Friday, May 20, 2011

Fuoco alle banche. E alle università.

Ho appena terminato di vedere il film “Job Inside”, di Charles Ferguson, 2010. E' un'indagine ricca di interviste sulle scelleratezze bancarie che hanno portato alla crisi finanziaria mondiale, iniziata negli Stati Uniti nel 2008. Ne spiega cause e responsabili, mostrando alla fine come gli stessi responsabili (finanzieri e banchieri) sono ancora ai loro posti di prima, alcuni hanno anche fatto carriera nell'amministrazione Obama. Le loro banche ed istituti di credito sono più forti di prima. La crisi l'hanno pagata e la pagheranno, come sempre accade in questi casi, le fasce più deboli della società.

Ma l'aspetto che più mi ha colpito, è quando nella parte finale del film si parla di “conflitto di interesse accademico”. Ovvero la prostitutizione di accademici, luminari ed esperti di economia e finanza, che insegnano nelle più prestigiose università americane e vendono il loro culo alle grandi multinazionali e banche per fornire analisi di mercato false. Analisi false ma vantaggiose per le operazioni finanziarie delle banche stesse.
In altre parole tu spendi una vita a studiare e fare ricerca, pubblicare saggi e articoli, fai carriera accademica, diventi un'autorità nel campo di tua competenza e finisci per posare il culo in qualche cattedra di economia ad Harvard o alla Columbia. Fin qui tutto bene. Poi però si scopre che gran parte dei tuoi introiti non vengono dal salario da docente universitario, bensì dalle migliaia di dollari che le banche ti versano per fare resoconti e analisi di mercato fasulli e a loro favorevoli, per convincere gli investitori a versare soldi nelle loro casse. Una vera prostituzione intellettuale, il tuo autorevole nome sopra ad un report scritto da altri, falso ed ingannevole.

È come se tu vai dal dottore e questo ti dice di comprare la medicina tal dei tali, per poi venire a sapere che il medico stesso prende l'80% sulle vendite della confezione in questione. Quello che in Italia conosciamo bene come conflitto di interessi.

Che schifo.


Ah, visto che ci sto consiglio un altro paio di film:

“Rasputin”, di Louis Nero, 2011. Un docu-film sulla vita del monaco maledetto. Geniale.

“The Blue Kite”, di Tian Zhuangzhuang, 1993. Un film sulla disgraziata avventura di una donna cinese e di suo figlio durante gli anni del maoismo.

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