Thursday, October 10, 2013

Insegnare cinese al liceo

Non è la prima volta che insegno. Ho già dato infatti due anni di corsi in sinologia in una università irlandese  e ora anche in una italiana.

Ma è la prima volta che mi capita di insegnare a ragazzi di quattordici o quindici anni. Non so, non è la stessa cosa che all'università.

Quando entro in classe e vedo questi 28 giovanissimi tra le file dei banchi, coi loro diari e gli astucci, i capelli colorati e gli occhi a me, mi sembra di avere davanti il futuro. Non il mio, ma il futuro di questa città, di quello che sarà domani. Sento allora che quello che dico o che faccio non è cosa da poco. Sento di non poter star lì solo per portare a casa qualche centinaio di euro a fine mese. Sento una responsabilità, qualcosa che mi spinge a fare sempre meglio quello che provo a fare con modestia e semplicità ogni giorno. Sento che è importante. Per me. Per loro. Per il futuro. Per quello che ci gira attorno. Non siam mica qui a smacchiare i leopardi!

C'era quel tale che diceva che il futuro non esiste. Esistono solo il passato ed il presente. Il futuro non esiste perché quando arriva è già presente, quindi non più futuro.
Quando entro in classe e vedo questi 28 giovanissimi sento e sono sicuro che quel tale si sbagliava.  

2 Comments:

At 3:39 PM, Blogger Mario De Grandis said...

Bravo Daniele, sei uno fra gli insegnanti che sono li' perche' ci credono.

 
At 3:39 PM, Blogger Mario De Grandis said...

Bravo Daniele, sei uno fra gli insegnanti che sono li' perche' ci credono.

 

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