Sunday, July 25, 2010

"la spazzatura non conosce distinzioni di classe nella capitale afgana"

"Benvenuti a Kabul, città-spazzatura
Francesca Marretta da Kabul

Almeno una cosa accomuna i notabili di Kabul che abitano nelle ville lussuose del quartiere di Wazir Akbar Khan, con le larghe frange della popolazione che vive miseramente sulle colline affacciate sull’omonimo lungo fiume, ammasso di case costruite col fango, legna e paglia. Che si giri nel quartiere dei ricchi, in cui vivono Warlords, come contractors stranieri e ministri, che pagano anche fino 10mila dollari al mese per un appartamento di cinque stanze, o tra i vicoletti e le scalinate polverose che si arrampicano sulle tra le casette dei morti di fame, si respirano gli stessi colibatteri, trasportati dalla brezza che, pur nella calura estiva, comuqnue spira a duemila metri. In questa stagion dell’anno, il sole asciuga le fogne di Kabul, tutte a cielo aperto. Vapori che ti riempoiono naso e polmoni. Anche la spazzatura non conosce distinzioni di classe nella capitale afgana."

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