Wednesday, February 08, 2012

Diario di un prof: il consiglio dei docenti.

Sulla falsa riga di un blog ospitato nel sito di China Files (The Leftover of the day), riporto qui a libera frequenza le mie personali e quotidiane (dis)avventure nel dipartimento di studi orientali di un’università irlandese. Questi sono i racconti delle giornate di un docente italiano di cultura e società cinese alla University College Cork.


Il giovedì alle 11 di mattina. Alle 12 ho lezione con gli studenti dell’ultimo anno. Con quelli si scherza poco. Arrivo al consiglio dei docenti sempre con l’ansia. La consapevolezza di essere indietro con la preparazione della lezione dell’ora dopo: non sto mai tranquillo, al consiglio dei docenti. Si inizia con svizzera puntualità. Due volte su tre siamo solo docenti di Chinese Studies, assenti i quattro gatti di studi orientali. In altre parole, tolto me sono tutti cinesi. Beh, almeno non dimentico quel poco di cinese imparato in Cina.
Il consiglio dei docenti è come un meeting di lavoro in azienda. Serietà e relazioni di potere. Per fortuna come preside del dipartimento noi abbiamo una donna con i così detti… se la barca ha il timone e la rivoluzione ha Mao, noi abbiamo la preside F. H.
Di solito in mezz’ora discutiamo tutti gli ordini del giorno. Ognuno prende i suoi appunti e diventa operativo al termine della riunione. Terminata la riunione scambio allegro di sorrisi d’intesa. Tutti al lavoro, fino al prossimo aggiornamento, tra una settimana.
La più giovane tra gli insegnanti ha un anno meno di me. La meno giovane è la preside, che avrà al massimo vent’anni più di me. Siamo attivi, al consiglio dei docenti. E dinamici. Come siamo professionali, al consiglio dei docenti!

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