Sunday, July 01, 2007

Cina e libertà religiosa


Un certo "Matteo" ha lasciato un commento nel blog ed ho imparato a linkare gli articoli e le pagine web; ora dovete solo cliccare sopra la frase sottolineata e sarete mandati all'articolo automaticamente. Piccole soddisfazioni, era più facile che rubare il cellulare ad un giapponese, mi sento un genio.
Come primo link da segnalare vi consiglio la lettura della lettera del papa alla chiesa cattolica cinese
Resta il dubbio di chi sia questo Matteo, forse Ianna, ma Ianna è in Cina e in Cina mi dicono che il mio blog non si apra (non dico che è censurato perchè non voglio fare troppo il fico...).

Comunque, sulla questione religiosa in Cina... mi chiedono "E' vero che non c'è libertà religiosa in Cina??". Dopo aver studiato filosofia occidentale al liceo, filosofia orientale all'università e ora anche qualcosa di scienze economiche credo di aver trovato la risposta a tutte le domande, una risposta chiara e precisa, sempre uguale: "Dipende". In questo caso dipende da cosa intendiamo per "libertà religiosa". Se intendiamo la libertà di avere una fede e poterla manifestare come individuo io credo che ci sia libertà religiosa in Cina: se ti chiudi in casa da solo o con altri fedeli a leggere testi sacri, pregare, fare riti, aprire dibattiti religiosi, bruciare incensi, sacrificare agnelli, bere vino e simili io credo che mai nessuno verrà a romperti le scatole. Che tu sia ebreo, cristiano, musulmano, buddhista, induista, taoista, shintoista, animista o altro, nessun poliziotto o funzionario verrà ad arrestarti o disturbarti. Diverso il discorso se vuoi pregare, dimostrare o fare riti in luoghi pubblici, specie se con un numero troppo elevato di persone.
Parliamoci chiaro, il problema non è religioso, né ideologico; è semplicemente politico. In Cina esiste un solo dio e si chiama Partito Comunista, che comunista non è ma è comunque la guida e l'unica autorità del paese. Puoi non rispettarla e non sottometterti ad essa, purché tu lo faccia per cavoli tuoi, nel tuo intimo, chiuso in casa, senza dirlo agli altri, senza organizzarti insomma. Al Partito non frega nulla in cosa credi tu, l'importante è che non manifesti di avere altre autorità (tantopiù straniere!!!) al di sopra di esso. Proselitismo bandito insomma.
Detto questo, mettetevi nei panni del funzionario di Partito che si sente dire da un gruppo di vecchiette col crocifisso in mano che loro rispettano solo l'autorità di un re straniero (il papa), sovrano di uno stato straniero (il Vaticano) che non ha neanche riconoscimenti consolari con la Repubblica Popolare Cinese... Cosa volete che risponda alle vecchiette?? Manganello per tutte!!
Arrestano e torturano giornalisti, sindacalisti, oppositori del regime, intellettuali solo perchè rilasciano interviste o comunicano idee al popolo... figuratevi se devono tollerare che Benedetto XVI detti legge!!
Il problema è che noi occidentali siamo abituati a pensare che la libertà religiosa sia lasciare che il papa compaia venti volte al giorno in tv, radio e giornali, dica al popolo italiano cosa fare, condanni quello che fa scomodo al Vaticano in nome di dogmi vecchi di millenni, condannando quello e santificando quell'altro. In Cina non permettono questa arroganza da parte di capi spirituali, che tutto sono ma organi di stato certo no. E sinceramente non credo che siano loro a sbagliare.

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