Sunday, November 30, 2008

"The Rage and the Pride"



"Non vi rendete conto che gli Osama Bin Laden si ritengono autorizzati ad uccidere voi e i vostri bambini perché bevete il vino o la birra, perché non portate la barba lunga o il chador, perché andate al teatro e al cinema, perché ascoltate la musica e cantate le canzonette, perché ballate nelle discoteche o a casa vostra, perché guardate la televisione, perché portate la minigonna o i calzoncini corti, perché al mare o in piscina state ignudi o quasi ignudi, perché scopate quando vi pare e dove vi pare e con chi vi pare? Non v'importa neanche di questo, scemi? Io sono atea, graziaddio. Irrimediabilmente atea. E non ho alcuna intenzione d'esser punita per questo da quei barbari che invece di lavorare e contribuire al miglioramento dell'umanità stanno sempre col sedere all'aria cioè a pregare cinque volte al giorno."


Oriana Fallaci, La rabbia e l'orgoglio





"Non lo consumammo... Ero proprio un bambino... Non sapevo da che parte incominciare... E invece d'aiutarmi lei piangeva. Piangeva, piangeva. Ergo, mi misi a piangere anch'io. Poi stanco di piangere mi addormentai, e l'indomani la lasciai per recarmi a studiare in Inghilterra. L'avrei rivista soltanto dopo il mio secondo matrimonio, quando ero ormai innamorato della mia seconda moglie e... Come dirlo? Io non sono un cultore della castità, e spesso vengo accusato di essere un donnaiolo. Eppure dalla mia prima moglie non ho avuto figli. Voglio dire, non l'ho mai messa in condizione d'aver figli... Nonostante la sua grazia e bellezza, l'incubo di quella notte me lo ha sempre impedito. Non ci sono mai riuscito. E quando vado da lei che vive sola come un cane abbandonato a Larkana, che morirà senza aver mai toccato un uomo perché se tocca un altro uomo commette adulterio e finisce lapidata, mi vergogno di me stesso e della mia religione. E' una cosa spregevole, la poligamia. E' una cosa spregevole il matrimonio combinato..."


Oriana Fallaci, La rabbia e l'orgoglio

"v'era sempre qualcosa di triste, in Mao Tse Tung. Qualchosa che inteneriva. Aveva sempre le scarpe sudice e il fiato grosso, fumava una sigaretta dopo l'altra anzi accendeva una sigaretta dopo l'altra, e non discuteva che di marxismo. Solo una volta allusa al buddhismo, e riconobbe che era una buona religione. Non diceva mai una sciocchezza"

Dalai Lama Kon-dun intervistato da Oriana Fallaci, 1968.

Foto: Oriana Fallaci e Alexandros Panagulis

2 Comments:

At 11:26 PM, Blogger LaBizzara said...

Questi spunti di riflessione mi risultano troppo complessi per essere affrontati con la scrittura veloce del comment, eppoi la Fallaci la conosco quasi niente, lessi solo a suo tempo il libro su Panagulis, peraltro preso in prestito a mia sorella. Quindi ti riporto una piccola curiosità da una cosa che mi è arrivata oggi:

"As a piece of totally irrelevant information, one may mention that the present popularity of "the Chinese" restaurant in Great Britain, and the growing interest in Chinese food, may be traced back to the tea house that was opened in Paris in 1902, as a means of financing anarchist propaganda ! Maturally (sic) this was reinforced by modern travel making our eating habits more cosmopolitan. The idea that Chinese students should go abroad to learn about modern industry, and finance themselves by working in Chinese catering, came from Chang Ching-Chiang, the Anarchist. Few wealthy Chinese restaurateurs will know this today !"

Appendix II
da "The origin of the anarchist movement in China" Londra 1968

un saluto,

Valerio

 
At 1:26 PM, Anonymous Anonymous said...

La Fallaci ha molto da imparare secondo me, in primis a riconoscere il valore delle religioni, e di cosa significa essere musulmani e pregare 5 volte al giorno.

Secundis, non diamo colpa alle religioni, diciamo piuttosto che le guerre avvengono per l'incapacità umana di farsi valere attraverso il dialogo e non il conflitto, l'incapacità di guardare al benessere spirituale e non ha quello materiale attraverso la conquista di un potere (su cosa poi?!) e del dominio culturale (di chi su chi?!).

Essere musulmani non c'entra! Essere atei non c'entra!

Giustificare l'ira umana attraverso le religioni, è una teoria che mi lascia sempre un po perplessa, quando in nome della stessa religione c'è chi chiama alla pace e chi incita al conflitto.

Se per la Fallaci essere atei è garanzia di principi giusti, e come per lei per altri pure, allora sn solo delusa xkè l'essere umano è molto molto lontano dal guardare oltre. e invece portato solo al fraintendimento.

Non esistono buone e cattive religioni. piuttosto esiste la volontà umana e il suo bisogno di interpretarle x un verso o per un altro.

E questo vale per tutti, quelli che vestono il chador e quelli che no.

Pessima la Fallaci. Secondo me, che a tutte le religioni, filosofie e pensieri credo ma che in nessuna confido xkè in ultime sempre reinviate all'interpretazione umana.

 

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