Saturday, November 14, 2009

Anarchismo post strutturalista

Nel frattempo un virus si è fottuto il software anti censura e ho la rete di nuovo sotto il controllo del governo cinese. E non posso mettere foto nel blog. Che battaglia estenuante. Sono estenuato... Ma andiamo a parlare di anarchismo post strutturalista...

Vi siete mai chiesti perchè la bandiera pirata (il cosiddetto "Jolly Roger") ricorre spesso in centro sociali, concerti punk e altri ambienti anarcoidi? Io sì. Da anni. Non ho mai trovato la risposta. Poi ho letto (meglio tardi che mai) di Hakim Bey e delle sue Temporary Autonomous Zone. In filosofia politica, sono delle "terre di nessuno". Tra di esse ci sono le terre delle utopie pirate. In effetti, i pirati sono gli anarchici per eccellenza. Lontani dalla legge di Dio (non sempre) e dello Stato. Se Bakunin fosse nato duecento anni prima avrebbe solcato i mari dell'Oceano Indiano invece di dar fuoco alle chiese di mezza Europa. E Kropotkin avrebbe scritto da un'isolotto sperduto nel Mar dei Caraibi. Isole e altri luoghi tropicali dimenticati da ogni dio di ogni religione dove realizzare mini società ordinatamente disorganizzate. No, non è il film "The Beach" con Leonardo Di Caprio. E neanche l'ammutinamento del Bounty.

Alla ricerca dunque del prossimo piccolo pezzo di terra dove puntare la bandiera "Jolly Roger"! Altro che l'uomo sulla Luna, altro che Cristoforo Colombo a San Salvador!

Io ho già imbarcato la chitarra e il poster di Paul Gascoigne. Arriverò prima di loro.

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