Wednesday, May 13, 2009

La religione del fallimento e la terapia della letteratura


"ricordo della mia infanzia un tizio, un contadino al quale toccò una grande eredità. Passava la giornata di taverna in taverna, sempre ubriaco, accompagnato da un violinista che suonava per lui. mentre gli altri andavano in campagna a lavorare, lui passeggiava di taverna in taverna, l’unico uomo felice al mondo. Quando sentivo il suono del violino correvo a vederlo passare, perché mi affascinava. Spese tutto in due anni e poi morì."


Dall'intervista in "Cioran, un angelo sterminatore", di Fernando Savater


Foto: Emil Cioran. Fonte: http://www.amerigo.nl/