Thursday, June 23, 2011

Conferenze di studi sessuali e attivismo di genere (terza parte)

Alla conferenza di due anni fa, lo spettacolo spettò ad un sadomaoschista del nord est cinese. Stavolta invece è toccato ad una giovane prostituta (si autodefinisce artista del sesso e attrice) della Cina meridionale. Si è presentata in vestito di pelle nera, catene e parrucca verde, dando uan breve lettura sul feticismo nel sesso, dando lunghe disquizioni filosofiche sulle feci umane, paragando il denaro alla merda e viceversa, mostrando immagini di coprofagia e altre storie che solitamente vanno sotto la generale definizione di “perversioni” ed “esibizionismo”. Io mi sono comunque divertito e devo ammettere che la giovane operatrice del sesso ha un fascino tutto suo.
Quando alla fine del suo intervento ha fatto “Ora vi mostra un video di un minuto” la gente ha letteralmente tremato; è andata bene, il video mostrava solamente lei mentre pisciava nuda in piedi.
E poi spazio ad altre prostitute di entrambi i sessi, giovani gay e operatori del sesso che hanno condiviso con il pubblico (non pagante) le loro esperienze di prostituzione e le fughe dalla polizia. Estremamente interessante, non capita tutti i giorni di avere un dialogo aperto e gratuito con queste persone in Cina. Appalusi e grasse risate.

Rapporto tra economia e sessualità. Come la classe o più in generale lo strato sociale ed economico influenzano le scelte sessuali. Tanto per fare un esempio, e perdonate la superficialità, “Sono povero allora mi prostitutisco” o “Sono ricco allora posso permettermi di cambiare sesso”. Questo aspetto è secondo me stato trattato troppo poco, pur essendo di grande importanza. Forse non a caso. È stato infatti uno dei temi che più ha creato dibattito e ressa tra il pubblico, specie tra i trans e le prostitute presenti in sala, che non ci stavano a farsi dare (indirettamente) delle squallide borghesi o delle morte di fame rispettivamente.

Una docente di Taiwan ha dato una breve lettura sul rapporto tra linguaggio scurrile o lessico degli insulti e il mondo omosessuale e delle operatrici del sesso. Niente di originale e sconvolgente, ma forse proprio per questo la domanda che sorge spontanea è: “Quando cambieremo questo?!”. Beh, in Italia qualche progresso l'abbiamo fatto. Se ieri dare del mafioso o del corrotto era un'offesa, oggi è motivo di vanto, utile alla carriera professionale. Chissà, magari fra qualche tempo anche dare della “puttana” o del “puttaniere” avrà i suoi aspetti positivi.

Solo nell'ultima sessione del forum è stato dato spazio ad esperti internazionali, con contributi da Canada, Ghana, Filippine ed India. Due anni fa la partecipazione di studiosi stranieri era stata di gran lunga maggiore.

Oltre ai temi strettamente legati alla sessualità si è molto discusso anche di tutti gli aspetti e i fenomeni sociali, economici, culturali e politici che intorno ad essa girano: globalizzazione, libertà, individualismo, postmodernismo, etnie “minori”, femminismo e molti altri strumenti di analisi, prospettive ed argomenti cari agli appassionati delle scienze sociali. Come dicevo prima, non sempre il profilo accademico è stato all'altezza di un forum in università, ma questo è sicuramente servito a non far sentire troppo fuori luogo o alienati tutti quelli che, pur non avendo nulla a che fare col mondo intellettuale e accademico, hanno importantissime testimonianze ed esperienze di vita relative alla sessualità da condividere con gli altri.

La celebre sessuologa Li Yinhe, la giovane etnografa Huang Yingying e il prof. Pan Suiming, organizzatore del forum e accademico che più rispetto in assoluto, hanno chiuso le tre giornate di confronto. Durante la sua lunga lettura, il prof. Pan ha mostrato al pubblico un'immagine che rappresentava una banconota da 100 renminbi (10 euro circa, il taglio più alto nella valuta cinese) con una mega figa al posto del faccione di Mao. E sopra una scritta: “Aspettando il giorno in cui...”. Altra ovazione in aula.

Che dire, se dovessi buttare giù un progetto di ricerca per un dottorato in studi sessuali penserei a qualcosa sul rapporto tra classe sociale e vita sessuale nella Cina contemporanea. Così, tanto perché mi è sembrato che i poveri vecchi Marx e Weber siano stati lasciati un po' da parte in questi tre giorni di forum internazionale.

E con questo passo e chiudo. Viva Foucault!

“人类的爱,动物的性”

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