Sunday, December 09, 2007


Mi manca la pioggia. Di quelle forti, rumorose, heavy metal. Gli acquazzoni di mezza estate, non le pisciate londinesi. Le piogge di talento. Non piove da troppo tempo ormai. Se piove ti senti più solo ma almeno ha un buon motivo per sentirtici: il rumore della pioggia di talento. E allora se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna. Ti chiudi in camera, silenzio assoluto, luce spenta, una tazza di tè bollente, biscottini all'aroma di bucce d'arancio, un film taiwanese con i sottotitoli in portoghese (la storia di due giovani ribelli cinesi), una coperta sulle spalle. La coperta sulle spalle è fondamentale. In camera fanno 40 gradi ma la coperta è fondamentale per creare l'atmosfera solitudine - buio - film taiwanese - pioggia artificiale di talento. La mente deve dettar legge al corpo, non viceversa. Evadere con la mente. Sentir caldo in Antartide e freddo all'inferno. Forse dovevo studiare cultura indiana e specializzarmi su meditazione e yoga.


Per un bacio della figlia dell'ambasciatore tunisino in Cina anche le mie Converse sfondate darei.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home