Tuesday, March 27, 2012

Diario di un prof: il prof e la star socialista

Una folta delegazione di accademici e atleti cinesi è arrivata a Cork per una conferenza internazionale in materia di sport e Olimpiadi.
Il primo giorno sono stati portati in giro a visitare la città e i dintorni. E io con loro. Una bella passeggiata nel verde fuori città. Un'ottima occasione per rendermi conto di quanto sia peggiorato il mio cinese parlato.
Piacevoli chiacchierate con alcuni studiosi cinesi, alcuni dei quali vivono a Pechino e io che non perdo mai occasione per chiedere "Come sta (la mia) Pechino?".

Nella delegazione anche una campionessa olimpionica cinese. Una star, con tanto di dottorato e alto rango nell'esercito. Mi erano arrivate delle voci su di lei, io c'ho messo mezza giornata solo per capire quale fosse tra le persone presenti. Non sono un fan delle star, e non essendo uno stalinista non vedo un campione olimpionico come un eroe nazionale.

Il caso ha voluto però che ci incontrassimo per uno scambio di battute. A fine giornata, dopo una lunga passeggiata nel parco, la delegazione cinese è andata per negozi a fare shopping, lasciando me a guardia dei loro bagagli, comodamente seduto di fronte a un pub con due belle pinte di birra irlandese: una per me e l'altra pure. Non chiedevo di meglio.

Scolate le mie scure, vedo comparirmi davanti la star. E' vicina al suo mezzo secolo d'età, eppure ha un fisico invidiabile, un volto sereno, non la direi una bella donna ma sicuramente molto affascinante. Evidentemente una donna del nord, alta, robusta, capelli lunghi nerissimi. Posa le sue borse e mi spiega che si è persa mentre faceva shopping. Parla un ottimo inglese. Le dico di me e dei miei anni in Cina. Sorpresa mi fa "Allora eri a Pechino durante le Olimpiadi!". E no, mia cara signora star!

Non ho potuto fare a meno di prendermi una piccola, minutissima, soddisfazione: farle capire che a me dello sport e delle star non potrebbe fregare di meno. Così, in modo infantile, le ho risposto "No. Sono scappato via da Pechino appena ho potuto, proprio prima dell'inizio delle Olimpiadi. Non mi piace le sport. Preferisco la birra". Lei, per tutta risposta e per niente offesa, è scoppiata a ridere e si è allontanata. Pochi secondi dopo la vedo tornare con una bella pinta di Guinness. Ne versa metà nel mio bicchiere vuoto e mi dice "Aiutami a finirla, non riesco a berla tutta".

Così, aspettando che gli altri finissero di fare shopping siamo rimasti seduti a chiacchierare. Mi ha parlato di lei, dei suoi viaggi, dei suoi studi e di un suo amico italiano che una volta la portò sulle Alpi.

Davvero una simpatica e gentile signora. Non credo che la vedrò mai più.
Grazie per la birra. E viva la star socialista!

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