Sunday, November 01, 2009

Inguaribilmente punk... e svegliarsi con la neve!!


Halloween è una tradizione popolare americana dal tipico sapore yankee. Quel tipico tipo di festa che esce dal paese e si spande a macchia d'olio su tutti gli altri paesi, un po' come i jeans e i McDonalds. Non so bene in Italia ma qua a Pechino dopo aver copiato il Natale han copiato anche Halloween, con zucche, maschere e feste a go go.

Al D22, minuscolo locale dove spesso si esibiscono band rock, punk e grunge cinesi, da anni organizzano una serata chiamata "Karaoke punk" proprio nella serata di Halloween. Fondamentalmente suonano due o tre gruppi che fanno solo ed esclusivamente cover punk e chiunque conosca e voglia cantare le canzoni è invitato ad esibirsi sul palco, spogliarsi e sfondare il microfono. Me ne aveva parlato un mio amico, un alcolista canadese docente all'università. Qualcosa come "se ricordi di esserci stato vuol dire che non ci sei stato". Suonava benissimo, e ieri sera eccomi presente al D22.

Inutile dirlo, uno dei concerti più fighi mai visti, un centinaio di persone, il peggio della gioventù prodotta da Pechino negli ultimi venticinque anni, look punkettoneggiante, diversi anglosassoni, ragazzine cinesi lanciare reggiseni sul palco, un pogo melodico ed interrotto, anfibi in testa, sangue dai denti, ascelle in bocca, come salire sul palco e lanciare di sotto chitarrista microfono chitarra e pedale. Divertito come poche altre volte nella mia vita, ho anche beccato un amico francese e la sua tipa cinese, entrambi vivono a 14 ore di treno da qui, sono venuti a Pechino per il concerto e la conferenza "Freeters' Revolt" di stasera. Fiumi di birra e fiumi di Ramones, le Converse piene di vetri e i jeans che perdono sangue. A noi piace così.

Usciti verso le due di notte più morti che ubriachi, ci aspetta un insolito spettacolo: la neve. Freddo boia, una trentina di gradi in meno di quando siamo entrati, acqua ovunque e questi fiocchi bianchi cadere senza effettivamente un perchè... e siamo solo al primo di novembre! Mi sparo quei due chilometri a piedi, Converse bagnate e ultima birra in mano, busso alla porta di una mia amica che è di strada, mi butto sotto la doccia bollente, ovviamente proprio in quel momento la sua coinquilina cinese si sveglia per andare a pisciare e trova me al cesso nudo e barcollante "ehm... salve... sono l'idraulico...".

Svegliato nel primo pomeriggio in un divano tutt'altro che familiare, datteri cinesi per colazione e tante tante risate nell'inutile tentativo di ricordare qualcosa della sera prima... e il grande spettacolo di una Pechino addormentata sotto un soffice strato di neve.

E già. Ne voglio ancora!!

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