Sunday, June 08, 2008

Al diritto canonico non credere mai

Vorremmo conoscere il pensiero, la sensibilità, la pietà cristiana, lo spirito e la lettera che hanno guidato il vescovo di Viterbo, mons. Lorenzo Chiarinelli, a negare il matrimonio religioso ad una coppia in quanto lui è paraplegico e dunque, forse, incapace di avere dei rapporti sessuali. I protagonisti sono due fidanzati venticinquenni viterbesi. Due mesi fa il ragazzo è rimasto vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato la perdita dell'uso delle gambe. La coppia ha contattato il parroco manifestando comunque la voglia di sposarsi, tuttavia il sacerdote si è rivolto al vescovo che ha negato il sacramento appellandosi al diritto canonico secondo il quale un matrimonio ha finalità copulative e generative: se non è consumato è da considerarsi nullo. Perché allora celebrarlo?I fidanzati non si sono dati per vinti e ieri si sono sposati civilmente al Cto di Roma, dove il ragazzo è ancora degente.La ragazza avrebbe dovuto ripudiare il fidanzato disabile? La Chiesa non accetta un matrimonio bianco? Non contempla la possibilità di una adozione? D'ora in avanti non potranno sposarsi religiosamente le coppie che non vogliono figli? O annulleremo automaticamente i matrimoni senza figli? Non comprendiamo il succo della parabola.

Fonte: Liberazione On-line, 8.6.2008

2 Comments:

At 9:01 PM, Blogger giovanni said...

ciao, sono di viterbo e conosco le persone coinvolte nella vicenda. la notizia è stata distorta dai mass media e in malafede anche dalla curia che ha rilasciato le dichiarazioni. la curia e il vescovo hanno ripetutamente dichiarato il falso.

1) non è vero che il ragazzo non può procreare!!! i dottori che lo seguono non l’hanno mai detto. non si sa, punto e basta. quindi il vescovo ne sa meno di tutti.

2) secondo lo stesso codice canonico, se l’impossibilità a procreare è in dubbio, il matrimonio non può essere impedito.

è evidente che il vescovo o non conosce il codice canonico oppure ha voluto coscientemente impedire il matrimonio in ogni caso, affidandosi ingenuamente alla presunta ignoranza in materia di tutti. quindi la difesa ad oltranza della sua decisione è quantomeno grottesca e ingiusta. ma quello che interessa mettere in luce è che non si tratta tanto di regole formali religiose non rispettate, quanto piuttosto di mancanza di umanità del vescovo, che, ripeto, con cinismo e disumanità ha negato un momento di felicità a due ragazzi che si amano. ma che ne capisce un vescovo di amore?

 
At 5:55 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

Grazie per le delucidazioni. Che ne capisce un vescovo di amore? Presumo nulla. La Chiesa? Ancora meno. E allora perche' sposarsi in chiesa sotto il beneplacito di un vescovo? L'irrazionalita' al potere.

 

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