Thursday, May 06, 2010

Spettacolare giornata di sole, oggi, a Pechino

Spettacolare giornata di sole, oggi, a Pechino. In questa Pechino che scoppia d'estate dopo sei mesi di gelido inverno, questa Pechino che sembra essersi dimenticata della cara vecchia primavera...

Spettacolare giornata di sole, oggi, a Pechino. Giornate di quelle che è da considerarsi un crimine sprecarle in un ufficio, in una fabbrica, in un negozio. Giornate nelle quali sarebbe da vietarsi ogni attività umana diversa dallo stare in strada. Sorridere ai passanti e scambiare due chiacchiere. Giornata troppo bella, da considersi immorale "regarla ad un padrone", come scriveva un poeta francese.

E in questa giornata di sole incontro per la strada una viaggiatrice spaesata. Zaino in spalla, il doppio di lei. Bella e giovane, avrà avuta vent'anni "o forse due di meno". Francese, parlava inglese come me la prima volta fuori di casa. Odorava di sudore e tabacco, profumava di viaggio e di vita. "Dove vai?" le chiedo. "In città". Strana risposta, tra i marciapedi serrati da alti grattacieli del quartiere finanziario di Pechino. "Forse cerchi il centro? Piazza Tian'anmen? Gli hutong?". "Non so... cerco la città". Cercava di capire la sua posizione sulla mappa, aveva preso un bus a caso, scendendo a caso. Si orientava con la banca che aveva di fronte. "Ehm... non per romperti le balle... ma ci saranno ottantamila banche come quella a Pechino", le faccio notare. "Ho un'amica all'università. Dove si trova l'università?" chiede. "Credo ci siano più di cinquanta università a Pechino...". Le sfugge un sorriso e si accende un'altra sigaretta. Le indico la nostra posizione sulla mappa. "Cosa studi?" chiede. "Mmm... migranti... donne dalle campagne... operaie nelle città... sociologia...". Non capisce. "Sans papier... femme san papier..." azzardo. Sorride. Ha capito. "Questo posto fa schifo... finanza no, finanza merda... hutong sì, hutong Cina..." ripeto. Sempre stato un pessimo mimo. Fa cenno di sì con la testa. "Sempre dritta, metropolitana". Ringrazia e saluta. Sicuro che non prenderà mai la metropolitana. Un altro bus a caso, un'altra fermata a caso. Un'altra giornata di sole, un'altra giornata di strada.

Aveva uno zaino il doppio di lei. Un piercing al naso. Una gonna nera. E odorava di tabacco. Avrà avuto vent'anni. "O forse due di meno". Bonne voyage, sorellina!

Spettacolare giornata di sole, oggi, a Pechino...

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