano baracca e burattini, non vogliamo nel territorio italiano denuclearizzato armi, militari, mezzi, stabilimeni americani, soprattutto le armi nucleari che non hanno trovato in Iraq le portino via da Vicenza, se le mettano in culo fottuti yankees.
Il 17 febbraio a Vicenza ci sarà una manifestazione nazionale per dire no all'ampliamento della base militare americana; io spero di andarci, spero ci andiate anche voi, spero ci saranno tante persone ad esprimere il loro dissenso verso la presenza militare americana a Vicenza e nel mondo. Capiscano che tra esercito e carabinieri di militari ne abbiamo anche troppi, non ci servono quelli a stelle e striscie. Tra le tante cose di geniale ed innovativo che hanno gli USA proprio il suo esercito assassino doveva mandarci?! Non è un problema di Vicenza o dei vicentini, poteva essere Vicenza come poteva essere Macerata, Roma, Bari, come è Sassari, Aviano, Augusta.
Fuori l'esercito yankee dall'Italia, dall'Europa, dal resto del mondo.
Yankee Go Home!!

Tuesday, February 06, 2007

C'è da sperare?


Fonte e foto: La Stampa Online

PECHINO
La Cina sta per pubblicare il primo piano nazionale per il mutamento climatico, hanno detto fonti ufficiali ed esperti del settore a un quotidiano di Hong Kong. «Il documento è gia stato approvato dal governo e sarà presto pubblicato» ha dichiarato Xu Huaqing, membro della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, citato oggi dal South China Morning Post. Secondo Xu il piano mostrerà l’adesione della Cina alle raccomandazioni delle Nazioni Unite sull’ambiente, contenute nel rapporto sul cambiamento climatico presentato venerdì a Parigi. Il piano è stato studiato negli ultimi due anni da funzionari ed esperti di diversi organismi pubblici e indicherà le linee guida per ridurre nei prossimi 5-10 anni l’impatto ambientale dello sviluppo economico, ha spiegato inoltre al quotidiano Lu Xuedu, esperto del Ministero della Scienza e della Tecnologia. Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia la Cina supererà gli Stati Uniti per emissioni di anidride carbonica nel giro di due anni. Il governo cinese aveva pubblicato lo scorso dicembre alcuni dati allarmanti, stando ai quali le temperature in Cina dovrebbero alzarsi tra 1,3 e 2,1 gradi entro il 2020 causando eventi climatici sempre più violenti.

Ecco il tempo di fuggir...


Ieri notte un sogno che ricordo troppo bene, nei minimi particolari, ma non nei minimi particolari (risulterebbe noioso ed inutile) vi espongo. Un viaggio in macchina: io, Greg, Clod, Ianna. Guida Greg. Sbronzi dall'inizio alla fine (anche se una fine non c'è), destinazione ignota, dopo uno stancante giro per nord Italia e Francia ci fermiamo in un paesino nel benl mezzo della Germania, dove delle tipe italiane che hanno un gruppo punk ci dovrebbero ospitare qualche giorno in un casolare di campagna. Hanno anche invitato dei tranquilli tipi più grandi di me che già conosco. Serata baldoria, il mattino dopo mi ritrovo mezzo morto in un letto nel salone del casolare, sono già quasi tutti svegli, è una bella giornata, esco a prendere un po' d'aria incontro Greg e Clod che davanti ad un bicchiere di vino (bianco) mi raccontano di essere andati con una tipa bionda con gli occhiali rossi che li ha massacrati di sesso tutta la notte. Ho perso di vista Ianna. Le tipe ci propongono di andare a fare un giro nel paese, dove stasera daranno un concerto. Il paese è poco più su, color marrone. Il sogno finisce qui. E' una mezza cagata che non valeva la pena di raccontare, lo so. Ma è sintomatico. O lo è per me. Mi sa che le campane hanno suonato, il treno ha fischiato, le acque si sono rotte. E' arrivato il momento. Un po' in anticipo forse ma è arrivato lo stesso. Il momento di andarsene.
Di partire andare fare. Tentare sbagliare cadere rialzarsi darci sotto ancora di più. Vagabondare cercare provare dormire per strada e tutto il resto che già sappiamo, che già so. Questo sonno di ierinotte a metà fra il mio/nostro capodanno 2007 e mio/nostro capodanno 2004 mi suggerisce solo questo: alza il tuo paffuto sedere flaccido appiccicato ragnateloso alle scalette di Macerata e torna zaino in spalla a ciondolarti per il mondo, che morire a 24 anni ci vuole coraggio oltre che idiozia.
Già. Il tempo di fuggir. Ora passata di mettersi sotto a vedere come svignarsela, trovare l'attimo fuggente, l'idea, il genio di un secondo, the blitzkrieg bop. Anche se ho ancora da star qui altri due mesi per tesi e lavoro, da oggi cazzo con la testa sto già pesantemente fuori, proiattato altrove, fantasticando di porti, deserti, gonne, occhi, tamburi, vulcani e castelli, soprattutto solitudini, buste, letame, topi. Sì!!!
Ecco il tempo di fuggir...

I miei più bei brutti momenti


Un brutto momento è ad esempio quando una mattina (più probabilmente un mezzogiorno e forse anche dopo) rinvieni e non sai chi sei, dove ti trovi, né perché. Impaurito e agitatissimo ti guardi intorno nella speranza di capirci qualcosa, passano pochi attimi e finalmente cominci a vederci chiaro: sei tu, nel letto di casa tua. Tutto bene allora. Un cazzo. Sei totalmente nudo, ha l’alito di fogna di Jakarta quando una bomba al tritolo ha fatto saltare in arie le dieci distillerie di whisky circostanti, hai perso la sensibilità al braccio destro e alla gamba sinistra, la gamba centrale non è mai stata tanto piccola ma questo ora come ora è l’ultimo dei problemi; in terra noti i tuoi panni: mutande sporche, maglietta con due sbreghi che non ricordavi di avere, pantaloni sporchi di (nell’ordine) fango, sangue, marmitta, friziò, vino, friziò, cenere, friziò. Sono i tuoi panni, non ti puoi sbagliare. Noti strane chiazze nel pavimento, le coperte morte a lato, una sedia rovesciata, le persiane chiuse e la luce accesa. Oddio è un macello, di sicuro ho ucciso qualcuno… ah!! Fitta clamorosa nel cervello, peggior mal di testa, il peggior mal di testa sempre uguale a sé stesso, quello lo conosci bene cazzo, hai 24 anni ma li hai spesi bene, i post sbronza li riconosco alla prima bestemmia che lascio partire per il dolore lancinante. Tranquillo ragazzo. Tranquillizzati. Sarebbe da rimettersi a dormire, se hai ammazzato qualcuno ci penseremo domani con più calma e da sobri. D’altronde la porta è chiusa e le serrande anche. Tranquillo… ah!! C’è qualcuno in camera con me. Di sicuro c’è qualcun altro, non sono solo. Dio ho ammazzato qualcuno ed è in camera con me. Mosso da scosse non meglio definite rotoli la testa qua e là, poi ti metti perpendicolare al letto con l’ombelico che fa da perno, butti l’occhio sotto il letto, tranquillo cazzo non c’è nessuno, ti ritrascini in posizione supina, vorresti tanto sapere dov’è il cuscino, ricordi che ce n’era uno… ah!! E questo coso freddo tra le mie chiappe cos’è?! Un accendino… solo un volgare accendino. E che ore sono?! Credo di avere problemi più gravi da risolvere nello stretto immediato. Ricapitoliamo: nudo, post sbronza, macchie di sangue, probabilmente un morto… sicuramente è domenica… sicuramente di sotto stanno mangiando o forse sono a messa. Forse ce la posso fare. Non mi sento tanto uomo, credo di essermi giocato quel po’ di dignità che mi rimaneva proprio ierisera. Ma sono vivo e, scusate se insisto, già questo non mi sembra poco… Il mal di testa è inqualificabile, ma tiri giù le gambe dal letto, arraffi dal primo armadio calzini mutande jeans felpa cappello. La testa rimbomba, le paranoie ti sovrastano, provi a stento a ricordare qualche preghiera che parla di un padre nostro che ti hanno insegnato da piccolo... inutile. Ah!! Ho pestato qualcosa di duro e altrettanto volgare, ma non ho tempo da perdere, la finestra e la persiana mi aspettano… Lentamente metti mano alla maniglia, giri col fiato sospeso, finalmente apri, entra aria fredda che di fronte al mio alito di cantina del quindicesimo secolo ci ripensa ed esce da dove era entrata… Direi inverno. Forse febbraio. Non mi ero accorto che avevo ancora un occhio chiuso. Lo apro. Ma non oso ancora guardami allo specchio. Tremante d’alcool e di paura piano piano alzo la serranda. Sembra (sembra, n.b.) tutto apposto, la luce del sole irradia la stanza, incubi e spiriti della notte svaniscono, fuori è una bella gelida giornata, dentro la tua stanza fa schifo, forse una guerra, forse una donna… più probabile una guerra, lo so. Spengo la luce che anche da strafatto all’ambiente ci voglio bene. Sui panni di ieri ci piscio su. Va già meglio. Niente cadavere per ora. Ah!! Azz!! Un flash maledetto. Io lungo per terra e il motorino a 20 metri, entrambi sanguinanti e io che cerco goffamente di rialzarmi in piedi e raggiungerlo. Ah!! Dolore lancinante al ginocchio e io che apparentemente senza motivo prendo a calci un’auto di grossa cilindrata parcheggiata di fianco ad un marciapiede. Nooooo!! Merda! E il motorino non è neanche il mio. Merda! Dove sarà il motorino adesso?! Spero non qui sotto. Merda! Altro flash… io che barcollo con un bicchiere di vino bianco mezzo vuoto davanti ad una ragazza mora che non so cosa stia dicendo ma indubbiamente sta parlando con me. Poi mi prende per mano, poi io casco e lì resto, a leccare il cemento che quello è posto degno per uno stronzo come me. Resto nella stanza in piedi, mal di testa cornuto, scuoto la testa un po’ per il dolore un po’ perchè mi sono ricordato di chi sono e quanto faccio schifo. Mulholland Drive. O anche Santa Sangre. Metterei una quartina di Khayyam ma non la ricordo a memoria e il libro è di sopra. Vacca puttana. Devo trovare il coraggio di aprire quella porta e affrontare il mondo anche se è un mondo di merda e oggi specialmente. Afferro la maniglia della porta e… ah!! Un altro flash. Lampeggianti dei carabinieri, io seduto con lo sportello aperto nella loro auto, fisso semi addormentato le mie converse rosse o forse marroni o magari verdi; a due metri da me due sbirri e due anziani che parlottano, uno è probabilmente un barbone, sicuramente un ubriacone, che sbraita e barcolla di fronte all’agente in servizio anche a tarda notte. Poi l’altro agente mi afferra per un braccio, mi mette in mano quelli che dice essere i miei documenti, mi dice di andarmene, io blatero qualcosa su Batistuta, Rousseau, il libero pensiero e il ciambellone di mia nonna, alzo un dito in alto, inciampo e cado, un barbone scoppia a ridere, l’altro meno, viene portato via dalla macchinina a luci rosse e blu. Non ho il coraggio di aprire quella porta. Richiudo la persiana, richiudo la finestra. Via i vestiti, mi rimetto a letto nudo con un album di figurine del 1992 e un libro di favole dei fratelli Grimm. Oggi vorrei non vivere. Al massimo un film porno in cinese coi sottotitoli in inglese dal portatile. Ma solo più tardi.

La Cina si propone in Africa come alternativa all'America o come neocolonizzatrice economica?!?!


Fonte: Asia News

CINA - ZAMBIA
Proteste pubbliche contro Hu JintaoDal governo grandi benvenuti per il presidente cinese e facilitazioni economiche per le imprese cinesi, ma proteste e critiche da lavoratori e opposizione. Pechino è accusata di sfruttare minatori e operai tessili, mentre porta via il prezioso rame e spara contro i lavoratori che protestano. In Sudan si è parlato solo di affari.
Proteste e contestazioni contro il presidente Hu Jintao durante i due giorni di visita in Zambia. Oggi Hu arriva in Namibia, quinta tappa del viaggio africano.
Hu è arrivato in Zambia il 3 febbraio proveniente dal Sudan, Stato nel quale ha molto parlato di accordi economici, ma poco e nulla di diritti umani, di genocidio e del Darfur. Pechino ha annunciato la remissione di crediti verso lo Zambia per 8 milioni di dollari e investimenti per 800 milioni di dollari in 3 anni nell’industria mineraria del rame nella regione settentrionale di Chambeshi, con la prevista creazione di 60 mila posti di lavoro, nonché progetti per la costruzione di due scuole rurali, un ospedale per la malaria e un centro agricolo d’avanguardia. Sarà costruita una fonderia per 200 milioni nella zona mineraria, nonché uno stadio sportivo a Ndola.
Proprio nello Chambeshi le ditte cinesi sono accusate di far lavorare i minatori senza garanzie per la sicurezza e di impedire l’attività dei sindacati. Nel 2005, 51 minatori sono morti per un’esplosione in una miniera. Nel 2006 controllori cinesi e la polizia hanno sparato contro i minatori che chiedevano migliori condizioni di lavoro e aumenti salariali (ora la paga è di 2 dollari al giorno). L’ex minatore Albert Mwanaumo racconta che un controllore cinese gli ha sparato e commenta che “i cinesi non ci considerano mai come esseri umani”. Lusaka ha cancellato la visita di Hu nella zona mineraria per evitare sicure proteste pubbliche.
Il portavoce parlamentare Amussa Mwanamwambwa ha reso pubblica la decisione di Lusaka di istituire una speciale zona di cooperazione economica con gli investitori cinesi, con vantaggi ed esenzioni fiscali. Ma ha anche dovuto chiedere ai cinesi di “dare priorità” alle aziende locali per l’acquisto di merci e servizi, ora acquistate altrove, per evitare di “compromettere lo sviluppo delle industrie locali”. Il rame costituisce il 60% dell’export del Paese ed è essenziale per l’industria cinese.
La presenza cinese in Zambia è sostenuta dal presidente Kenneth Kaunda ma è molto contestata dall’opposizione di Michael Sata, il quale durante le elezioni del 28 settembre scorso ha promesso di riallacciare rapporti con Taiwan e cacciare via Pechino. Sata ha ottenuto una schiacciante maggioranza a Lusaka e nella zona mineraria, dove maggiore è la presenza cinese.
Guy Scott, segretario generale del Fronte Patriottico, partito d’opposizione, ha commentato che “i cinesi sono qui per la colonizzazione economica dell’Africa e anche per ottenerne il sostegno presso le Nazioni Unite”. Il ministro zambiani delle Finanze, Ng’andu Magande, ha invece applaudito alla “via cinese” di privilegiare “il rapporto economico”, rispetto a chi pone primaria attenzione “alla riforma della Nazioni Unite e ai conflitti [armati] locali”, acclamando la visita di Hu come “un grande successo”.
A gennaio i dipendenti della ditta sino-zambiana Mulungushi Textiles, prima industria tessile del Paese, hanno protestato davanti all’ambasciata cinese contro i miseri salari, le cattive condizioni di lavoro e la chiusura temporanea dell’impianto che ha lasciato circa 700 lavoratori privi di paga.

Sunday, February 04, 2007

Omaggio a Clod l'amerikano intento a deglutire intrugli giapponesi non ancora verificati

Omaggio ad un paese che porto nel cuore

Saturday, February 03, 2007

Se la Cina tira fuori le palle e l'orgoglio...


Fonte: Rainews24

I marchi occidentali sono ormai di casa in tutte le grandi citta` cinesi. Ma nelle ultime settimane un vero e proprio movimento di protesta si e` scatenato contro la presenza di un caffe` della catena americana Starbucks all`interno della Citta` Proibita a Pechino. Promotore della rivolta su internet un noto giornalista televisivo Rui Chenggang che si e` chiesto perche` mai all`interno del monumento simbolo del potere e della cultura cinesi ci debba essere un bar di una catena americana. Il suo appello ha suscitato un intenso dibattito e nei prossimi mesi le autorita` della cittadella imperiale, visitata ogni anno da 7 milioni di turisti, potrebbero revocare la licenza a Starbucks.Negli stessi giorni a Pechino apriva il primo Mc drive della citta`. Il managment del colosso degli hamburger americani spera di approfittare del boom dell`automobile in Cina, del traffico che porta i cinesi a passare molte ore in macchina e della joint venture con le stazioni di servizio Sinopec. Piacera` ai cinesi questo nuovo modo di consumare il pasto? L`obiettivo della Mc Donald`s (gia` presente in Cina con 780 ristoranti e 50 mila dipendenti) e` di aprire entro un anno o poco piu` da 25 a 30 nuovi Mc drive.

Thursday, February 01, 2007

Pirateria Olè!!!


Fonte: Corriere Online

Il 70% del sotware presente nel Paese è di origine illegale
Presidente romeno fa a Gates elogio hacker
Il capo della Microsoft inaugura a Bucarest un centro d'assistenza della sua azienda: Basescu tesse le lodi della pirateria informatica
BUCAREST (ROMANIA) - E' rimasto senza parole. Del resto non capita tutti i giorni trovarsi di fronte un capo di stato che fa l'elogio della piratreria informatica. Soprattutto se ti chiami Bill Gates e sei a capo della Microsoft la pià grande sotware company del pianeta. E' accaduto a Bucarest, in Romania, dove il principale azionista del colosso di Redmond è andato ad inaugurare il nuovo centro di assistenza europeo di Microsoft, che darà lavoro a 600 persone.
Il presidente della Romania Traian Basescu (a sinistra) stringe la mano al principale azionista di Microsoft Bill Gates (Ap)
PIRATERIA - «La pirateria informatica ha aiutato le giovani generazione a scoprire il mondo dei computer. Ha dato via allo sviluppo dell'idustria della tecnologia informatica in Romania» ha detto il presidente della repubblica di Romania Traian Basescu ad un esterrefatto Gates. «La pirateria ha aiutato i romeni a migliorare la loro capacità creativa nell'ambito dell'industria informatica» ha proseguito Basescu rivolto a Gates che non ha proferito parola. Secondo gli esperti il 70% del sotware utilizzato in Romania è di origine illegale.


憋屈。惘然。感觉太憋屈。忘我。去世去世去世。没力。美丽。要走。要出门,出国,去世。人们的和平在哪里,你碰到了没?!取缔生命!


VOGLIO RIFUGIARMI SOTTO IL PATTO DI VARSAVIA VOGLIO UN PIANO QUINQUENNALE LA STABILITA' LA STABILITA' LA STABILITA'