Tuesday, February 12, 2013

Cinquecento lire

"Per la stanchezza uno si sente i dolori al fegato, al cuore e al collo; e ne avverte piu del solito perché si sente, come dire, meschinamente chiuso e preoccupato. Quando poi uno scende dal pullman, tutto è cattivo e deserto, e uno si ficca in un bar a prendere un brandy, ma il bar sta chiudendo. Ma uno entra lo stesso e dice: "Un brandy". Poi uno si accorge che non ha gli spicci per pagare - in genere al giorno di stipendio uno arriva con le cento lire del pullman e basta; il segretario ha dato due centoni e qualche altra cosa, ma questa volta i centoni erano netti perché ci sono state le trattenute per gli scioperi. Uno ha aperto il portafoglio, ha cominciato a contare, a cercare mille, cinquemila lire, o almeno cinquecento lire, ma niente; e i tre ragazzi che erano nel bar semichiuso hanno visto i soldi; li hanno guardati, si sono guardati. Uno ha paura, mormora in fretta: "Pago domani" e se ne va - per fortuna il bar è vicino casa e uno è conosciuto, un credito per un brandy lo ottiene. Ma uno continua a camminare con paura verso casa, ha paura forse solo perché è stanco; comunque se gli rubano lo stipendio, come si fa a pagare la casa e il mangiare, uno cosi non ha risparmi."


Fabrizia Ramondino (1936-2008), "Il calore"

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