Sunday, June 29, 2008

Agata mi segnala questa poesia di Brecht

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
B. Brecht (Berlino, 1932)

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Shaoshan: giu' il cappello signori, qui e' nato un rivoluzionario.






















Saturday, June 28, 2008

学习雷锋同志!!






















Lasciata Wuhan alle spalle dopo quattro ore di sonno per notte, una ciotola di spaghetti in due giorni, quattro ore di treno in piedi pressato tra polli e contado sottoproletario antiurbano della Cina meridionale, eccoci a Changsha, altra ridente metropoli di sei milioni di abitanti, capoluogo della provincia dello Hunan, attraversata dal vastissimo inquinatissimo fiume Xiangjiang. Credo che l'uomo bianco non abbia mai messo piede qui (e se ne guarda bene dal farlo!), tutto il giorno che cammino e non ho ancora visto ne' turisti ne' stranieri, solo cinesi che mi fissano incuriositi. "Che sei venuto a fare qui a Changsha?" mi ha chiesto una ragazza in treno, "A trovare il compagno Mao" le ho risposto e ovviamente non mi ha piu' rivolto la parola. Mao e' infatti nato in un villaggio a 130 km da qui, Shaoshan, nel lontano 1893. Domani ci faccio un salto. Oggi invece sono andato a visitare un paesino appena fuori Changsha che ora si chiama Lei Feng e prende il nome da quel famoso Lei Feng, operaio e soldato della Cina maoista, morto a 22 anni per un incidente stradale nel 1962. Lei Feng e' lo Stakanov cinese, esempio di servizio per il popolo, altruismo, costruzione del paradiso socialista, notissimo il motto "Imparare dal compagno Lei Feng". Questo spirito vive, in alcuni casi, a tutt'oggi. Alcuni dicono che in realta' Lei Feng, seppure esistito, non e' che una delle tante bufale e gonfiature della propaganda del Partito Comunista Cinese. Bufala o no, cio' che e' importante e' cio' che simboleggia Lei Feng, ovvero il sacrificio per il prossimo, il disprezzo del vile denaro, la lotta all'arrivismo e alla corruzione. Sono stato a visitare la sua casa natale e il museo (continuo a ottenere sconti clamorosi su biglietti del treno e entrata musei grazie alla tessera da studente che continuo sfacciatamente a proporre in giro!!), pieno di foto e cimeli della vita di Lei Feng. Alcune massime recitano "Il Partito e' mia madre", "Essere rivoluzionario significa servire il popolo" scritte da Lei Feng stesso, "Alcuni uomini vivono anche se sono morti. Lei Feng e' uno di essi" scritto da un dirigente di partito al funerale di Lei Feng. Ho saputo che anche a Changsha c'e' una scena musicale underground di tutto rispetto. Il centro e' fatto di stradoni ultra capitalismo e iper consumismo McDonald's Armani KFC Converse e compagnia bella, il lungo fiume e' eccezionale, barchette che vanno e vengono, famigliole a passeggio, anziani che si ritrovano per sorseggiare te', giocare a scacchi, suonare erhu e cantare. Diversi barboni e miserabili (compreso che vi scrive), viuzze di ristorantini che vendono pesce fritto, spaghetti freddi, chilate di gamberi e granchi, il tutto rigorosamente piccante e ultra economico se paragonato ai prezzi di Pechino. La notte la passo in questo InternetBar a spararmi film e sonnecchiare: costa meno che stare in albergo e la presenza di questi ciccioni a petto nudo che ingurgitano zampe di gallina sputando gli ossi a terra con la sigaretta fissa in bocca mi allieta, mi ricorda una Cina che per troppo tempo a Pechino ho perso di vista. A presto gente.

Wuhan punk





























Partiti alla grandissima, due giorni a Wuhan di birra, discussioni di musica e politica all'universita', mattinata in sala prove e gran concertone punk. Entusiasmante la scena musicale underground di questa ridente cittadina cinese da otto milioni di abitanti. Gli Aberration hanno concluso il concerto con una cover dei Rancid, pogo a morire, sangue e sudore. Troppo grandi Wane e Ben, piu' fratelli che amici. Evviva la Wuhan punk!

Alle compagne di classe non credere mai...











Wednesday, June 25, 2008

旅游的时间是最开心的!

Finiti esami finiti lavori, ultimo festone "Goodbye Beijing!" tra studenti (stasera ore 23.00 al Chian Doll, 80rmb maschi, gratis donne, gara di vodka, musica reggae e hip-hop), domani mattina riprendo in mano la mia vita e fuggo al sud, prima tappa Wuhan, concertone rock. Bisogno di lasciare questa frenetica consumata consumistica grigia Pechino, voglia di campagna, voglia di Cina. Sacco a pelo e tre romanzi nello zaino, con me porto solo quella libertà totale e spensierata che se non stai attento ti fa finire in carcere o in ospedale. A scelta. Dieci giorni di solitudine (faccio per dire, dovrei beccare 4-5 amici/che spersi nel sud durante il viaggio), relax, riflessione, trasgressione, termosifone, carburatore, ventola a pressione, attaccante di sfondamento, anarchia in formato tascabile. Propensione ad anziani privi di denti, dialetti incomprensibili a cui rispondere annuendo col sorriso, smalto rosa e grappa. Magari qualche foto ve la mando, due righe ve le scrivo. Baci a tutti.

p.s.: Bella vergogna l'Italia del Caimano... statemi bene picciotti!

Monday, June 23, 2008


Questa foto l'ho fatta io. Si chiama "Mi sono addormentato e quando mi sono svegliato ho avuto paura". Nessun diritto riservato.

Il barista, il cameriere e la puttana





Si sa, nella vita bisogna sapersi arrangiare e imparare a far di tutto. Puttane comprese. Credo non sia necessario scendere sui marciapiedi per vendersi il culo. Nella Pechino pre Olimpica le opportunità di lavoro fioccano, tutte riassumibili sotto la categoria "prostituzione", ovvero sfruttamento nei vari campi del marketing, traduzione, televisione, cinema, ristorazione e via dicendo. Prostitute cercasi! Tuttavia, dato che sul piatto da cui si mangia si cerca di non sputare, bisogna dire che sono occasioni per fare esperienza, conoscere gente, migliorare il cinese, pagarsi i viaggi e le feste post esame.
E allora eccomi barista. Sapete fare i cocktails? Io no, neanche li bevo, preferisco roba liscia, secca, vino birra vodka whisky, che diavoleria sono gli alcolici misciati con succhi e coloranti?! Eppure ai giovani piacciono i cocktails e bisogna imparare a fare i cocktails. La parola "cocktail" è di dubbia etimologia, probabile che venga da "coda di gallo" ("cock-tail" in inglese), perchè ridà ai suoi colori. Un amico argentino mi fa la cortesia di farmi una breve storia dei cocktail, spiegandomi teorie e pratiche dei cocktails, come mischiare soft drink e alcolici per poi versarli in Collins, Rock e Fantasy, aggiungere Granadine e Blu Corasao, come schekerare col Boston, la bibbia del gelo e via dicendo. In due ore ho capito tutto ma non ricordo nulla, troppi cocktails, confondo gli ingredienti. Spero i cinesi non se ne accorgano. Il giorno dopo eccomi in una serie di villette a schiera iper lusso fuori Pechino, costruite da poco, in vendita per ricchi cinesi. In una di queste orribili villette da un milione di euro eccomi al bancone a servire cocktails ai clienti. Per fortuna i clienti sono pochi e in assenza di ghiaccio e rhum tequila vodka non posso fare quasi nulla, se non limitarmi a versare coca cola e birra. In cinque ore faccio cento euro, conosco dei musicisti sudamericani, simpatici cinesi che arrivano in Ferrari nera e scolo tutta la birra e il Bacardi rimasti. Non male.
E allora il giorno dopo eccomi cameriere al piano terra di un hotel stralusso per una promozione di caffé. Io e un altro puttano russo dobbiamo servire, vestiti da pinguini, sette tipi di caffé ai ricchi clienti cinesi. I sette tipi sono 美式咖啡Espresso, 情人拿铁Valentino Latte, 摩卡Moka, 卡布奇诺Cappuccino, 马其哈朵Macchiato, 大理石摩朵(non so) e 焦糖拿铁(non so). Per fortuna anche stavolta i clienti sono pochi, in ogni caso è sempre imbarazzante presentarsi traballante con vassoio e tazze bollenti e chiedere "Il signore desidera bere del caffé?" e mai che ti rispondessero "Sì grazie, me ne dia una tazza prima che le caschi tutto e si ustioni le spalle", rispondono invece "Come parli bene cinese! Da dove vieni!" e lì ti senti come una cameriera albanese o argentina in Italia, devono per forza farti notare che non sei loro compatriota ma un morto di fame emigrato venuto qui per servire questi signori che sono talmente gentili da farti anche i complimenti per il tuo cinese. Invidio l'altro puttano russo, non parla cinese e fa il 90% del lavoro in meno. "Sono italiano. Non parlo bene cinese". "Che bella l'talia!". "Già... ehm... il caffé...?!"."Due succhi di frutta e un thé per favore, grazie". O anche "Che caffé mi consiglia?". Merda, io il caffé non lo bevo, non so distinguere un caffé latte da un cioccolata calda... "Ehm, a me piace il Cappuccino...". Non è vero, ma il Cappuccino lo mettono in una comoda tazza alta, la Moka e il Macchiato in delle tazze con piattino, difficili da servire. E insomma tra una chiacchierata e un caffé servito ti passano tre ore e intaschi le tue 40 euro. Ma in metro sulla via di casa un po' ti senti una merda, essere italiano e servire caffé ai cinesi senza neanche saper distinguere un Espresso da cazzotto in un occhio...
E allora capita anche che ti ritrovi a fare il caporale. Il caporale è quell'antipatico lavoro di reclutamento del personale straniero (comparse) da mandare per film e pubblicità. Di solito lo fanno gli agenti cinesi ma sempre più spesso lo lasciano fare ai giovani stranieri che parlano abbastanza bene il cinese e hanno esperienza come comparse. Il caporale lo odio perchè una volta tra giovani studenti stranieri ci si aiutava e passavano i lavori gratis, ora c'è sempre chi ci fa la cosidetta "cresta", ovvero "tu lavori, io guardo e intasco i soldi". Stavolta toccava a me fare il caporale ma per fortuna poi è saltato tutto. Usare gli amici per 30 euro non è da 25enne, è più da imprenditore fallito con i debiti fino al collo.
Da tre giorni nel campus dell'università girano e gironzolano bande di studenti cinesi neo-laureati, con tanto di casacca nera e cappello da idiota laureato stile americano. Occupano le strade, i giardini, i prati, si fanno foto in ogni dove, tra di loro, senza parenti o familiari. In Italia è un po' diverso, discuti la tesi senza uniforme, alle spalle gli amici armati di bottiglie di vino, il papà in cravatta, la mamma in lacrime, le nonne piccole piccole nelle loro pellicce del dopoguerra e le cugine con i fiori, appena ricevi la stretta di mano del presidente di commisione alzi i pugni al cielo, scatta l'applauso e mezz'ora dopo sei giù ubriaco nero a rotolarti nel prato più vicino con la mamma ancora in lacrime e gli amici che fanno girare gli spinelli sotto lo sguardo leggermente contrario del padre e dello zio materno. Beh, ad ogni modo auguro a questi neo-laureati cinesi di trovare un buon posto di lavoro e una vita di pace e piacere. A Pechino un neo-laureato prende tra i 200 e i 300 euro al mese, straordinari non pagati e vacanze ridotte al minimo. Noi occidentali prendiamo la stessa cifra in tre quattro giorni di lavoro andando a fare le puttane in televisione. Anche se hai la terza media. Puttana o non puttana, credo la vero vergogna sia questa. Buona fortuna giovani amici cinesi!
foto: la risposta della classe (non) lavoratrice. Grande Matté!

Sunday, June 22, 2008

cOltura cUntadina

I nostri musici eroi del contado sono arrivati in Catalunya a far casino...

Friday, June 20, 2008

Magari pensate di essere dei bevitori. E magari non avete mai bevuto del grog.


La U.S.S. Constitution, in quanto vascello da combattimento, portava 48.600 galloni di acqua fresca per il suo equipaggio di 475 uomini e ufficiali. Ciò era sufficiente per sei mesi di operazioni in mare. La nave non portava evaporatori (distillatori di acqua fresca). Si noti comunque che secondo il suo diario di bordo, "Il 27 luglio 1798, la U.S.S. Constitution salpò da Boston con un carico completo di 475 ufficiali e uomini, 48.600 galloni di acqua fresca, 7.400 palle di cannone, 11.600 libbre di polvere nera e 79.400 galloni di rum."
La sua missione: "Distruggere o disturbare le navi inglesi."
Raggiungendo la Giamaica il 6 ottobre, la nave caricò 826 libbre di farina e 68.300 galloni di rum. Si diresse quindi verso le Azzorre, arrivandovi il 12 novembre. Qui si approvvigionò di 550 libbre di carne e di 64.300 galloni di vino portoghese. Il 18 novembre fece vela per l'Inghilterra. Nei giorni seguenti sconfisse cinque navi da guerra britanniche e catturò per poi affondare 12 mercantili inglesi, salvando solo il rum a bordo di ognuno essi.
Il 26 gennaio polvere da sparo e colpi erano finiti. Ciononostante, benché disarmata, compì un incursione notturna risalendo il Firth of Clyde in Scozia. La sua compagnia da sbarco catturò una distilleria di whiskey e trasferì a bordo entro l'alba 40.000 galloni di single malt Scotch.
La U.S.S. Constitution arrivò a Boston il 20 febbraio 1799, senza munizioni, cibo, polvere da sparo, senza rum, senza vino, senza whiskey, ma con 38.600 galloni di acqua stagnante.

Fonte: Wikipedia
Foto: da qui

"C" fisso!

Esami procedono bene grazie, grazie alle compagne di classe coreane e soprattutto al fatto che, come teorizza il buon Tommy, quando non sai la risposta vai sicuro che è la "C".

Thursday, June 19, 2008

Ha una lunga tradizione... quella dei PANETTONI!!






















Soldi vs Felicità

什么叫幸福,什么叫丰富?金钱和幸福有什么样的关系呢?这一定是一个古老的话题:当然有的人说“没钱的话,怎么会活下来,哪儿有幸福?”,也有的人说“不是生命为了工作而是工作为了生命,同时,不是生命为了钱而是钱为了生命”。
从这个方面来说,个个人都有自己的想法和观点,况且每个人都随着他的追求幸福的方法。有的人爱财如命,那么埋头去挣钱,白天夜晚都不断工作,除了找钱还是找钱。我不太会理解这样的人。。。我觉得他们生活不太幸福的,不过他们的爱人和儿女一定有好幸福的生活!也有的人逃避钱,不想上班,拒绝消费,离开社会跑道野地去当寂寞和实质的生活。比如有的和尚或者嬉皮士是这样。这两个是关于金钱和幸福的关系最极端的例子。
不管怎么样,我觉得主要的是不让青年人认为金钱是一个目标。这是最错的事情。父母,老师,老人,大人都有这种负责,不要让他们看金钱最重要,最要紧的目的。这是因为无论你怎么看,谁都知道金钱是个东西,是个工具,通过它们你可以得到你需要(或者是你不需要)的东西,事情等等。那么,换句话说,问题还是:金钱能否买到幸福?!其实我们人类也不知道幸福是什么,不知道怎么定义它,不过我的观念是,因为幸福不是个东西而是个感觉,那么这个幸福靠个人的性格,个性和特殊。可以说每个人的幸福都不一样,因此大家都会发现,幸福并不是买卖的东西。
反正可以说金钱帮我们天天的生活,帮我们过得容易一点,开心一点,放松一点,但是这个也说不定。你们看,世界上有那么多富有人还不幸福的,反而也看一下,天下有多少贫穷人已经得到幸福!显而易见,有富和有福不一定有一样的意思。
有的哲学家说,幸福就是找幸福的过程。我也同意,不过我还不知道在这个过程里金钱也在不在。。。而且我本人有点无所谓。

Tuesday, June 17, 2008

"E' la pizzica, balla finché non muore la taranta..."

Quanto alle leggi sui migranti... guardatevi il film "Nuovomondo" del 2005 (in siciliano stretto, non capivo nulla, per fortuna i sottotitoli in cinese!!), guardate italiani quando gli analfabeti morti di fame zingari slavi africani aggrappati alle tonnare eravamo noi... Pensavo di dovermi vergognare solo di essere italiano, ora mi vergogno anche di essere europeo.

Un buon romanzo? "Visto per Shanghai", di Qiu Xiaolong. Neanche a me piacciono i polizieschi, ma in questo poliziesco la Cina viene fuori che è una meraviglia!

Non ritorno piu'...

"Guardo gli asini
che volano nel ciel
ma le papere sulle nuvole
si divertono
a fare i cigni nel ruscel
bianco come inchiostro
vanno i treni
sopra il mare tutto blu
e le gondole bianche
sbocciano nel crepuscolo
sulle canne di bambu'
Du du du du du
Queste strane cose
vedo ed altro ancor
quando ticchete ticche
ticchete ticche
ticchete
sento che e'
guarito il cuor
dall'estasi d'amor"

Grazie Alberto!

Monday, June 16, 2008

Ho capito il segreto, cazzo era facilissimo: ottimismo! 乐观,我操!


要用包容的心欣赏文化的差异,接受中国式的做事方法。
不要总用你的方法做事,随时用“在西方”开始说教。
不要藏在外国人圈子里,一出使馆区就害怕。
不要把女朋友当成免费的翻译。
不要把钱都花在酒和毒品上,说“在这个国家,是白人就是我的经济保障”。

“北京建报”,6月。Little stupid white man, fuck off!!

foto: serata in un bar di cubani, finchè c'è Pechino c'è brindisi...

Qual è il tuo sogno?

Di sogni ne abbiamo tanti, ne abbiamo tutti, ne ho anche io. Negli ultimi tempi forse quello in cima alla lista è il sogno di poter restare in Cina non come interprete al soldo dei uomini d’affari italiani o come factotum negli uffici delle agenzie italiane a Pechino ma come membro di un gruppo internazionale che in Cina faccia ricerche nel campo sociale, anche solo e semplicemente realizzando documentari; occuparsi degli aspetti linguistici e culturali che un lavoro del genere implica, mettendo insomma a disposizione le mie conoscenze (supposte, presupposte, presunte… fate voi) di Cina e lingua cinese. Sì, lo so che è il sogno del 90% degli studenti italiani a Pechino, ma ciò non toglie che sia anche il mio. Sogno morto da un pezzo, visto che lascio la Cina a breve e ho già fatto le valigie, lasciando fuori solo sacco a pelo e libri di testo.

Oggi pomeriggio, come quasi ogni domenica pomeriggio, allo 愚公移山 YuGong YiShan davano un film. Zona 鼓楼大街GuLou DaJie, una delle più piacevoli e caratteristiche di Pechino. 2 euro il prezzo del biglietto per studenti. Sala stracolma di gente, davano un documentario su 前门QianMen (la porta sud di fronte a Piazza Tiananmen, cinque secoli di storia) realizzato negli ultimi anni da un regista belga e una cinese. Titolo 前门前QianMen Qian (in inglese “A Disappearance Foretold”), è un insieme di riprese fatte nel quartiere ora raso al suolo di QianMen nel 2005 e nel 2006, anni in cui Pechino vedeva radersi al suolo e ricostruire in stili (e prezzi!!) contemporanei intere aree. 86 minuti in cinese (per lo più mandarino ma anche dialetti dello Henan e Shandong) con sottotitoli in inglese. Diciamo che nel documentario c’era molto poco da ridere, ma molti stranieri ridevano perché le traduzioni in inglese erano piene di “Fuck… shit… bastards… hell” che io non avrei messo perché abbastanza fuori luogo oltre che scorrette. Mostrava scene di vita quotidiana, con molti abitanti della zona QianMen costretti con le buone o con le cattive a sgomberare, risarciti con somme ridicole, vedersi ridurre in macerie delle case che, seppure fatiscenti, erano un po’ tutto quello che avevano. Rase al suolo per costruirci abitazioni, hotel e banche da 5.000 euro al metro quadro, da dare in pasto alla speculazione edilizia cinese e straniera. Tu turista occidentale che vedrai questa nuova QianMen durante le Olimpiadi sappi che lì abitavano centinaia di famiglie non certo contente di sloggiare. Anche perché l’abitazione non appartiene più al Partito, come succedeva in passato. C’erano anziane che rimpiangevano i tempi di Mao… immaginatevi il Presidente assistere a questo spettacolo: capitalisti di Hong Kong e giocatori di borsa di Shanghai mandare la polizia (servitori del popolo) a sgomberare le case di gente comune, anziani, poveracci. Immaginatevi Mao prendere il fucile e sparare contro le ruspe mentre grida “il capitalismo è una tigre di carta!”. Scene di anziane sfogarsi contro le telecamere, signori di mezza età che resistono e vivono in cumuli di macerie con figli che studiano al lume di candela e operai che dormono all’addiaccio. Una vecchia storia, vecchia come il profitto, speculazione contro occupazione, che in Europa è una guerra sempre all’ordine del giorno. Insomma non un bello spettacolo. Uno spettacolo di forte critica e denuncia nei confronti del governo cinese, che non ti aspetteresti di vedere in un locale di Pechino a due passi da Piazza Tianamen e dalla sede del governo. A parte l’ammirazione per chi ha realizzato questo documentario che è un po’ l’ideale di come vorrei vivere e lavorare in Cina e a parte le mille domande che avrei avuto da fare nella realizzazione ai due registi, mi sono figurato cosa poteva passare nella testa dei cinesi presenti in sala: cosa può pensare un cinese a vedere come il governo in nome del profitto (suo, non del popolo, è chiaro) tratta dei cittadini che, seppure poveri, sono cittadini del centro di Pechino e non morti di fame analfabeti di etnie minori cavernicoli di steppe desertiche nell’estremo ovest cinese al confine con l’Afghanistan… qui si parla di cittadini di prim’ordine, privilegiati, perché pechinesi! Che ne pensa un cinese che vede queste immagini, da un certo punto di vista e con le dovute precisazioni non molto diverse dalle immagini che ci vedono in Italia quando sgomberano campi nomadi o manganellano i campani che si oppongono alle discariche?! Non so bene cosa passa per la loro testa, ma ho fatto delle ipotesi. Cinque:

1) “Che rottura questo film, ma quanto dura?!”
2) “Vabbé, dai, è per il bene della patria, oggi a te domani a me!”
3) “La Cina è grande e potente, bisogna obbedire al Partito e aiutare chi è in difficoltà… seguire gli insegnamenti del Buddha è l’unica salvezza per tutti”
4) “Cazzo… non pensavo potessero arrivare a tanto… e se domani toccasse alla mia famiglia?! Domani ne parlerò con amici e colleghi di lavoro”
3) “Guarda come si comportano questi bastardi del governo, le loro stampa serva e la loro merdosa polizia… a morte il Partito, evviva la libertà!”

Io sto con quello che ho sentito dire da un arrotino “Faccio questo mestiere dal 1974. Pechino era più bella con i vicoletti. Ora dicono che dentro al secondo anello abitano solo i funzionari di Partito, nel terzo e quarto anello abitano i ricchi e i corrotti e oltre il quinto anello i poveracci”.

Ai primi quattro anelli non credere mai!

Non ho capito perché i crimini del Terzo Reich li debbano pagare i palestinesi…

- Qual è il tuo sogno?
- Vivere in un mondo dove non esistano più gli stati nazione. Questo fa parte della mia cultura come rifugiato, odiare lo stato nazione, sentirmi sempre in una posizione di minoranza e non sentirmi completamente rappresentato dallo stato dove mi trovo. Il mio sogno è la libera mobilità.


Intervista a Sari Hanafi, sociologo palestinese. Tratto da “Senza stato una nazione”, di S. Hilal e A. Petti.

Friday, June 13, 2008

Tanto alla fine una frase, una canzone, una pagina, una birra, un amico che ti risollevi il morale la trovi sempre... quella di oggi è questa (grazie alla ragazze detenute nel carcere minorile Beccaria di Milano):

"Cerca di capire, lasciami scoprire quel che esiste lontano, lontano da qui io devo andare, non per arrivare, solo per andare, per cercare nel muoversi quel che non ho ma voglio avere..."

p.s. Scontato ma non troppo: e al carcere non credere mai!

Scendo dalla politica

Sì, sì, sono proprio contento di sapere che Berlusconi ha ricominciato proprio da dove aveva finito: dalle sue "leggi ad personam", quelle per continuare a scontare la pena in Parlamento piuttosto che in galera. So che uno che manca dall'Italia da un anno e spera di mancarla per altri 50 anni almeno non dovrebbe parlare di Italia, ma quando penso alle colline del maceratese e alle spiagge nella pineta mi piange il cuore a pensare che il Bel Paese è ancora in mano all'uomo forse più chiacchierato della Repubblica, su cui hanno detto e ridetto di tutto, altro che mettere a nudo al re, l'hanno mostrato agli italiani per quello che è, un delinquente senza la lupara. Io ci provo a spiegarlo a spagnoli, cinesi, tedeschi, russi... "E che ha le televisioni e i giornali, è l'uomo più ricco d'Italia o giù di lì..." ma loro, irremovibili "Ma è famoso nel mondo per essere il clown della politica, salvo dai processi a suo carico solo perchè vive in Italia... perchè gli italiani lo votano?!". E sul "perchè gli italiani lo votano?!" io abbasso la testa e annuisco sconfitto. Perchè siamo delle teste di cazzo, ecco perchè. Se lo votano hanno ragione gli stranieri a pensare che siamo un po' tutti mafiosi, più colpevoli che vittime della immondizia in Campania e dello stato come Repubblica delle Banane, dei Cocomeri a Prezzo Speciale e delle Mozzarelle alla Diossina. Vero che molti voti se li è comprati, ma comunque non può esserseli comprati tutti e dunque qualcuno l'ha votato. Come dice Nanni Moretti nel suo film "Il Caimano", "chi voleva capire ha capito". Pur avendo capito, Berlusconi per la terza volta. E allora dò ragioni a spagnoli, russi, cinesi, americani... ogni popolo ha il governo che si merita, un popolo di mafiosi che governo avrà?! Certo, i cinesi non ce l'hanno neanche il diritto al voto, seguendo come vanno le cose in Italia si tengono stretto il partito unico e fanculo al diritto al voto! Come biasimarli?!

Questa faccenda del decreto di legge contro le intercettazioni è l'ultima ennesima dimostrazione. Tuttosommato le intercettazioni facevano rabbia anche a me: AnnoZero, Ballarò, Le Iene, Beppe Grillo e mille altre trasmissioni han fatto sentire intercettazioni telefoniche di politici, direttori, banchieri, mafiosi e chi più ne ha più ne metta, intercettazioni ultrascandolose, tutte arrivate alle orecchie degli italiani. E il risultato qual'è stato? Nessuno. Screditare i giornalisti che le hanno trasmesse. E lasciare i politici e gli altri funzionari al loro posto di potere. Ma in Italia che bisogna fare per cambiare le cose?! Perdere dieci a zero in casa con l'Albania?! Credo sia l'unica soluzione. Allora sì che vedremmo il popolo armato nelle piazze: la rivoluzione! Non si può perdere dieci a zero in casa contro l'Albania! Rivoluzione! Ma sì. Nel paese dell' "aum aum" fa strano anche sapere che vi siano delle intercettazioni telefoniche... "Pronto, ciao Gennarì, allora quelle cento tonnellate di scorie nucleari da mettere sotto il Vesuvio nessun problema eh?!" "Nessun problema dottò, glielo vengo a prendere stanotte a Milano!" o anche "Allora Pasquale, servono tremila voti, trovami tremila disoccuppati che poi per l'appalto in comune ci penso io" "Regolare eminenza, li ho già qui sotto casa..." così come "I conti sono in Svizzera al sicuro, ma c'è un magistrato che ci dà la caccia Totò" "Non ti preoccupare, mio fratello è in già in treno per Roma. Baciamo le mani". Brave persone. Cavalieri del Lavoro. Servitori della Patria. Sono onesti cittadini che danno lavoro ad altri cittadini. Eleggerli bisogna. Le intercettazioni servono a capire chi è più furbo degli altri, chi è da premiare col voto. Brava Italia, brava. Stasera tutta davanti al televisore... che figuraccia sarebbe uscire fuori al primo turno degli Europei!!!

Appello di Wang Dan, dissidente cinese, ex leader proteste Tiananmen


"Il terremoto del Sichuan e i prossimi Giochi olimpici sono gli avvenimenti più importanti della Cina contemporanea dalle proteste e dai massacri di piazza Tiananmen del 4 giugno 1989, cioè esattamente 19 anni fa", scrive sul País il dissidente cinese Wang Dan."Ora che la Cina si prepara a presentarsi al mondo dopo un disastro naturale devastante, è il momento che i leader cinesi si dimentichino delle vecchie ferite e offrano un’amnistia olimpica a tutti i prigionieri politici e a quelli che, come me, sono stati obbligati all'esilio per esprimere le loro opinioni. Solo allora il popolo cinese potrà lavorare unito per costruire una nuova Cina sopra le macerie di una tragedia nazionale e potrà mostrarsi al mondo come una nazione rispettosa dei diritti dentro e fuori il suo territorio". "Sono passati 19 anni dalla carneficina di Tiananmen. È il momento di fare pressioni su Pechino in modo che il popolo cinese sia il vero vincitore delle Olimpiadi del 2008".

Fonte: Internazionale on-line

Dedicato a voi quattro stronzi


Credo che la storia del nostro punk sia nata tra noi cinque profughi a quel campeggio nell'agosto 1998. Io avevo 16 anni, voi più o meno. Eravamo i più brutti, in assoluto. Svenivamo di giorno e nella notte erano vodka, autostop, falò e vomitarsi addosso a vicenda. Di donne forse l'ombra, e non a caso. Uno di noi trovò un portafoglio con alcune banconote dentro. Comprammo uno stereo e per tutta la settimana ascoltammo "Anarchy in the UK" dei Sex Pistols. Avevamo jambé, lambrusco, panette, manette e due avvoltoi fissi sopra la tenda. L'ultimo giorno, subito dopo aver riempito un secchio di pipì e averlo tirato in testa ai passanti durante un gavettonata tra anziani, rubammo mazza e forcone, sfasciando lo stereo sul bagnoasciuga mentre ancora gridava "Anarchy in the UK" tra lo stupore dei bagnanti.

Porca paletta... abbiamo mai chiesto scusa a qualcuno per tutto questo?! Forse dovremmo.

Ultimo giorno da studente, ultima campanella, ultimo...
















Thursday, June 12, 2008

Voglia di scacchi

"Come potrebbe la mia malinconia venir dispersa, se non con gli scacchi?"
(...) - Hai letto l'Ode Breve di Cao Cao? - gli chiesi. - Che Ode Breve? - disse. - Allora come facevi a conoscere il verso "Come potrebbe la mia malinconia venir dispersa, se non grazie a Du Kang"? - risposi. Le mie parole lo scossero: - Cos'è Du Kang? - chiese. - Du Kang era un uomo che produceva vino - dissi -. In seguito il suo nome è diventato sinonimo di questa bevanda. Tu hai sostituito "Du Kang" con "scacchi", e il gioco è fatto. - No - disse scuotendo la testa -, questa frase la diceva un vecchio ogni volta che giocava a scacchi con me.
(...)
Una volta gli ho detto: "Non puoi fare a meno di bere? Che vantaggi ne trai?". "Tu non sai cos'è il vino", rispose. "Per noi vecchi è come il sonno! (...) Se avete qualcosa da rimproverarmi, lo sconterò nella prossima vita".

A Cheng, Il re degli scacchi

Wednesday, June 11, 2008

Torniamo su Tiananmen


Calato il sipario sul disastro in Sichuan. Calato da ancora prima quello sul Tibet (anche se pare che verrà rialzato a breve). Vorrei girare la vostra attenzione sui fatti di Tiananmen nella primavera del 1989.

Rainews24 ne fa un accenno nel servizio che trovate qui.

Trovate qui un ottimo documentario sul giornalista straniero che riprese il famosissimo "omino" del carro armato. Andate alla voce "documentaries" e cliccate "Cina" o "Tiananmen". Bisogna scaricare un programmino per vederlo, ma è facilissimo, ci sono riuscito anche io...

Aoki, un mio compagno di classe giapponese che studia media e giornalismo, mi ha passato un lungo documentario di tre ore dal titolo "Tiananmen", realizzato nel 1995. Non so dove si possa rimediare ma è molto dettagliato e ricostruisce tutta la storia degli ultimi due mesi prima della notte del 3 giugno, anche se ha un punto di vista fortemente taiwanese-americano (che si nota per esempio dai vestiti che indossano gli intervistati, tutti/e personaggi di spicco del movimento studentesco e operaio che prese parte alle proteste).

Che dire... dispiace non saperne di più, dispiace che a parlarne siano solo gli occidentali, che il governo non abbia dato ancora spiegazioni, che i giovani cinesi ne sappiano poco e nulla e bollino la cosa come un triste e oscuro fatto che appartiene al passato. A me che sono studente (per tredici giorni ancora, poi sarò carne da macello per il mercato globale come tutti gli altri) le proteste di Tiananmen han sempre affascinato e credo che quei ragazzi andarano molto vicino dal realizzare una colossale rivoluzione, limitata a Pechino, ma colossale lo stesso. Chissà che Cina sarebbe oggi se Deng e il resto dei quadri di governo avessero ascoltato le richieste di quelle migliaia di giovani in occupazione della piazza e in sciopero della fame. Magari sarebbe una Cina più giusta e libera, da far invidia a Hong Kong e Taiwan. Ma chi può dirlo... Dei giovani che non finirono massacrati dall'esercito la metà finirono in carcere, gli altri vivono a Taiwan e negli Stati Uniti. E l'immagine di quel tizio in camicia bianca con le buste della spesa che si piazza davanti ai carri armati di Deng Xiaoping è qualcosa che resterà per sempre nella storia. Non si è mai saputo chi fosse, probabilmente non uno studente, quasi certamente un pechinese che voleva la sua città libera da eserciti e carri armati. Magari un folle, uno squilibrato. Per me l'immagine ancora più forte non è il suo stare in piede di fronte alla ferraglia ma quando monta sulla torretta e grida contro il carro armato. Folle davvero. A un millimetro dalla morte, prima che altri passanti non lo portassero via. Quando penso al significato della parola "coraggio" ecco che in mente mia compaiono quelle buste della spesa e quella camicia bianca. Il folle che grida contro il carro armato...


Un mese fa, in auto con uno dei miei datori di lavoro cinese, lui seduto al posto di guida, io dietro con la moglie e il figlio di tre anni. La moglie mi sta rimbecillendo con discorsi sull'aumento dei prezzi di cocomeri e carne.

Datore di lavoro: "Allora, Daniele, sarai a Pechino per le Olimpiadi? Lavori?"

Io: "No, non ho nulla da fare qui. E non mi interessano le Olimpiadi. E voi?"

Il datore di lavoro si gira, sorride alla moglie che sorride a sua volta: "A noi delle Olimpiadi non ci frega nulla..."

Grasse risate in macchina, bimbo di tre anni compreso...

Tuesday, June 10, 2008

本来我想读博士研究社会迁移现象。。。






I thought I grown up... fortunately I have just realized I was wrong. I simply don't want to grow up. Sorry. Don't be afraid to tell me "I don't like you!"... I don't like you too...

Foto: A lavoro come comparse, in campagna fuori Pechino, d'improvviso, la marijuana...

Sarà capitato anche a te...


... di ritrovarti con un libro in mano e, prima di cominciare la lettura, dare un'occhiata alla biografia dell'autore: "Nato a... figlio di... comincia a scrivere da giovanissimo... si iscrive alla facoltà di... ma lascia gli studi per... viene più volte arrestato... riesce ad espatriare negli Stati Uniti -Francia - Regno Unito - Germania dove vive tutt'oggi con la moglie e due figli scrivendo saggi e insegnando alla facoltà di...". In questi casi il libro lo getto via immediatamente, al primo cestino dell'immondizia, lo restituisco in biblioteca o lo lascio nel bus. Per invidia. Solo per invidia. E anche per incomprensione: ci si chiede, come minchia fa questo giovane balordo come me a prendere la prima "boat people", arrivare in un paese occidentale da profugo e diventare scrittore affermato senza neanche conoscere la lingua!? Io mi inchino di fronte a questi fenomeni ma mi chiedo se sono davvero tali. Ho studiato cinese per molti anni, usato l'inglese da quando ne ho 11, studiato spagnolo, francese, latino, hindi... e mai mi è passato per l'anticamera del cervello l'ipotesi di diventare uno scrittore in lingua straniera o anche solo di poter esser pagato e pubblicato scrivendo articoli / saggi / recensioni in cinese o inglese... E-mail o post in cinese e inglese ne scrivo ogni giorno, ma da qui a esser pubblicato ci passa l'Oceano Pacifico. I miei professori correggono ogni giorno le mie frustrazioni in cinese, i commenti sono sempre gli stessi "Bel pensiero... grande idea... guarda gli errori" o anche "Condivido il tuo ragionamento... capisco quello che scrivi... ma noi cinesi non diciamo così" (giovinetto italiano che da poco studi cinese, a questo facci l'abitudine e non ti scoraggiare mai!). Insomma passano i contenuti, ma la forma... dalla forma che pretendi?! Sono italiano io, mi han insegnato la lingua di Dante e a 25 anni ancora non la parlo molto bene. Come fanno allora questi scrittori espatriati clandestini russi cinesi vietnamiti cambogiani iraniani indiani nordcoreani cileni argentini a diventare delle star della letteratura in occidente?! Magari alcuni saranno dei geni, grandi talenti, squisiti intellettuali, ma scrivere in una lingua non tua è ben altra cosa, questo lo posso testimoniare. Come fanno?! Io non lo so. Ma il libro, il libro non glielo leggo più. Per invidia. Vaffanculo.

Sunday, June 08, 2008

In tema di Cina, in tema di rifiuti, in tema di mafie. Accapponiamoci la pelle, il crimine non ha etnia, o meglio, "tutto il mondo è paese"...

Al diritto canonico non credere mai

Vorremmo conoscere il pensiero, la sensibilità, la pietà cristiana, lo spirito e la lettera che hanno guidato il vescovo di Viterbo, mons. Lorenzo Chiarinelli, a negare il matrimonio religioso ad una coppia in quanto lui è paraplegico e dunque, forse, incapace di avere dei rapporti sessuali. I protagonisti sono due fidanzati venticinquenni viterbesi. Due mesi fa il ragazzo è rimasto vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato la perdita dell'uso delle gambe. La coppia ha contattato il parroco manifestando comunque la voglia di sposarsi, tuttavia il sacerdote si è rivolto al vescovo che ha negato il sacramento appellandosi al diritto canonico secondo il quale un matrimonio ha finalità copulative e generative: se non è consumato è da considerarsi nullo. Perché allora celebrarlo?I fidanzati non si sono dati per vinti e ieri si sono sposati civilmente al Cto di Roma, dove il ragazzo è ancora degente.La ragazza avrebbe dovuto ripudiare il fidanzato disabile? La Chiesa non accetta un matrimonio bianco? Non contempla la possibilità di una adozione? D'ora in avanti non potranno sposarsi religiosamente le coppie che non vogliono figli? O annulleremo automaticamente i matrimoni senza figli? Non comprendiamo il succo della parabola.

Fonte: Liberazione On-line, 8.6.2008

Saturday, June 07, 2008

Bere non è una soluzione. Non ci resta che bere.

Festa festa festa e ancora festa non si sfugge tutti in partenza e quell'aria di partenza non ritorno il magone che si allarga come un cancro al fegato l'evidente perdita di controllo l'ansia da prestazione il fatto di non essertene mai così fregato di meno di tutto aiutatemi.

Incontri fortuiti

Campagna ad un’ora di macchina da Pechino. Siamo in cinque sei giovani stranieri e una troupe cinematografica cinese, solito lavoro da comparsa nei film. Il posto si chiama “八一电影厂” ed è una grossa area stile Cinecittà dove girano film di guerra (八一 sta per “primo di agosto”, festa dell’Esercito di Liberazione Popolare, cioè l’esercito cinese). Di questi film sulla guerra antinipponica e su quella civile (Partito Nazionalista contro i comunisti) la Cina ne è piena e sinceramente non so come facciano a piacere, perché, per lo meno ai miei occhi, sono tutti uguali e narrano di vicende e ideali che oggi non vivono più nelle menti e nei cuori della maggioranza della popolazione cinese. Ma magari (e volentieri) mi sbaglio. Ma non perdiamoci in cazzate… Durante una delle tante pause con un amico andiamo a cercare un posto dove cambiare l’acqua al pesce tra campi sterrati e erbaccia varia. Quand’ecco che indovina chi ti spunta fuori?! Piante di marijuana! Odorava di letame ed era sicuramente infumabile, ma una foglia a testa ce la siamo portata via per ricordo. Sembra assurdo come possa crescere della marijuana in un posto così secco ed inquinato, senza sole né pioggia. Ma buono a sapersi. Immagino i contadini del posto ignorino cosa sia. Oggi ho fatto vedere la foglia ad un amico vietnamita. “Cos’è?”. “Erba”. “Cosa?”. “Erba… marijuana!”. “Non capisco”. “Droga!”. “Ah… sì… ne ho sentito parlare”. E ad un amico indiano “Ah, sì, ho già visto questa foglia. È di un pianta che cresce nella nostra campagna, mio zio ne fa una mistura che mangia prima di andare a dormire”.

Sempre in tema di cinema… Nello Yunnan (splendida regione della Cina meridionale, un paradiso naturale di paesaggi mozzafiato, campi di riso ed etnie minori) mentre stavano girando un film di guerra hanno caricato troppo un cannone e l’esplosione ha ucciso e mutilato diversi attori e comparse. Pensa! Vai a fare la comparsa per 30-50 euro (tu straniero, un cinese prendere 5-10 euro a giornata) e torni a casa senza gambe. Se torni. Odio la guerra, anche quella finta.

Sempre in tema di esplosioni… Qualche giorno fa a Pechino una ragazza cinese ha chiamato il fidanzato dicendogli di volersi suicidare e di aver già tagliato il tubo del gas. Il ragazzo chiama polizia e tecnici. Arrivano a casa della ragazza che si rifiuta di aprire la porta, i tecnici forzano la porta, scintilla…. Saltano tutti per aria. 14 feriti gravi, ustioni e mutilazioni varie… A buon intenditore poche parole.

Sempre in tema di poche parole... In questi giorni è festa nazionale, è la 端午节, ovvero “Dragon Boat Festival”, si ricorda il grande poeta e patriota 屈原Qu Yuan (340 – 278 a.C.) e si mangiano i 粽子(zongzi), ovvero involtino di riso glutinoso con schifezze varie dentro una foglia di qualcosa che non sia marijuana. Stamane ero in metropolitana direzione lavoro (stavolta cameriere. Sì, cameriere) dopo una notte passata con gli amici e la vodka, cercavo di tirarmi un po' su e darmi un aspetto decente ascoltando il mio solito punk, quand'ecco che una cara amica cinese mi manda un simpatico sms di auguri. Lo scrivo e traduco. 喜欢你的人/聪明。爱上你的人/幸福。关心你的人/勿忘。讨厌你的人/傻瓜。忘记你的人/笨蛋。祝福你的人/是我。端午节快乐 。"La persona a cui piaci è intelligente. La persona che ti ama è fortunata. La persona che si prende cura di te non si dimentica. La persona che ti disprezza è sciocca. La persona che si dimentica di te è stolta. La persona che ti fa gli auguri sono io. Felice Festa del Battello del Drago". Grazie baby, hai messo il sorriso al mio mattino.

Per finire, godetevi questo momento di alta filosofia lirica ed etilica, pesantemente maceratese nel corpo e nello spirito. Si chiama “A casa da solo” e si ringrazia il poeta errante e struggente, Coppà.

Friday, June 06, 2008

Pubblicita' vicino Piazza Tiananmen