Thursday, January 07, 2010

Cinesitaliani

"Cinesi al lavoro nelle cave di pietra: da scalpellini a imprenditori

Sono 1.700 gli scalpellini che sono arrivati dal 2004 nelle province di Cuneo e Torino: grazie a loro la produzione della pietra di Lucerna, usata per abbellire le ville hollywoodiane, è passata da 200 a 400 mila tonnellate. Inchiesta di Terre di mezzo

MILANO - Alle pendici del Monviso le cave di pietra non hanno conosciuto crisi grazie agli scalpellini cinesi. Nelle valli Infernotto e Pellice, a cavallo delle province di Cuneo e Torino, dal 1994 ne sono arrivati circa 1.700. È quanto rivela l'inchiesta di Terre di mezzo - street magazine di gennaio (www.terre.it). Con i cinesi la pietra di Luserna estratta dalle cave è raddoppiata: da 200mila a 400mila tonnellate all'anno. Lo chiamano il business dell'oro grigio, serve per abbellire ville hollywoodiane e monumenti, vale 70 milioni di euro.

La giornalista di Terre di mezzo ha incontrato il primo cinese arrivato a Barge, in provincia di Cuneo. Si chiama Deng Lunqiao, per tutti Franco: faceva lo scalpellino anche in Cina. Grazie al passaparola ha richiamato in Piemonte i cinesi che ora lavorano nella cave di pietra o, nel caso delle donne, nelle industrie agroalimentari. Franco oggi è un imprenditore della pietra e, come lui, altri otto connazionali hanno deposto lo scalpello per impugnare la cloche di comando. In futuro in cinesi non faranno più solo i lavori di fatica. "Le ditte della vecchia guardia piemontese chiuderanno -spiega Giorgio Salza, sociologo dell'università Statale di Torino-. E subentreranno i cinesi, se i figli dei cavatori italiani preferiranno dedicarsi ad altro". A Barge, Bagnolo e Luserna, i tre comuni piemontesi patria della pietra che ricopre anche la Mole Antonelliana, i cinesi sono l'11% della popolazione. Ogni famiglia ha in media due figli, che hanno già riempito le scuole materne ed elementari."

Fonte: www.redattoresociale.it

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