Tuesday, July 29, 2008

Olimpiadi e inquinamento: una voce fuori dal coro

"si parla sempre di pechino 2008 e del suo inquinamento, del suo cielo grigio e delle 40 mila persone in fila da due giorni per l'ultima prevendita [...] il cielo a pechino è sempre grigio, lo è da 50 anni credo, e non dovrebbe far notizia il tasso eccessivo di smog, quanto piuttosto riuscire a scorgere attraverso la cappa un sole luminoso e il cielo azzurro accompagnato da grappoli di nuvole bianche, invece... basta! basta con questo continuo terrorizzare gli atleti e gli abitanti del mondo, basta con le classifiche e le immagini delle misure di sicurezza, basta con gli scoop sugli iracheni non accettati a partecipare o con i record sensazionali che questa città ha battuto per metter in pratica queste olimpiadi. lasciamo che le olimpiadi siano tali, con tutto quel che comporta. io non ero ad atlanta nel 1996 o a sidney nel 2000, nè tantomeno ad atene quattro anni fa, ma sono convinta che anche lì i lavori per gli stadi e gli allestimenti siano durati fino a due giorni prima dall'inaugurazione, così come per le misure di sicurezza che dall'undici settembre sono praticamente diventate il campo di battaglia per dimostrare chi ha l'intelligence più figa o la polizia più attenta e scrupolosa, sono convinta che anche ad atlanta l'aria non fosse la più respirabile del pianeta, così come atene non abbia brillato per la trasparenza negli appalti delle strutture o i debiti, i prestiti e quant'altro [...] eppure alla fine tutti sappiamo una cosa, saranno delle olimpiadi spettacolari, commoventi. se ne parlerà per un pò, ma poi... poi in italia si riprenderà a parlare del campionato e delle amichevoli, delle varie coppe dei campioni e trofei birra moretti o tornei tim. se ne parla adesso solo perchè fa notizia, normale, sono l'avvenimento sportivo dell'estate, dell'anno, forse l'avvenimento sportivo più importante degli ultimi dieci anni o più..
eppure dovessi vedere come sono contenti loro. subiscono forse il peso di un'illusione collettiva, forse è un ridere forzato, o incodizionato, non naturale, come tante cose ormai non sono più naturali in cina. [...] loro sono felici, forse non tutti, forse non allo stesso modo o per gli stessi motivi, ma la città è coloratissima, credimi. il cielo potrà anche essere grigio ma sotto il cielo è un turbinio di colori. bamboline portasfiga o meno che appaiono sui cartelli stradali, massaggi di sogni universali sui muri dapperttutto, bandierine della cina svolazzanti dalle finestre delle case o dei risptoranti o che spuntano dai finestrini delle auto. loro sono contenti di indossare la maglietta del volontario, loro sono felici semplicemete di farsi vedere con la più comune (e meno cinese) maglia con i love (cuore rosso... non NY, ovviamente, ma..) CHINA. e perchè no? perchè non lasciargli godere queste poche settimane che mancano. loro stanno vivendo un sogno. ora che sia unico, mondiale, universale, che tutti accettino o meno questo sogno, chissene frega, io dico, lasciamo che vivano il loro sogno fino alla fine. perchè quando poi arriverà il fatidico otto agosto, quando poi scatteranno le fatiche otto e zero otto di sera, nessuno credo, o almeno spero, si ricorderà dell'inquinamento di pechino. e lasciami azzardare, secondo me è giusto che sia così.
io sono la prima che quando esce alle otto di mattina e dopo tre passi fa fatica a respirare, non per le sigarette, ma perchè veramente l'aria è pesante, maledico la cappa, lo smog, le migliaia di auto e l'effetto serra o il trattato di kyoto non firmato, ma.. allo stesso tempo mi dico, perchè fare i guastafeste? [...] è bello illudersi, anche per poco, anche solo per tre settimane, è bello poter credere di essere ammirati da tutto il mondo, soprattuto se per tanto tempo non si è potuto nemmeno affacciarsi a questo mondo. adesso sono loro i protagonisti, sono loro che con le targhe alterne e le linee delle metropolitane provano a sopperire all'inquinamento, sono loro che appunto, fanno la fila dal mercoledì davanti un botteghino per aspettare il venerdì di apertura delle vendite dei biglietti. per poter dire io c'ero. [...] spielberg aveva accettato di fare il direttore artistico della serata di apertura ben consapevole che la pena di morte in cina non è una barzelletta o un fantasma della rivoluzione culturale, eppure ha abbandonato l'incarico dopo le rivolte in tibet. le rivolte in tibet, appunto, da quanti anni il tibet e il dalai lama sono nella condizione che tutti adesso ben conoscono dopo quelle fatidiche rivolte di marzo? eppure non mi sembra che la francia avesse deciso da tempo di schierarsi come intermediario e paciere de sta minchia o di dare la cittadinanza onoraria al dalai lama prima... se adesso se ne parla, o se ne è parlato è ovviamente grazie o a causa delle olimpiadi. tutti guardano alla cina e a pechino, c'è chi scommettte se la cina prenderà più medaglie degli stati uniti, c'è chi dice che si dovrebbe correre la maratona di notte per non far stramazzare gli atleti, o chi ancora si chiede se berlusconi parteciperà o meno alla cerimonia. [...] quando la cina ha ottenuto di poter ospitare leolimpiadi per il 2008, si sapeva del dalai lama, della questione della censura, dei giornalisti zittiti e dei diritti umani. che si è fatto all'epoca? non credo molto. è sempre così, purtroppo. si parla di un qualosa o di qualcuno quando è sulla cresta dell'onda o la notizia fa audience..
la cina ha bisogno del suo tempo. riusciremo un giorno ad avere un tibet libero e una cina senza pena capitale? non lo so. ma pretendere che la cina, perchè aveva ottenuto le olimpiadi, cambiasse lo stato secolare di alcune sitiazioni (politiche, quindi non cosette da quattro soldi) dall'oggi al domani, mi sembra un po' una richiesta assurda e improponibile... ma piano piano, la cina ha i suoi tempi, chi puo' saperlo. il fatto che se ne sia parlato è già un grandissimo passo. [...] le olimpiadi sono anche l'inquinamento e la polizia che si scontra con i cittadini "in fila" per i biglietti, mi sta bene, ma tutto ha un limite. vorrei tanto che si parlasse del volontario più vecchio che ha 103 anni.. ma probabilemente non farebbe notizia"

Alessia, Pechino.

On the road to Spain. A tener sveglia la notte.

Compagni di merende, domani aereo per Barcellona e poi Granada. A Granada pianterò il culo a terra per un mesetto, a tener la barba lunga e sveglia la notte nella continua ricerca "di vino, di poesia e di virtù". Stavolta ho anche un letto che mi aspetta (ebbene sì!) e dunque i miei letti sono anche i vostri e dunque se passate per l'Andalusia e volete tener sveglia una notte con me... benvenidos companeros!!
Suerte y abrazos

Saturday, July 26, 2008

Della barca. Della Dalmazia.

Ciao punk. La Dalmazia è andata da dio. La vela è gran cosa assai, difficile da spiegare se su una barca non c'hai mai messo il culo. E se su una barca non c'hai mai messo il culo allora ti suggerisco tre regole da tenere possibilmente a mente, utilissime per la navigazione. In barca tre cose devi ricordare:
1) il principio di Archimede
2) puoi avere paura solo quando il capitano ha paura
3) la barca ha il timone, la rivoluzione il presidente Mao
E con queste tre regole vai alla grande. Per il resto la barca è grande passione, è spirito di solidarietà, la barca è libertà, è vita spartana, è tanto vino, la barca è top less, la barca è schiava dei venti e quindi davvero libera, la barca ha il gommone e il gommone ha un motore ad elica. La Dalmazia invece è bella assai: mare limpidissimo (si vede il fondo anche a dieci metri di profondità, perchè l'Adriatico italiano è invece grigio pechinese?!?), ricca fauna, isolotti di flora mediterranea, piccoli porticcioli di vecchi croati ostici (per motivi storici, dicono) verso gli italiani, pesche more prugne rosmarino rondini a me la Dalmazia è piaciuta assai. Anche l'autostop in Dalmazia mi è piaciuto assai. E il parco a Zara dove ho passato la notte in compagnia di vino rosso scadente e giovani punkettini croati. Dalla Dalmazia ci dividono sei ore di traghetto, a vedere quei posti mi sento sempre più mediterraneo, l'Italia è un'espressione geografica, è invece nel Meditarraneo che affondano le mie radici, il Meditarraneo di mare porti viti olivi. E tette.
A breve sarà Spagna. Stay punk guys, buon agosto di vacanze, viva l'Italia di De Gregori:
"L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l'Italia, l'Italia che resiste"

Formulate gente, formulate

"Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate"
Claude Lévi-Strauss

Friday, July 25, 2008

Antica saggezza

"E' grande errore parlare delle cose del mondo indistintamente e assolutamente e, per dire così, per regola; perché quasi tutte hanno distinzione e eccezione per la varietà delle circunstanze, le quali non si possono fermare con una medesima misura: e queste distinzione e eccezione non si truovano scritte in su' libri, ma bisogna le insegni la discrezione"

Francesco Guicciardini, Ricordi

Sailing Dalmatia





































Nostalgia del cinema pechinese...




Wednesday, July 16, 2008

Hi Macerata. Goodbye Macerata.

Allora. Parlare di Cina non vivendoci è più dura e ha meno senso. Avere un blog che parla anche di Cina stando altrove non ha molto senso. Sarebbe da chiudere il blog. O cambiargli il titolo e usarlo (come ora sto facendo) di cazzi personali, noioso diario di bordo, di vita. La Cina. Allora. Ora i cinesi me li sogno di notte. Mi mancano, dopotutto. Invece qui nel contado maceratese sto da dio. C'è poco da dire, difficile da capire per chi non c'è mai stato o anche solo passato, in primavera ed estate come prendi il motorino ed esci dalla città, trovi gratuito questo spettacolo di colline e campagne, colori vivissimi e naturali (credo di aver riscoperto i colori e soprattutto la luce, dopo un anno di Cina), cielo azzurro come non mai, balle di fieno e cavalli, contadini su vecchi trattori silenziosissimi sempre pronti ad offrirti un pastoso rosso freddissimo del luogo, la valle verde gialla marrone ocra, qualche piccola fabbrica a rovinare il tutto qua e là e il dio mare, blu cobalto, possente, arrogante, laggiù in fondo all'orizzonte. Un quadro di Van Gogh è lontano anni luce. C'è poco da fare.
E un po' mi dispiace ripartire così in fretta, avrei forse ancora voglia di godermi le colline la campagna gli amici le sagre di paese. Invece parto ora, in barca a vela con amici di papà, destinazione Dalmazia, una decina di giorni. Il 30 luglio un aereo per Granada mi aspetta a Forlì. E a Granada un amico. E a fine agosto ancora Italia. E poi ancora altro. Magari ancora Cina. Magari ancora no.
Stay punk guys! And happy fuckin' olympics to everyone!!

Tuesday, July 15, 2008

Cucina italianissima: magna tu che magno io

Non importa
Non importa che abbia avuto due mogli e che le sgualdrinelle confortino le sue notti. Non importa che la sua morale abbia più buchi di un colabrodo. Non importa che abbia corrotto, falsificato bilanci, giurato il falso, prevaricato, adottato la menzogna come stile di vita.
Non importa.
Sia ricevuto in Vaticano con tutti gli onori: pecunia, antica saggezza, non olet.

Andrea Camilleri

Sunday, July 13, 2008

Goodbye Beijing, dreaming Cuba...





























Sunday, July 06, 2008

Zapatero santo subito!!

Vogliono scrocifiggere la Spagna. Scrocifiggiamo anche l'Italia!

Wednesday, July 02, 2008

Huangshan (Anhui): sempre duri a perdere













































E anche questa e' fatta. E io mi fermerei qui. Oggi e' stata la scalata della Huangshan 黄山, la celebrissima Montagna Gialla, nel cuore della Cina centrale. Una delle principali meraviglie e meta del turismo di massa, Huangshan e' una catena montuosa dal paesaggio incantevole, rocce a strapiombo e boschi di abeti, di qui nei secoli sono passati statisti e intellettuali, qui si sono ubriacati di vino e poesia i piu' grandi scrittori che la letteratura cinese ricordi. La vetta del punto piu' gettonato e' il Guangmingling 光明岭, ben 8,5 km di rapidissimi scalini, su su verso le cima oltre le nuvole. Invece oggi le nuvole c'hanno rovinato il paesaggio, perche' alla vetta tirava un vento cane bora eolo maestrale zeus tutto insieme, la nebbia impediva di vedere a venti metri, umidita' a livelli da doccia vestito gratuita. Meglio cosi'. Il cammino ci ha regalato ugualmente immagini importanti. Tre ore sulla carta, io ne ho impiegate due, con passo lento ma costante, senza mai fermarsi. Molti anziani e bambini, un paio di occidentali (i primi che vedo da giorni!). Inumano vedere come degli operai cinesi si guadagnano il pane, ovvero caricandosi in spalla grossi sacchi di cibo e bevande, tubi di legno e ferro, da portare in cima ai vari bar ed hotel, carichi da trenta chili per cinque sei volte al giorno, bestiale, impressionante, il tutto perche' il turista si possa ciucciare una cocacola anche a 2.000 m di altitudine. Biglietto di ingresso 20 euro (sconto per militari, bambini, invalidi e studenti - o presunti tali, come me - 10 euro). Appena tornato in citta' (Tunxi o Huangshan Shi, 75 km dalla Montagna Gialla) ha cominciato a piovere, nebbia e inquinamento a diradarsi, il verde dei prati e dei giardini a brillare forte smeraldo. E con questa pioggia il mio viaggio giunge al termine, avrei ancora un paio di giorni e ancora qualche soldo per nuove mete, ma l'eta' si fa sentire, sono stanco e sporco, schiena a pezzi, un ginocchio come una melanzana montata al contrario, bolle ai piedi e capelli rasta farai. Ma soprattutto sono felice e soddisfatto del viaggio, al mio tabellone di marcia manca soltanto la citta' di Chongqing (troppo distante, mi dispiace per Laura e Igor). E piu' soprattutto ancora mi manca Pechino, droga maledetta, gli amici le feste le bettole la birra il dialetto i weekend a concerti e film. Comprato il biglietto del treno, solo 2o ore di ferrovia e senza posto a sedere mi separano dalla capitale. La capitale!!

Tuesday, July 01, 2008

Hangzhou (Zhejiang): West Lake, quando la poesia diventa lago





































Changsha (Hunan): Parco Lieshi