Saturday, April 02, 2011

Hanno. Pagato. Adesso.

Se ne parlava già da un po', finalmente oggi è accaduto sul serio: porcavacca han privatizzato il servizio internet! Per i non laureati in economia, significa che da oggi dobbiamo pagare un tot al mese per poter avere l'accesso ad internet. Bel cazzo di pesce d'aprile.

Immaginate due dormitori pieni zeppi di studenti stranieri che dall'oggi al domani non hanno più internet in camera... Giovani di diverse nazionalità brancolare nei corridoi, in ascensore, nelle scale, al piano terra, lanciarsi sguardi allucinati e contrariati: “Non abbiamo internet. E ora!?”.

Il processo per riavere l'accesso a internet non è neanche troppo complicato: bisogna pagare un euro al centro servizi tramite tessera studentesca magnetica. Entro 24 ore riabilitano il servizio. Problemi: 1) gli studenti senza borsa di studio del governo cinese non sono collegati ad una banca, dunque non hanno soldi nella tessera studente 2) alcuni studenti con borsa di studio sono collegati ad una banca diversa dalla Bank of China, e per questi il servizio non funziona 3) per tutti, dobbiamo aspettare almeno 24 ore prima di essere ricollegati alla rete. Tragedia!

Non avendo internet, gli studenti non hanno più ragione di starsene in camera. Sì, c'è ancora qualcuno che studia su libri di carta, altri giocano al computer, qualcuno dorme sul letto, altri ancora ammazzano la noia scopando. Ma di base il problema è apocalittico: l'assenza del web.

Ed allora eccoci ad occupare fisicamente corridoi e pianerottoli, cercando di farci venire in mente qualcosa da fare. Orgia collettiva? Idea subito bocciata da grande parte delle studentesse vergini e/o ammogliate. Assalto alle banche? La percentuale di marxisti e anarco-insurrezionalisti è pietosamente bassa: idea bocciata. Andiamo a protestare contro la ditta che ha vinto l'appalto per la privatizzazione del servizio? Troppo tardi. Pic-nic di fronte al dormitorio? Oggi piove e la pioggia spara a terra le simpatiche radiazioni che provengono da Fukushima. Meglio non uscire di casa.

E allora che si fa? Alcuni studenti hanno letteralmente assaltato l'internet café più vicino al dormitorio. Non si vedevano così tanti studenti stranieri in una internet café dai tempi della disfatta di Caporetto. Qualcuno ha anche proposto di improvvisare una festa nelle aule computer stesse: basta chiudere le porte, alzare il volume della musica e portare una decina di casse di birra. Buona idea. E allora stasera festa, se ci cacciano dal café occuperemo la lobby del dormitorio, se ci cacciano anche da lì occuperemo la mia stanza o al massimo ci godremo in po' di pioggia radioattiva.

“Ma d'altronde l'imbarazzo è solo un residuato dell'ideologia borghese”
dal film “Porci con le ali”, 1977

“Io non sono un antiproibizionista. Io sono un drogato”
dal docu-film “Siamo fatti così”, 2003

1 Comments:

At 2:15 PM, Blogger laura modini said...

censura, rimettere in riga i giovani studenti svogliati e pelandroni sempre attaccati al pc, guadagno?

ciao
laura

 

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