Thursday, April 30, 2009

Sul bianco pelo del gatto rossa grida la scritta: “Viva il Primo Maggio!”: Pechino, primavera 2005.



Era la primavera del 2005, la mia seconda primavera in Cina. Ed io ero studentello di cinese, cresta, birra e utopia rivoluzionaria. Il mio cinese parlato una vergogna, ma provavo a difendermi e studiare con impegno. Avevo un’amica cinese con la quale studiavo questo cavolo di mandarino: io la aiutavo con l’italiano, lei ricambiava col cinese. Eravamo seduti su una panchina nel campus dell’Università di Lingue Straniere di Pechino. La stavo aiutando con una traduzione di un articolo dall’italiano al cinese. Inizio a tradurle la prima riga. Poi la seconda. Poi la terza. Poi pian piano non traduco più e smetto di badare alla mia amica cinese. Scorro veloce con gli occhi il testo dell’articolo, rapito dal racconto. Narrava una vicenda successa ad un marxista italiano, IL marxista italiano, Antonio Gramsci, celebre autore studiato più in Cina e in America che in Italia. In un primo maggio di molti decenni fa, il giovane Antonio chiuso in carcere per le sue idee non congeniali al regime fascista pensa al modo di festeggiare la Festa dei Lavoratori. Solo e in cella riesce a trovare il modo di procurarsi della vernice rossa dal secondino della prigione. Nella notte un gatto bianco che era solito poltronare tra le stanze del carcere, entra nella cella di Gramsci. Due pennellate e il gatto che corre per tutta la prigione tra le grida e i pugni chiusi degli altri detenuti, inseguito dalle guardie che faticano non poco ad acciuffare lo spaventato animale. Sul bianco pelo del gatto rossa grida la scritta: “Viva il Primo Maggio!”.
Guardo la mia amica cinese con un sorriso a settantadue denti. “Come si dice Viva il Primo Maggio in cinese?”, le chiedo. “Wuyi wansui”, mi risponde. Mollo i libri e i quaderni, volo nel mio dormitorio, prendo pennarello e carta e lascio scritte appese per tutto il corridoio: Wuyi wansui!! Viva il Primo Maggio! Viva la Festa dei Lavoratori!



E buon Primo Maggio a tutti/e!!

1886-2009: 123 anni, 123 volte "Viva il primo Maggio"!! 劳动节万岁!五一万万岁!


“五一”,劳动人民曾经的节日
五一国际劳动节亦称“五一节”,在每年的五月一日。它是全世界无产队级、劳动人民的共同节日。
此节源于美国芝加哥城的工人大罢工。1886年5月1日,芝加哥的二十一万六千余名工人为争取实行八小时工作制而举行大罢工,经过艰苦的流血斗 争,终于获得了胜利。为纪念这次伟大的工人运动,1889年7月第二国际宣布将每年的五月一日定为国际劳动节。这一决定立即得到世界各国工人的积极响应。 1890年5月1日,欧美各国的工人阶级率先走向街头,举行盛大的示威游行与集会,争取合法权益。从此,每逢这一天世界各国的劳动人民都要集会、游行,以 示庆祝。
中国人民庆祝劳动节的活动可追溯至1918年。是年,一些革命的知识分子在上海、苏州、杭州、汉口等地向群众散发介绍“五一”的传单。1920年 5月1日,北京、上海、广州、九江、唐山等各工业城市的工人群众浩浩荡荡地走向街市、举行了声势浩大的游行、集会,这就是中国历史上的第一个五一劳动节。
新中国成立后,作为人民的共和国,中央人民政府政务院于1949年12月将五月一日定为法定的劳动节,是日全国放假一天。节日期间,举国欢庆,人们换上节日的盛装,兴高采烈地聚集在公 园、剧院、广场,参加各种庆祝集会或文体娱乐活动。而且每年的五一前夕,许多单位都要评选劳动模范,要组织各种形式的劳动竞赛,要给一些在工作中表现好的员工进行奖励,特别是对有突出贡献的劳动者进行表彰和大张旗鼓地宣传。甚至还把全国劳动的最高奖命名为五一劳动奖章,能获得这一称号的无一不是本行业的骄骄者和为国家作出过突出贡献的劳动者。这一天在中国已经成为歌颂劳动光荣,奖励劳动者的盛大节日。
在毛泽东时代,我国工人阶级和劳动人民始终站在时代前列,积极投身于社会主义革命和社会主义的伟大建设之中。他们坚持独立自主、自力更生的建国方针,发扬艰苦奋斗精神,以主人翁的姿态担负起新中国的重任,吃大苦耐大劳,用辛勤的劳动和智慧创造性地完成一个又一个人间的奇迹;从 1949年到1976年,新生的国家于“一穷二白”的基础上以资本主义发达国家望尘莫及的速度,在不到三十年的时间中将一贫如洗的旧中国建设成为逐步具有独立的比较完整的工业体系和国民经济体系的新中国。这一切充分显示了新中国劳动人民建设新中国的无比激情,超凡智慧和巨大力量。
也正因如此,那时涌现出了成千上万先进模范人物,非常出名的如:王进喜.尉风英.郝建秀.倪志福陈永贵.吴桂贤.李素文----------。其中的一些劳动模范先进人物还被当选为国家政府的领导,真正成为国家的主人。也就是这非常重要的一点,却成了某些人的心头大忌,它们就是看不贯泥腿子和粗胳膊的大老粗们坐在那主席台上。为此,从人们熟知的那一年起,真正的劳动者又被赶下了历史舞台和边缘化,彻底地成了弱势群体。
虽然岁月蹉砣,世道反覆,但当年他们在平凡的工作岗位上创造了不平凡的业绩,生动诠释了劳动光荣、劳动伟大的真谛。他们那几代人的辛勤劳动和无私的奉献得到广大人民的承认和尊重。只要还是中华人民共和国,人民就应该永远记住他们,历史的丰碑上也应铭刻他们的功勋。--------“五一”劳动人民曾经的节日!


来源:乌有之乡

May the 1st, Beijing, second musical option :)


2009年5月1日—5月2日(16:30—22:30)

地点:北京地坛公园

活动口号“让中国民谣和外国民谣携手共创美好音乐生态”

演出乐队:

小河 马条 小猛 苏阳 冬子 赵牧阳 肖阳 耳光 刚子(蒙古呼麦)四月与盒子 狗毛 南无 sue 卢子建 镜子today 范世琪 super kiss 乐队 奥杰阿格与太阳部落(彝族民谣)No name(法国吉普赛爵士)尼古拉斯(希腊人)斯托尼(非洲)Jonny(澳大利亚)丹尼奥(美国jazz乐队)蓝稻田(funk blues)

"senti una puzza di soldi infernale"

Liao Bangming, parlando dell'area artistica "798" di Pechino.

Qinghai children aid







Lisa Carducci is a Canadian retired teacher who lived in China for about twenty years and made of China her home. At present, she works as writer and journalist. She has Italian origins and can speak French, English, Italian, Spanish and Chinese. I read a couple of her books and finally I met her this morning here in Beijing.Since a couple of years she is helping children in poor areas of west China, especially in Qinghai Province. She is collecting funds to finance several projects for these children. For more info and help, please send an e-mail to Lisa:
or send an e-mail to me, I will send you some material about those projects.
Thanks for your help

Wednesday, April 29, 2009

Intervista ad un lavoratore migrante, periferia di Pechino


Mi sembra rispecchi la realtà, mi sembra rappresentativo, mi sembra ci sia tutto.



"Non ha senso protestare o far casino. L'unica cosa che conta è fare quanti più soldi è possibile per continuare a vivere. Quanto al resto 'chi se ne frega'. Ci sono persone che guadagnano un sacco di soldi; che in una serata spendono il suo salario in un mese. Cosa ne pensa? Sono stati bravi, hanno trovato un buon lavoro. Io che posso fare, se non invidiarli? Di sicuro non ho i mezzi per cambiare la situazione. Non sono stato nemmeno a scuola. Ero troppo stupido. Inutile parlare di difesa di diritti, di sindacati. Noi non li abbiamo, i sindacati, dice. Xiao (nome dell'intervistato, ndr) ignora che c'è anche di peggio, e cioè che i capi sindacali (in Cina c'è una sola confederazione ammessa, quella ufficiale) talvolta sono anche i responsabili delle ditte per cui lavorano i mingong ("lavoratori migranti", ndr). Ma almeno un desiderio ce l'hai? Fare più soldi e un altro figlio maschio. Anzi, tanti figli."



Dal libro Talkin' China, di Angela Pascucci, edito da ManifestoLibri, 2008.

Nostalgia for Mao 毛泽东之乡愁





"the commemorative piece titled “Mao Zedong forever our leader” "

Tuesday, April 28, 2009

To the lovers of East Asian movies... 喜欢东亚电影吗?

www.fareastfilm.com

Monday, April 27, 2009

Cambiare il mondo senza prendere il potere

"Can we change the world without taking power?I don’t know the answer. Perhaps we can change the world without taking power. Perhaps we cannot. The starting point—for all of us, I think—is uncertainty, not knowing, a common search for a way forward. Because it becomes more and more clear that capitalism is a catastrophe for humanity. A radical change in the organisation of society, that is, revolution, is more urgent than ever. [...] Can we change the world without taking power? The only way to find out is to do it."

John Holloway

Sunday, April 26, 2009

八零后的社会空间视频记录

A 32 minutes video from a crosstalk held in Beijing few weeks ago, about the "Social Space and The Chinese Post’80s Generation" (in Chinese language with English subtitles). Thanks to Shao Foundation.

http://www.shaofoundation.org.cn/cn/blog/archives/873

p. s. Che sentire quella giovane scrittrice cinese criticare la società dei consumi e nominare Giorgio Agamben, uno dei più celebri filosofi italiani (ex docente all'Università di Macerata), e quel giovane musicista cinese parlare di autonomia, anarchismo e occupazione mi entusiasma da impazzire... la rivoluzione parte da ognuno di noi, la rivoluzione è nostra, viva la rivoluzione!!

Uzbek party pictures






















Ora e sempre venticinque aprile

Certo un po' fa rodere il culo, a sessantaquattro anni dalla Liberazione vedere come sia finita l'Italia e che uso abbiano fatto gli italiani di quella libertà e democrazia nate dalle ceneri del fascismo. Io sono nato nel 1982 e non capisco un cazzo, ma ad occhio e croce direi che gli ultimi sessantaquattro anni di storia d'Italia potevano anche andare meglio che avere l'uomo più ricco d'Italia al potere per la terza volta, non con una marcia su Roma ma col voto degli italiani liberati dal fascismo col sangue e il sacrificio di tanti giovani che negli anni quaranta lottarono per un'idea. Tornassero in vita oggi quei giovani credo proprio che col cazzo tornerebbero a morire per l'Italia di oggi. Ma dalla Cina, si sa, è facile lamentarsi. Ammiro chi in Italia ha il coraggio di viverci. E mi consolo nel leggere queste righe di un padre di famiglia che così ha commentato un articolo di Revelli su Il Manifesto:

"...mi consolo con mio figlio di sei anni che ha chiamato Silvio il pesce pagliaccio del suo acquario...ieri mi ha chiesto chi fossero i partigiani di cui tanto sentiva parlare. Gli ho fatto ascoltare Bella Ciao suonata dal vivo dai Modena City Ramblers spiegadogli che è una canzone partigiana. "Papà-mi ha detto-è bella ma è triste perchè alla fine il partigiano muore" "Non ti preoccupare-gli ho risposto- perchè fin che la canti il partigiano non muore mai" "

2009, May the 1st: Strawberry Music Festival - Beijing


"北京日报讯(通讯员 张程伟)“五一”期间,通州区运河公园将举办首届“草莓音乐节”,这将是“五一”期间北京最大规模的音乐节。中外大牌艺人将聚首通州,用音乐陪伴市民度过一个前卫、摩登的假期。
通州区旅游局有关负责人表示,“草莓音乐节”将从5月1日开始,持续3天。表演时间为每天中午12时至晚9时30分"

Saturday, April 25, 2009

Transessualità



"Mi chiedo se un uomo possa capire come mi fa sentire il fatto di ricevere un servizio sessuale. Mi hanno insegnato ad odiare il sesso, a temerlo, a rifiutarlo e a darlo sotto coercizione o in cambio di un idillio o di sicurezza. Mi avevano preparata a responsabilizzarmi rispetto alla soddisfazione degli altri e a fingere piacere mentre gli altri fingono di pensare al mio. È sorprendente e profondamente soddisfacente commettere quest’atto di ribellione, procurarmi il piacere come voglio, esigerlo come un tributo. Non ho il bisogno di fingere che vengo di fronte alle attenzioni di una sottomessa se lei non è abile, né cerco un grazie.


Mi piace venire prima di una sessione perché calma le mie ansie. Nello stesso modo non mi piace farlo quando sono drogata o ubriaca. Voglio mantenere il controllo. Ho bisogno di tutto il mio ingegno per anticipare i desideri e i timori della sottomessa, farla uscire da se stessa e restituirla ad uno stato anteriore. Durante la sessione lei riceverà uno stimolo fisico molto più diretto di quello che riceverò io. Cosicché prendo quello di cui ho bisogno. Con la sua bocca alimenta l’energia di cui ho bisogno per dominarla ed abusare di lei"


Patrick Califia


preso da: ideadestroyingmuros.

Robin Hood of the Banks



"El sistema financiero y político es más débil de lo que parece. A veces pensamos que nos pueden controlar yque no podemos hacer lo que nos gustaría. Hemos demostrado que no es así"

Enric Duran


foto e articolo: El Mundo

Viva gli sposi!! Auguri e figli punk!!







Finestra sul mondo: paura e delirio alla festa uzbeka.


Probabilmente non sapete neanche cosa sia l’Uzbekistan. Non ve ne faccio una colpa, non lo sapevo neanche io prima di venire a studiare in Cina. Diciamo semplicemente che l’Uzbekistan è uno stato asiatico nato dallo smembramento dell’ex Unione Sovietica. Popolazione a maggioranza musulmana, ha un grande lago e nessuno sbocco sul mare, famosa la storica città di Samarcanda. C’era anche la canzone che faceva “corri cavallo corri ti prego, fino a Samarcanda io ti guiderò…”.
Insomma festa uzbeka. È la festa del fratello di un’amica di un mio carissimo amico. Appartamento al centesimo piano di un palazzo in zona Guomao, centro finanziario e commerciale di Pechino.
Presenti una ventina di persone, uzbeki, russi, kazaki, cinesi, vietnamiti, tagiki, moldavi e un paio di bambini. Sono l’unico stronzo ad ovest di Varsavia.
Sono tranquillo: sono musulmani, non bevono alcool. Squisita cena a base di “prof” (spero si scriva così, in cinese è “shuozhua fan”) ovvero riso con carne. Gli uzbeki ne rivendicano “l’invenzione”, perché sembra qualche poeta uzbeko ne scrisse nel XVII secolo. Un po’ come quando italiani e cinesi si giocano la paternità degli spaghetti andando a ripescare Marco Polo e Boccaccio. Patetico. Io intanto mangio. Riso a parte, abbiamo tutta quella serie di frutta secca tipica dei paesi centro asiatici, ottimo pesce (“spizonika” o qualcosa del genere) da mangiare con cipolla, patate lesse e pane, inoltre abbiamo pomodori, cetrioli, insalata e frutta. E, stranamente, fiumi di vodka. Il marito della sorella del festeggiato mi versa da bere. “Scusa, non sono un bravo musulmano”, mi fa. “Tranquillo fratello, neanche io”, gli dico io. Partite le prime quattro bottiglie di vodka, si fa un giochino stupido stupido divertente divertente che i bambini sembrano apprezzare molto. E un paio di barzellette uzbeke che qualcuno di buon cuore mi traduce:

- Un tizio se ne sta tranquillo al lago a pescare col suo cane. Improvvisamente un pesce esce dall’acqua e a mezz’aria fa al tipo: “Ehi capo, hai una sigaretta?” e il tale “Ehm… no…”, così il pesce se ne ritorna in acqua. Il tizio sbigottito guarda il cane, che si alza e gli fa “Cazzo! Sono shockato anche io!”.

- Un ippopotamo e una giraffa parlano del più e del meno. La giraffa fa all’ippopotamo: “Che schifo deve essere essere un ippopotamo. Non avete un collo, quando mangiate non vi godete il cibo che finisce subito nello stomaco”. E l’ippopotamo: “Parlami di quando vai a vomitare”.

- In russo “leggero” e “polmone” si dicono allo stesso modo. Nelle sigarette leggere compare questa parola, nel senso di “leggero”. E la battuta è: perché nelle sigarette c’è scritto “polmone” ma nella vodka non c’è scritto “fegato”?!

Divertenti o meno, la festa prosegue tra i bambini che piangono e la vodka che scorre via a fiumi. Sarei anche per andarmene quando un uzbeko mi prende e mi fa “vieni con me”. Le donne vengono lasciate a casa. Gli uomini, sottoscritto compreso, escono. A piedi barcollando e cantando verso un ristorante lì vicino, dal nome “Stone Age”, “Età della pietra”. Siamo in otto, tutti uzbeki a parte un tagiko. Ordinano centocinquanta bottiglie di vodka, kimchi coreano (verza piccante), maodou giapponese (piselli), ottanta spiedini di carne, una birra (per un tizio che non beve vodka). E partono brindisi, discorsi, approcci alla bariste infastidite, cori, canzoni, domande sull’Italia e sui film mafia-style che han visto. Un uzbeko mi fa: “Nel nostro paese è tradizione per gli uomini uscire a bere, tornare a casa sbronzi fradici, prendere tuo moglie o la tua ragazza, dirle che la ami e scoparla tutta la notte”. Il tagiko corregge: “Stronzate. Nel mio paese si esce per bere, ci si riduce a una merda, poi si va a puttane, te ne fai una, due, dipende dai soldi, poi torni a casa e dici a tua moglie o alla tua fidanzata che è lei è la cosa più importante che hai in questa merda di mondo. Poi vai a dormire e se il giorno dopo hai voglia te la scopi”. Ora sì, sono più sollevato, penso.
Non faccio in tempo ad andare al bagno che ovviamente scoppia la rissa. “Non è una festa russa se non scoppia una rissa” mi fa uno dei sovietici. Bene. Finita la rissa e cazzotti sul naso tornano tutti amici, come niente fosse. Altra vodka. Uno dei tanti paga il conto e usciamo. Impieghiamo il triplo del tempo rispetto all’andata per tornare a casa, aggrappati l’uno all’altro e cantando “I got drunk last night, I got drunk the night before, but I’m gonna get drunk tonight, like I’ve never got drunk before” (“Mi sono sbronzato ieri sera, mi sono sbronzato la sera prima, e mi ubriacherò stasera come non ho mai fatto prima”) e il classico “Yankee go home! Yankee go home!”, che secondo me è un po’ il ritornello dei giovani di tutti il mondo, così come i nostri bisnonni cantavano l’inno dell’Internazionale. Indipendentemente di che nazionalità sei, l’esercito americano ce l’abbiamo in casa tutti. Fatta eccezione per i nord coreani. A casa le varie mogli, fidanzate e donne varie ci passano la romanzina, perché facciamo pena al cane e perché siamo stati fuori più di quanto previsto. Probabilmente sono l’unico non sposato/fidanzato e tutti si rinchiudono nelle varie stanze da letto, resto solo in sala con due albicocche e una uzbeka. Non ricordo la conversazione, solo lei che rideva e io che non riuscivo a mettere in fila due parole. Dovrei avere il suo numero da qualche parte. Riesco in un modo o nell’altro a raggiungere un taxi e infilarmi, un paio d’ore dopo, nel letto. L’ho cantato anche al tassista: “I got drunk last night, I got drunk the night before, but I’m gonna get drunk tonight, like I’ve never got drunk before”.

Alla prossima puntata culturale gente!

Finestra sul mondo: vita, usi, costumi, sessualità a Santiago del Estero (Argentina)


Ho un fratello che fa volontariato nell'Argentina settentrionale, al confine con la Bolivia. Mi ha scritto questa e-mail. Condividiamola.

"le mie impressioni su società e persone, usi e costumi, hobby e alcoholismo qui a Santiago del Estero:

Prima di tutto bisogna fare una premessa storica analizzando i vari flussi migratori che hanno coinvolto la provincia:
Santiago è stato colinizzato da Spagnoli (Criollos), che hanno sottomesso e schiavizzato le tribù Quichua. Poi sono arrivati gli italiani i primi del novecento. Prima che il grande impero Ottomano collassasse definitivamente abbattuto dalla prima guerra mondiale una grande quantità di Siriani e Libanesi hanno tentato la sorte nel nuovo continente e si sono stabiliti qui perchè c'era tanta terra e poche persone. Insomma a quasi cento anni da quest'ultima forte immigrazione la situazione è sorprendente, la gente si è accoppiata tra razze, religioni ed etnie, addirittura la quasi totalità dei sirio-libanesi ha perso la fede nel grande Allah (non ci sono moschee qui, ma un sacco di kebabbari). Molta gente ha tratti scuri e occhi piccoli Quichua, soprattutto nei barrios più poveri, poi ti giri e vedi biondi, altri con occhi chiari con pelle scura.. Insomma è un melting pot razziale molto evidente, e soprattutto non ci sono contrasti tra i differenti gruppi, anzi non ci sono più i gruppi...

Da questa premessa sembrerebbe un posto da paura ma non è così, in realtà le differenze e le discriminazioni si vedono nel portafoglio e nel quartiere dove vivi: quartieri poveri e quartieri ricchi a duecento metri di distanza funzionano con dinamiche sociali completamente diverse. Intendiamoci non stiamo parlando di Nairobi, ma comunque le differenze sono notevoli.

Io vivo in un barrio ("quartiere", ndt) povero, diciamo all'inizio del barrio, dove ancora i camion per la raccolta dell'immondizia qualche volta passano, però la maggiorparte della gente che abbiamo conosciuto (lavoratori nel sociale, quasi tutta laureata) vive in quartieri totalmente differenti. Ci sono molti pregiudizi dei cosiddetti ricchi sui quartieri poveri che vengono dipinti come luoghi infernali dove mostri a tre teste girano con asce infuocate pronti a tagliarti in due. In realtà la gente del mio quartiere è tranquilla a parte i tossiconi che qui si fanno di copo, una sorta di scarto dello scarto della cocaina, praticamente ammoniaca e bicarbonato. Dicono che ti da una grande botta ma solo per pochi minuti e si vende una dose per 1 pesos (20 centesimi di Euro). Per questo sti tipi sfruttando il fatto che la notte le strade del quartiere non sono illuminate a volte tendono agguati alla gente per trovare qualche spicciolo, la cosa che pija male è che rubano ad altri poveri, cazzo vai nel quartiere dei ricchi, rischi di più chiaro ma se rapini qualcuno trovi più soldi ed è anche più decoroso...

Copo a parte la gente beve molto, sia ricchi che poveri, cambia solo il luogo e la qualità della bevuta. Il Fernet Branca è considerato il top mentre i poveri a volte si accontentano delle buste di vino, però sono più fighetti di noi e lo bevono con sprite o cocacola. L'alimentazione è strana, a mio parere inadeguata al tipo di clima. Cibi molto grassi, maionese dappertutto, cioccolata, dulce de leche ("dolce al latte", ndt), insomma un'alimentazione molto occidentale in posto con un clima di quaranta gradi quasi tutto l'anno. Ci sono piatti tipici Quichua a base di Mais (tra l'altro molto buoni) ma non sono consumati assiduamente. Lo stile di vita è molto occidentale con le dovute differenze, qua la gente è molto cordiale, gli gusta sedersi a chiacchierare tomando un mate ("bevendo una sorta di té", ndt), il tempo trascorre in maniera più lenta (questo si riperquote anche purtroppo nel lavoro dove per fare una cosa anche semplice i tempi si allungano un casino).
La gente nel tempo libero va nei parchi a correre o giocare a calcio. La musica tradizionale e folclorica come la "chacarera" è molto diffusa negli strati alti della popolazione, va tipo di moda come da noi essere alternativi. Nei barrios poveri invece si sente solo cumbia e reggheton.

Due paroline su famiglia e sessualità come mi avevi chiesto:

Prima di tutto la differenza tra Santiago capital e tutto il resto della provincia è notevole, nelle campagne funzionano ancora le famiglie patriarcali vecchio stile, pater familia legge suprema, amministra la giustizia da solo nella finca, figliolanza enorme, la unica differenza è che il/la più sveglio/a della casa viene mandato nella capitale a studiare all'università nazionale (che qui in Argentina è gratuita).
Questa struttura è dovuta soprattutto ad un'assenza dello stato nelle campagne, niente polizia, figuriamoci tribunali. Ognuno fa quello che può, la figura più importante è il "patron", cioè il latifondista che sfrutta, ma allo stesso tempo offre i servizi e amministra la giustizia effettiva nel campo.
In città le famiglie sono formate normalmente da padre, madre e figli, naturalmente nei quartieri poveri il loro numero varia dai 5 ai 14 mentre nel centro la media è di 2-3 figli per pareja ("coppia", ndt).

Il tema della sessualità è complesso in alcune comunità rurali le stesse figlie vengono iniziate al sesso dal padre, e nonostante nella maggioranza della gente è visto come una cosa sbagliata, l'incesto è molto diffuso e l'abuso sessuale è all'ordine del giorno, pensa che anche i giudici vecchio stampo hanno una concezione dell'abuso sessuale pesantemente maschilista, applicano il vecchio paradigma giuridico che si chiamava "delitos contra la honestidad", cioè la donna violata doveva lei stessa dimostrare che era onesta, pura, che non aveva provocato lei il violentatore...
I giovani nella città hanno una formazione "cattolica" di approccio alla sessualità, nel senso che tutto quello che riguarda il sesso è tabù, non si parla e non si affronta in pubblico... per farsi capire i giovani scopano ma non lo dicono, o per lo meno non lo dicono a noi. In famiglia non si parla del tema."


Grazie fratello. E buon proseguimento di esperienza.

A qualcuno...

A qualcuno piace caldo, a qualcunaltro invece piace questo blog perché (dice) è una finestra sul mondo. Benissimo. Cerchiamo di rendere questa finestra il più aperta possibile, sfondiamo i vetri, devastiamo le persiane...

Magari dal prossimo post però, che di ieri notte non ricordo nulla se non un simpatico stornello:

"I got drunk last night,

I got drunk the night before.

But I'm gonna get drunk tonight

like I've never got drunk before"

Friday, April 24, 2009

Bolivia: idee per un carcere meno disumano

"La prisión de San Pedro, en La Paz, es la más grande de Bolivia, pero no es una cárcel cualquiera. Alberga a 1.500 presos. Y a sus invitados. Cerca de 200 reos conviven ahí con sus familias. Las mujeres y los hijos pueden entrar y salir de la prisión sin ningún problema. Pero la rocambolesca situación no termina ahí. Hasta hace un mes, San Pedro también era el sitio turístico más extraño del mundo, según la guía de viajes Lonely Planet. ¿La razón? Por unos 35 dólares (unos 26 euros), cualquier visitante podía conocer la peculiar sociedad establecida en el interior de la prisión, consumir la cocaína producida en el mismo sitio y hasta pasar una noche en una celda."

Fonte: El Pais

Foi italiani sempre manciare...


Presentazione del libro"LA PASTA, Storia e cultura di un cibo universale" di Stefano Serventi e Françoise Sabban, seguita dalla proiezione del documentario di Stefano Tealdi "UN MONDO DI P ASTA"

Domenica 26 aprile, ore 17:00 Teatro dell'Istituto Italiano di Cultura

Marco Polo ha importato gli spaghetti dalla Cina a Venezia o sono nati sotto il sole di Napoli? È meglio mangiarli ben cotti o al dente? Al ketchup o al sugo di pomodoro? Si devono tagliare, mordere o risucchiare? Chi conosce veramente la straordinaria storia della pasta?

Thursday, April 23, 2009

Unidos 国际纵队:西班牙,1936年。。。

“ 在“整个西班牙晴空万里”的暗语下”。。。

Arrestatelo per favore


Mai avuto cuore di ferire una città, casomai lo stronzo che la governa

"Secondo il premier, il trasferimento dalla Maddalena all'Aquila dei G8 non comporterà problemi di ordine pubblico, anzi. 'I no global non avranno cuore di ferire una città già colpita dal terremoto', ha detto il presidente del Consiglio. 'Non credo proprio che avrebbero la voglia e la faccia di venire qui a manifestare in modo duro'."

Fonte: Repubblica.

Tuesday, April 21, 2009

Ho capito perché la Lega ce l'ha duro: quando vai a votare ricordati della segretaria del gruppo parlamentare leghista!

11 aprile 2009 - Erano di ritorno dal Brasile ma al posto dei souvenir sono rientrati con 8 chili di cocaina nascosti in vaschette di carne per il "churrasco". Una coppia d’italiani è stata fermata e poi arrestata all'aeroporto di Lugano in Svizzera per traffico internazionale di stupefacenti. Ma di stupefacente c'è anche che la donna fermata non è un'illustre sconosciuta. Anzi. Si tratta infatti, della segretaria del gruppo parlamentare della Lega Nord a Roma. La cocaina, come ha affermato il commissario capo dell’antidroga Armando Scano a LaRegioneTicino, sul mercato si sarebbe trasformata in 200mila dosi.

Fermati per un controllo - Durante la perquisizione delle valigie alle Guardie di Confine non sono sfuggite quelle vaschette avvolte in carta stagnola nascoste in mezzo ai vestiti che si trovavano nelle valigie. Le indagini sono affidate al Procuratore pubblico di Lugano Nicola Raspini. La coppia aveva raggiunto lo scalo svizzero con un volo proveniente da Zurigo. Non si esclude che abbiano scelto lo scalo ticinese sperando che i controlli fossero meno ferrei che non a Malpensa. Da capire se lo stupefacente fosse destinato al mercato italiano o a quello ticinese.

Fonte: Indymedia Italia

Conference on Cesare Beccaria


Piazza Italia together with Italian Cultural Institute is proud to invite you to the Conference
"Cesare Beccaria: Milano 1764 - Pechino 2009


Special Guests
Prof. Huangfeng - College for criminal law, Beijing Normal University
Barbara Alighiero - Director, Istituto Italiano di Cultura
Date: April 23rd 2009 (Reception: 16.30 h - Conference: 17:00 h)
Piazza Italia, 3rd Floor, Conference room (N.18 Building, China Centra l Palace N.89 Jianguo Road )
At the end of the conference Aperitif offered by Piazza Italia
RSVP Required: info@piazzaitalia.cn Deadline: April 21st

Monday, April 20, 2009

The Industrial Vagina


"The Industrial Vagina: The political economy of the global sex trade" , by Sheila Jeffreys.

Sunday, April 19, 2009

Thorstein Bunde Veblen (1857-1929)


"要理解凡勃伦,就要理解出现于20世纪60年代失去幻想的新一代的许多观点和态度的根源。凡勃伦47岁那年照了一张看起来很像马克·吐温的画像:长头发从中间分开,背靠在椅背上,左手的拇指和食指夹着一根点燃的香烟。香烟是他的一项嗜好,由他以前的一个学生提供,每支3.5美分。约瑟夫·道夫曼说,凡勃伦的寓所是由他自己做的物件布置的。他的家具包括椅子和桌子都是用干货箱制成,他在上面盖上粗帆布。铺床的过程被视为一种能源浪费,所以被子只是被拉到床角以便于晚上可以毫不费力地拉上来。对于其他的世俗家务琐事,他也抱有同样的态度。碟子只有在碗柜已经空了的时候才会洗。每一件器具用过之后都堆在水槽中,当所有的储备都已耗尽,他就打开水龙头冲洗一下"

Pictures from Beijing, by Laia Gordi i Vila



































































Boicot a Israel!!

LISTA DE PRODUCTOS A BOICOTEAR:

-FRUTAS: Mangos y melones CARMEL. Aguacate ecológico Ecofresh-Carmel.

-TECNOTRON: Fotomatones y otras instalaciones recreativas callejeras.

-NANAS: Estropajos jabonosos.

-PATATAS: Variedad Mondial, LZR (En Mercadona) variedad Vivaldi y Desiree.

-VINO: Carmel Mizrachi Wines, vinos de Israel.

-ESHET-EYLON: Clasificación automática de frutas.

-NETAFIM: Equipos de riego.

-MILONOT: Piensos para el ganado, Planta textil algodonera, Central de mecanización del algodón, Matadero de aves, Envasado de frutas, Procesado de frutas y hortalizas, Maduración y envasado de bananas, Centro de proceso de datos...

-DÁTILES CARMEL: Jordan Plains.

-AGUA MINERAL EDEN: Garrafas para surtidores públicos.

-MENNEN: Sistemas de monitorización de pacientes en cuidados intensivos.

-COSMÉTICOS REVLON: En casi todas las droguerías y perfumerías.

-AHAVA: Cremas, sales, lociones.

-BAÑADORES GIDEON OBERSON y GOTTEX.

-ROPA INTERIOR VICTORIAS SECRET, WARNACO, THE GAP, NIKE.

-APARATOS DE AIRE ACONDICIONADO JOHNSON, WHITE WESTINGHOUSE, AIRWELL y ELECTRA.

-EPILADY: Máquinas de depilación y masaje.

-VEET: Cera de depilación.

-INTEL: El mayor fabricante de microprocesadores del mundo.Fue la primera empresa extranjera que abrió una sucursal en Haifa en 1974.

-EMBLAZE: Esta compañía israelí por primera vez estará en la prestigiosa lista de compañías como Nokia y otras que desarrollan teléfonos móviles. Emblaze actuará en conjunción con la israelí Partner Communications, que opera bajo el nombre de firma de Orange.

-RAFAEL: Sistemas de seguridad para el hogar.

-EMPRESAS EXTRANJERAS QUE APOYAN A ISRAEL: McDonald's, Timberland, Revlon, Garnier, Hugo Boss, Tommy Hilfiger, Calvin Klein, L'Oreal, Garnier.....

-JOHNSON & JOHNSON: En el 50º Aniversario de la Independencia de Israel, a Johnson & Johnson le fue concedido el mayor galardón, el Jubilee Award, en reconociemnto a su apoyo a la economía israelí.

-TELEFÓNICA: Adquiere gran parte de sus productos en Israel entre ellos, los multiplicadores de líneas, componentes para redes y sistemas de facturación de llamadas.

Nota de advertencia sobre el código de barras de productos de IsraelLos productos de Israel, conscientes de que son objeto de observación, prescinden de imprimir el número 7 en los códigos de barras y solamente se observa el 29, pero antes hay las dos lineas (barras) del 7 que son dos líneas idénticas paralelas y finas.Para saber qué productos provienen de Israel, podemos mirar los tres primeros números del código de barras, que empieza por 729.

Friday, April 17, 2009

Alle mafie non credere mai


In ricordo di Giancarlo Siani, giornalista napoletano ammazzato dalla camorra.


"Di noi due, insieme, conservo l’immagine di una giornata a Roma, a una marcia per la pace. Io col gesso che gli dipingo in faccia il simbolo anarchico della libertà. E lui che mi sorride."

Parole del fratello Paolo

Thursday, April 16, 2009

Pechino, primavera 2004... le invasioni barbariche!!


Incontri pechinesi: due punk. 北京朋克



In una bettola nella zona di Pechino che più amo, quella fatta di laghetti e hutong che da Jishuitan scende giù fino a Piazza Tiananmen. In compagnia di un’amica catalana, cena a base di birra, festeggiamo la pubblicazione di un mio articolo. I due cinesi che siedono accanto a noi son ben più ubriachi di noi e ci invitano a brindisi senza sosta. D’un tratto fanno il loro ingresso due punk cinesi: volti già visti, l’uno alto e smilzo, cresta di mezzo metro color arancione, l’altro più basso, occhiali e cresta nera, spille, borchie, catene. Insomma, due punk. Attacco subito bottone. Hanno un gruppo, fanno punk old school, mi parlano della scena punk pechinese ormai ridotta a quattro gatti di cui uno zoppo. Hanno un’associazione, il loro marchio è una stretta di mano con sotto due bandiere, rossa e nera. “Che significa?” chiedo. Lo smilzo mi fa “La bandiera rossa è il simbolo del socialismo, l’altra simboleggia l’anarchia”. Parte la stretta di mano. L’altro punk mi fa “Io sono per il capitalismo”. Come come?! Imbarazzo generale. “Sì, perché l’anarchia non è realizzabile e il socialismo è una merda. Io sono cinese, fidati”. Cazzo, un punk pro capitalismo non mi era mai capitato. Da restarci male. Ha un rosario buddista in mano. “Magari sei anche buddista” gli chiedo. Risposta affermativa. Punk, capitalista e buddista. Stasera tocca sentirne di tutti i colori. “Se abbiamo un gruppo punk e libertà per realizzarlo lo dobbiamo al capitalismo cinese”, mi ribadisce. Lo smilzo mi fa notare che il suo amico è completamente pazzo. L’avevo intuito.
Ora di andarsene. Ci scambiamo i numeri di cellulare. “Allora ci vediamo al concerto”, mi fanno. “Abbestia”, rispondo. “Portati la cresta” mi dice il punk buddista pro capitalismo. “Contaci. Ce l’ho a casa, messa da qualche parte”.

A volte (solo a volte e solo per un attimo) rimpiango di aver scelto di fare il dottorato. Forse mi piacerebbe fare qualcos’altro. Che ne so… il punk a Pechino, per esempio…

Favoloso ritrovarsi in un punto della memoria...



"Quando cominciò a scrivere Nome e lagrime (Conversazione in Sicilia) mi disse che avrebbe dedicato il libro alla Pasionaria. Gli risposi che se desiderava di essere arrestato e mandato al confino c'erano strade più brevi. 'I fascisti sanno chi è la Pasionaria?' mi chiese. 'Lo sanno tutti, Elio' gli dissi. 'Allora lo dedicherò a Dolores Ibarruri. I fascisti sono tanto ignoranti che non conoscono il vero nome della Pasionaria'".



R. Bilenchi, parlando di Elio Vittorini.

Pechino e omosessualita', oggi e trent'anni fa...

Il gay park di Pechino
Nel parco di DongDan, il cuore gay di Pechino
«Hey you, gay?»


"Parlando con Kang e i suoi amici l’impressione è che la situazione nella vita di tutti i giorni per un gay che vive a Pechino non sia molto diversa da quella di chi vive a Roma. Ma Kang dice di non esser mai stato vittima di pregiudizio e si meraviglia moltissimo quando viene a conoscenza di episodi di violenza nei confronti della comunità omosessuale che vive in Europa, in Italia come in Germania o in Inghilterra. «Ma perché lo fanno, perché li picchiano?». Piacerebbe tanto anche a noi potergli dare una risposta."

Tuesday, April 14, 2009

Seva & Yelena wedding's party...











Sunday, April 12, 2009

中国女人服装和外貌的进化


Wang Xiaolan is a young scholar who wrote her MA thesis (University of Science and Technology, Beijing) about women's dress in the past and present China. To download and read her paper:

Saturday, April 11, 2009

From Guizhou, again! (spashibo Aruna, dawai gorka dawai!!)