Thursday, January 22, 2015

Sul latte versato...

Sì, forse meglio non stare a piangere sul latte versato.
Specie se.
Specie quando.
Soprattutto quando...

Soprattutto quando non sai chi sia stato a versare il latte. Se il gatto. Il topo. I miliziani dell'ISIS. Le nuove B.R. Quel tipo che tanto ti stava sul cazzo. Quella tipa che magari ti fosse stata sul cazzo. L'alunno in fondo a destra. La prima sulla sinistra. Il tuo peggior amico. Il tuo miglior nemico. Quello con cui hai litigato ieri sera. Quello con cui non ricordi di aver fatto serata ieri sera. Capitan Harlock. Il genio della lampada. Moby Dick. Forse Willy il Coyote. Dalla Francia dicono sia stato un pittore giapponese. Tokyo respinge le accuse e punta il dito contro le triadi di Hong Kong. Il governo di Pechino è in silenzio stampa. Stessa scelta per i ribelli del Belucistan. Per il Mossad è stato Gambadilegno. La Walt Disney non conferma. Secondo i Rettiliani il responsabile è il Messia, che tornerà sulla Terra in data 9 agosto 2.547. Ce l'ha insegnato Andreotti: senza prove è inutile.

Soprattutto quando il proprietario di quel latte eri tu. Nonostante il notaio assicuri il contrario. Nonostante la scientifica sia bloccata sull'A7. Nonostante quel latte non valesse poi così tanto: 2 euro dal lattaio, 45 centesimi all'Eurospin. Nonostante quel latte fosse tuo, sì, ma l'avevi già regalato a lei. Il giorno del suo compleanno. Quel latte ora appartiene a qualcun altro. Nonostante la proprietà sia un furto. Nonostante di quel latte non ti freghi poi così tanto.

Soprattutto quando quel latte non l'hai visto versato. Te l'hanno solo raccontato. Alla TV. In chiesa la domenica. Alla messa delle cinque e un quarto, quella in latino. Per le fans over-80. A pensarci bene l'hai solo sentito dire. Alla radio. Era probabilmente Radio Nuova Macerata. O forse su Facebook? Quanta merda gira su Facebook! Sì, ok, ma il latte? Che fine ha fatto il latte? Devono averlo versato per forza. Così hanno detto. Così è scritto. Nelle scritture. Per forza nelle scritture. Se una cosa è scritta deve essere scritta nelle scritture. Dove altrimenti? Fuochino. Bene.

Soprattutto quando se al vino fa peccato aggiungere acqua, cosa fa aggiungere lacrime al latte? Sul latte versato una lapide di pietra, un epitaffio, anzi due. Tradotto in tre lingue. Facciamo quattro. Purché non isolanti. E in cima, una rosa. Rosa. La rosa. Dico, una rosa rosa. Bene. Con le spine. Non di plastica, possibilmente.
E quando tutto tace, tra i fili d'era una formica nera dalla grande testa rossa tonda e un sibilo impercettibile: al latte versato non pensare più. 

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