Friday, May 17, 2013

Contro la Lonely Planet: dialogo tra Terzani padre e figlio.

Tiziano: Senza i libri molti viaggi non mi sarebbero nemmeno venuti in mente.

Folco: Però non usavi mai le guide turistiche, usavi dei libri ingialliti di cinquanta, cent’anni fa, rilegati in cuoio con i titoli scritti in lettere d’oro. Invece di viaggiare con la Lonely Planet ti portavi sempre dietro questi vecchi volumi.

Tiziano: Sì, perché non volevo sapere in quale alberghetto si poteva dormire per meno soldi. Volevo ritrovare il mondo che era esistito. Sai, il paragone con il passato è sempre importante. Diciamoci la verità, le guide turistiche sono senza anima, sono fatte per i saccopelisti che cercano la locanda dove si spende una rupia di meno. Non dicono niente, anche se ti fanno il raccontino della storia. Invece ci sono stati, nel passato, viaggiatori straordinari. E io ho sempre viaggiato con loro. I libri erano i miei migliori compagni di viaggio. Stavano zitti quando volevo che stessero zitti, mi parlavano quando avevo bisogno che mi parlassero. Un compagno di viaggio invece è difficile perché impone la sua presenza, le sue esigenze. Un libro no, tace. Ma è pieno di tante belle cose.

"La fine è il mio inizio" (2006), di Tiziano Terzani.

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