Saturday, February 11, 2012

Diario di un prof: come andò a finire con Nick Griffin.

Sulla falsa riga di un blog ospitato nel sito di China Files (The Leftover of the day), riporto qui a libera frequenza le mie personali e quotidiane (dis)avventure nel dipartimento di studi orientali di un’università irlandese. Questi sono i racconti delle giornate di un docente italiano di cultura e società cinese alla University College Cork.


Di Nick Griffin ho scritto qualche post fa. Nick Griffin, inglese, presidente del partito nazionalista britannico, invitato ad una conferenza qui in università sulla libertà di parola. Griffin il razzista, xenofobo e omofobo. Un fascista all'università non passa inosservato e vari gruppi ed associazioni studentesche e non avevano protestato. Alla fine hanno avuto la meglio: l'invito è stato cancellato e Nick può restare tranquillamente a seminare odio tra le sue quattro mura di casa.

Al suo posto, sono state organizzate altre conferenze ed incontri sul razzismo, la libertà di parola, le discriminazioni sociali, le associazioni criminali di stampo neo nazista. Sono andato a sentire una conferenza che vedeva come ospite un noto avvocato inglese che ha mandato all'ergastolo i due assassini di Stephen Lawrence, un diciannovenne londinese di colore, colpevole solo di essere di colore. L'aula magna era strapiena di studenti, molti hanno ascoltato in piedi. L'avvocato ha mostrato sin da subito di essere persona di un certo spessore culturale, aizzando i presenti con grandi discorsi sulle conquiste civili dell'uomo nel mondo e concludendo la sua diatriba citando (addirittura) Dante Alighieri. Applausi a scena aperta. Poi la rovina.

Un uomo biondo, alto e robusto ha fatto una domanda all'avvocato, domanda poco gradita dal pubblico, che si è messo a ridere ed ha invitato l'ospite a non rispondere alla provocazione. Il tipo invitava a riflettere come negli anni settanta in Inghilterra molte violenze verso la popolazione di colore erano state fatte dal “proletariato bianco”, insomma dalla classe operaia, vittima a sua volta di attacchi e furti per mano degli immigrati. La domanda era se è possibile paragonare il razzismo di oggi alle attività dei gruppi fondamentalisti islamici presenti nei paesi europei. Non ha avuto diritto ad una risposta.

Già che secondo me cancellando l'invito a Griffin hanno vinto proprio i fascisti del partito nazionalista, che ora chissà cosa monteranno su questo caso: “noi povere vittime delle università marxiste, gay e filo musulmane”. Ma privare di risposta una domanda da chicchessia equivale a privarlo della sua dignità di essere umano al tuo pari.
Viene sempre da chiedersi chi sià il più fascista.

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