Saturday, November 14, 2009

"Take it! Take another little piece of my heart now baby"

La cosa più claustrofobica è quella mantellina da nonna di fronte al fuoco di campagna. Tuttavia io su questo ambiente post-bohemienne avrai qualcosa da ridire. Anzi da aggiungere. Ritratti su tempera. Macchie di colore ad olio sul muro. Graffiti come nelle celle delle patrie galere sudamericane o come nelle grotte di ventimila anni fa. Per il resto va tutto bene così come sta. C'ho anche fatto l'abitudine: perdermi nel profondo dei tuoi occhi e svegliarmi il giorno dopo, la mattina, quando il pappagallo maschio, gridando, lo appoggia alla pappagalla. E non scherzavo quando ho detto che mi hai quasi staccato il capezzolo con un morso. Come si chiama quella cosa che devo cercare di rimediarmi? Rivoflex? Geniale il primo tipo che si è messo ad osservare il moto degli animali. Doveva essere un genio. O una persona molta sola. O magari entrambe le cose. Riempimi di film tardo ottocento in bianco e nero con regista polacco morto suicida: l'inverno è lungo, specie a Pechino.

1 Comments:

At 7:55 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

soprattutto, ti prego, parlami ancora dell'immagine del "vampiro-vegetariano" nel cinema trash moralista statunitense contemporaneo...

 

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